Cap.24

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Le 7.00 in punto.

Al risveglio trovo Adela ancora addormentata, strano di solito si sveglia sempre prima lei di me. Mi alzo piano dal letto cercando di non disturbarla per raggiungere il bagno e farmi una doccia. Raccatto il barattolo con l'unguento per portarmelo in bagno con me. Richiudo la porta che separa le due stanze prima di gettare i vestiti a terra ed entrare in doccia. Osservo la zona della ferita mentre l'acqua, battendo su di essa, la pulisce dalla patina melmosa ormai secca. Noto con piacere che la ferita non sanguina più, anzi... è come se si fosse completamente richiusa lasciando però un notevole segno. Il rosso tessuto cicatriziale della pelle è ancora ben visibile; metterò ancora un po' d'unguento con la speranza di attenuare questo 'problema'. Non posso restare con quelle lettere ben impresse sulla pelle per sempre: mi rifiuto categoricamente.

Istintivamente sfrego la zona con una maggiore foga, non so neanche io perché... credo forse che basti sfregare per rimuovere quel segno più velocemente, ovviamente con risultati assenti.

Esco poggiando i piedi sul soffice tappetino di cotone bianco appena fuori dalla doccia infilandomi l'accappatoio. Avvolgo i capelli nel turbante per non farli gocciolare a terra. I brividi causati dalla fredda mattinata mi drizzano il corpo facendomi pentire di aver fatto la doccia di mattina presto... ormai non è più periodo. Raggiungo lo specchio del bagno per procedere con la mia medicazione prima di richiudermi l'asciugamano per tornare in camera a vestirmi.

Lancio un' occhiata all'orologio per controllare l'ora: le 7.49

Adela ancora sotto le coperte continua a dormire beata.

"Ade svegliati sono quasi le 8.00... faremo tardi per la colazione"

Nessuna risposta, se non per un mugugno celato.

"Adela" alzo la voce mentre scelgo cosa indossare in piedi davanti alle ante aperte dell'armadio

"Ancora cinque minuti ti prego sono tornata tardissimo ieri" mi supplica

"Si l'ho notato ...Per me puoi stare a letto anche fino alle 8.30 ma non avrai tempo per la colazione poi" la rimprovero scherzando

"Uff, hai ragione" mi risponde scoprendosi con uno scatto veloce uscendo dalla calda tana notturna

Scoppio a ridere per quanto fosse facile convincerla ad alzarsi da li.

Finiamo di prepararci insieme mentre mi racconta della serata passata in dolce compagnia di Blaise.

Stiamo per uscire dalla stanza per raggiungere gli altri a colazione nella sala grande quando mi ricordo di aver lasciato il libro sul comodino

"Uh aspetta" fermo Adela mentre stiamo varcando l'uscio. Corro verso l'oggetto del mio desiderio per prenderlo e infilarlo nella borsa.

Nonostante fossero già le 8.23, il refettorio era praticamente deserto. Solo pochi studenti, tra cui Mirea, occupavano silenziosamente le panche.

Che strano.

Ci sediamo vicino a lei accennando un sussurrato buongiorno per paura di disturbare la surreale quiete di quell'ambiente.

"Come mai non c'è nessuno?" chiedo sottovoce a Mirea che stava lì già da un po' a giudicare dalla tazza di the ormai quasi vuota e le briciole di almeno una decina di biscotti.

"Non lo so, quando sono arrivata era già così... strano vero? Credo di aver sentito qualcuno mormorare qualcosa sul giardino sul retro ... ma la mattina ho troppa fame per prestare attenzione a queste cose"

Scoppiamo a ridere tutte e tre insieme: la conoscevamo bene.

Il silenzio viene rotto dal vociare degli studenti proveniente dal corridoio. I pochi di noi seduti per la colazione sono richiamati dal rumore sempre più vicino con lo sguardo verso l'ingresso della sala.

La quiete si è trasformata in curiosità ma poi...

