Cap.18

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Il fascio di luce provocato dalla punta della mia bacchetta mi permette di intravedere la figura di un corpo distesa in parte sul divano, in parte sul pavimento. I cocci di vetro di un bicchiere da scotch rotto brillano di riflesso non appena vengono toccati dal luminoso barlume. Lo scintillio si irradia per tutta la zona del pavimento vicino al divano di pelle nera. Scruto attentamente quella figura prima di capire chi fosse...

"Draco?" sussurro avvicinandomi a lui per vederlo bene in volto.

Sono così vicina al suo viso che posso sentire l'odore alcolico del suo respiro. D'istinto cerco con lo sguardo sul tavolino la bottiglia di alcol... ne trovo tre. Completamente prosciugate.

Gli punto la bacchetta al viso illuminandolo interamente. La sua faccia paonazza è ricoperta di sudore. Il suo corpo trema, è gelido... vicino all'ipotermia.

"Draco" lo chiamo più forte per svegliarlo . Il mio tono diventa severo... sono seriamente preoccupata per lui.

Nessuna risposta.

Inizio a schiaffeggiargli il viso strattonandolo senza ottenere comunque risposta.

"Draco" grido ancora più forte.

Apre leggermente gli occhi lucidi prima di farfugliare qualcosa senza che io riesca a comprenderne mezza parola.

"Andiamo ti porto in camera" annuncio mentre mi porto un suo braccio intorno alla spalla. Lo alzo di peso.

"C'è Blaise con la tua amica" balbetta sconnesso.

Ci penso un attimo: se Adela sta in camera loro la nostra è libera...

"Bhe non ti lascio qui" gli preciso mentre mi sforzo a sopportare il suo corpo praticamente a peso morto portandolo su per le scale.

Appena arrivati in camera lo adagio delicatamente sul mio letto ficcandogli in bocca una pastiglia babbana per aiutarlo con la sbornia. Gli sfilo solo le scarpe per infilarlo sotto al caldo piumone. Lo guardo un attimo pensando a cosa avrebbe potuto ridurlo in questo stato mentre gli scosto i capelli sudati dalla fronte. Gli rimbocco le coperte fin sotto al mento. La sua mano mi afferra il polso proprio mentre sto per alzarmi.

"Perché sei ancora qui? ...la mia vita è una vera e propria catastrofe, se fossi furba faresti meglio a scappare il più lontano possibile da me prima di farti male" borbotta.

"Cosa vuoi dire?"

Crolla in un sonno profondo poco dopo.

Gli avvicino il cestino al lato del letto in caso ne avesse avuto bisogno durante la notte mentre mi sforzo di capire il senso di quella frase.

Mi spoglio indossando il pigiama prima di sprofondare nel letto di Adela.

Quando dico sprofondare intendo letteralmente... ma come fa a dormire in un letto simile?

Con ancora le parole di Draco che mi ronzano in testa mi addormento più o meno beatamente.

Apro gli occhi e mi ritrovo in una stanza scura, non un filo di luce se non per una candela. La prendo per cercare di illuminare meglio l'area intorno a me. L'aria è pesante, sento odore di cane bagnato... mi giro e vedo un'infinità di scaffali. Sono allineati esattamente uno dopo l'altro con una precisione disarmante. Una miriade di oggetti impolverati stanno a riempirli.

Era da un po' che non facevo questo sogno... ma tutto è esattamente come l'ultima volta che sono stata qui.

... Ricordo lo specchio. Velocemente cerco l'oggetto in quel luogo buio e impolverato.

"Irisss"

Quella voce, la sento ancora più vicina del solito. Voglio saperne di più. Non ho paura, sono solo curiosa.

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