Strofino la spugna colma di bagnoschiuma alle more quasi come a raschiare la pelle del corpo. Non è doloroso, solo non confortevole. Non riesco a stare più leggera, in qualche modo calcare la mano è come ribadire a me stessa che sono lì, che sono viva.
Mi estraneo immergendomi immaginariamente all'interno della nube di vapore acqueo che il getto d'acqua bollente sta producendo, e diffondendo, in tutto il bagno.
Sospiro ripensando alla mattinata appena trascorsa.
In qualche modo la mia testa non riesce a non pensare a Draco, a quanto fosse teso ed alla sua espressione cruciata.
Gira che ti rigira, volta che ti rivolta, finisco sempre ad incagliarmi in quel malinconico momento.
In un attimo mille scenari di lui e Pansy scavano fino ad insinuarsi prepotentemente nel mio cervello.
Prendo posto sotto al soffione della doccia, come se l'acqua bastasse a lavare via l'immagine di loro due insieme. Passo le mani dai capelli fino alle gambe passando per l'inguine.
Eccola lì, la presenza indelebile di Draco... la sua firma ormai perfettamente cicatrizzata sulla mia pelle. Tentenno al ricordo del momento in cui me la sono procurata o meglio: me l'ha procurata. Eppure, nonostante tutto non riesco ad essere arrabbiata con lui, non per quello almeno.
Sfioro la parte di pelle argentea con l'indice; come se bastasse davvero questo per averlo lì con me. In qualche modo è così.
Esco dalla doccia ancora leggermente turbata.
Raccolgo i capelli zuppi in un turbante prima di afferrare l'asciugamano ed abbozzare un nodo maldestro sul seno.
Il sole mattutino è ormai alto in cielo, quanto basta per illuminare perfettamente la camera senza bisogno di alcuna luce artificiale. I piedi nudi sul pavimento si muovono svelti fino a raggiungere l'armadio. Lascio cadere l'asciugamano sul letto rimanendo completamente nuda. La pelle pallida assimila i raggi del sole quasi riflettendoli in parte.
"Non sei cambiata per nulla Iris"
Quella voce la riconoscerei anche in una stanza di mille altre voci: è Draco.
Sobbalzo istintivamente per la sorpresa. Mi giro e riaffero veloce l'asciugamano umido. A contatto con la pelle è leggermente freschino, mi fa venire i brividi.
Lo lego alla buona per coprire quanto più possibile.
Mi sto davvero comprendo da Draco?
Così pare.
"Non è niente che non ho già visto" specifica prima che potessi chiedergli qualsiasi altra cosa.
È in piedi appoggiato al muro con aria di superiorità. È freddo. L'espressione turbata di questa mattina non ha più spazio sul suo viso.
"Cosa ci fai tu qui?" domando stringendo l'asciugamano con le mani per chiuderlo il più possibile.
"Passeggiavo e mi sono ritrovato da queste parti" risponde calmo mentre si stacca dalla parete per raggiungermi. I passi sono calmi, studiati... non ha fretta, quasi come stesse giocando. Cammina verso di me senza fretta, prendendosi tutto il tempo del mondo come per studiare, e marcare, la mia camera.
"Che vuoi?"
"Scontrosa, mi è sempre piaciuto questo lato di te"
"Talmente tanto che mi hai lasciata per Pansy"
"Tecnicamente sei stata tu a lasciarmi scappando da casa mia la sera della vigilia di Natale e sparendo per mesi" precisa
Il ricordo di quella sera mi ritorna in mente provocandomi un dolore lancinante. Porto la mano alla testa per premere su una tempia mentre giuro di aver notato un barlume di preoccupazione sul suo viso. Inspiro per placare il dolore.
STAI LEGGENDO
Reptilia
FanfictionIris Culligan, Draco Malfoy. Sottomissione, sesso e possesso... Ma si può cambiare un destino che è già stato scritto? 🔴 ATTENZIONE 🔴 La storia contiene elementi non adatti ad un pubblico sensibile tra cui: - atti s...