...eccolo li; Draco Malfoy fa il suo ingresso trionfale capeggiando la fiumana di studenti che si stanno riversando all'interno della sala grande con al suo fianco Blaise. Cammina con aria prepotente come fosse il capo dell'intera scuola. Mentre sono attenta a scrutrare la sua figura noto quanto fosse diversa dal solito: i capelli sempre ordinati sono ora arruffati, i vestiti impeccabili sporchi di terra così come il viso, il labbro superiore con un taglio insanguinato ... il mio sguardo viene catturato dalle sue mani, interamente coperte di sangue. Un senso di preoccupazione prende piede in me.

Ho il naturale impulso di alzarmi per raggiungerlo preoccupata. Non posso che odiarmi per questo.

Arrivo di fronte a lui, gli afferro le mani guardandole prima di spostare l'attenzione sul suo viso passando un dito vicino alle sue labbra...

"Che cos'è successo?" chiedo con tono preoccupato alzando lo sguardo per guardarlo dritto negli occhi

"Tranquilla non è mio... il tuo fidanzatino sta peggio. Non fingere che ti importi di me" mi risponde con aria arrogante riferendosi al sangue incrostato delle sue nocche

Mi si gela il sangue. Giro la testa verso Blaise in cerca di una spiegazione mentre Draco mi urta volontariamente con la spalla per allontanarsi da me senza aggiungere altro.

"È in infermeria. Non so cosa sia successo, si stavano già picchiando quando siamo arrivati" si spiega meglio Blaise

Non rispondo nemmeno. Mi volto preoccupata iniziando a correre verso il mio posto per afferrare la sacca.

"Devo andare in infermeria, avvisate voi il prof se non arrivo in tempo?" chiedo di corsa

Percepisco i loro sguardi curiosi ma non ho tempo di stare lì a spiegare. Esco affannandomi per raggiungere l'infermeria il più in fretta possibile.

Spalanco il portone con ancora il fiatone ed eccolo lì... proprio nel primo lettino. Madama Pomfrey gli sta facendo ingurgitare una sorta di sciroppo.

Mi avvicino per chiedere aggiornamenti. Cedric è semi-incosciente, completamente sporco di sangue, ha un occhio nero, tagli lungo tutto il viso partendo dall'attaccatura dei capelli fino ad arrivare al collo e so benissimo chi l'ha ridotto così. Non posso non sentirmi in colpa... non solo per la sua attuale situazione ma per tutto.

"Oh cara come va la ferita?" mi chiede dolcemente la Pomfrey attirando la mia attenzione

"Perfettamente, ma lui?" chiedo preoccupata indicando con lo sguardo il corpo di Cedric disteso sulle candide coperte pulite

"Ha qualche taglio qui e li ed uno zigomo rotto, nulla che io non possa risolvere tranquilla cara. Vi lascio un attimo da soli"

Mi chino sul suo corpo per spostare qualche ciocca di capelli.

"Di che ferita parla?" mi chiede sussurrando a fatica

"Un taglietto, non preoccuparti... stai bene? Cos'è successo?"

Nessuna risposta.

"È normale riposi... lo sciroppo è piuttosto pesante, provoca sonnolenza" mi tranquillizza la donna

I suoi amici arrivano poco dopo.

"Iris sei qui"

Mi giro verso di loro

"Qualcuno di voi sa cosa sia successo?"

"Eravamo nel giardino sul retro a parlare quando abbiamo incontrato Malfoy non so nemmeno io come siamo arrivati a questo... come sta?"

"Qualcosa di rotto e qualche taglio. La Pomfrey mi ha assicurato di poterlo rimettere a nuovo"

Gli afferro la mano tornando con lo sguardo su di lui. Il viso è già più rilassato

"Penso sia ora che tutti voi torniate in classe, non avete delle lezioni?" ci richiama la tenera voce della donna

"M-"

"Non si sveglierà per ore... andate pure"

Lo saluto avvicinando il mio viso al suo incorniciando il suo viso con i miei capelli a cascata su di lui. Gli assesto un timido bacio con la paura di poter fargli più male di quello che provava già.

"A dopo" bisbiglio prima di alzarmi da lì e uscire.

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