Apro gli occhi nella fitta vegetazione di quella che pare essere a tutti gli effetti una foresta, una radura, o qualcosa di simile.
Incontaminata...
La fredda flora è spoglia: i raggi fiochi della luna delineano solo l'intreccio di rami secchi e qualche rara foglia ormai appassita appesa precariamente ad essi. Unica eccezione i pini sempre verdi; si allungano fino quasi a sfiorare le scure nuvole che coprono il cielo.
Un senso di vuoto, di inquietudine, corre veloce attraversandomi l'intero corpo.
Osservo i piedi nudi a contatto con il sottobosco umido: non ho freddo, nessun fastidio... nessun accenno di dolore a causa dei rami secchi che ricoprono il suolo. Il lembo di quello che ha tutta l'aria d'essere un lenzuolo sfiora il dorso dei miei piedi. Controllo bene: una lunga vestaglia di un bianco candido orna il mio corpo. È cucita su misura. Il suo lungo strascico si impiglia negli arbusti più piccoli senza mai strapparsi, ne tanto meno sporcarsi a contatto con il terriccio umido.
Strano.
Cammino passando in rassegna i dettagli delle cortecce, dei funghi, delle bacche,...
Studio, aiutandomi con i palmi delle mani, lo scenario desolante mentre vago senza un apparente meta.
Assaporo la frizzante aria notturna: un odore salmastro entra di prepotenza nelle mie narici facendomi storcere il naso. Alzo la testa per odorare meglio. Acqua, lago, stagno, palude,... qualcosa del genere.
D'un tratto l'inquietante silenzio viene interrotto dal gracchiare di un corvo. Senza esitazione sposto lo sguardo in cerca dell'animale. Lo trovo appollaiato o per meglio dirsi appostato sul fragile bordo di un ramo. Mi osserva, quasi come se studiasse i miei movimenti. Percepisco i suoi occhi non perdere un mio singolo movimento. Accelero il passo ed eccolo ancora lì... vola di qualche ramo, mi osserva e non appena esco dal suo campo visivo si sposta in avanti.
Mi tiene d'occhio.
Distolgo lo sguardo ignorandolo finche il gracchiare si duplica: due corvi, poi si triplica: tre corvi, quadruplica: quattro corvi,... finche un intero stormo di un centinaio di uccelli volteggia sopra di me.
Deglutisco nervosa mentre cammino più velocemente possibile. Sfrego insistentemente le mani sui fianchi per scaricare la tensione.
Improvvisamente una figura dai contorni non ben delineati si innalza come una nube verso l'alto dall'umida terra.
Mi immobilizzo.
Sgrano gli occhi per osservarla meglio: abbastanza alta, ma non troppo, è incappucciata, un mantello colo pece ne riveste la sagoma, il cappuccio copre il viso rendendolo impossibile da decifrare.
Silenzio: non un sibilo nemmeno da parte dei corvi, è come se la natura avesse smesso di vivere.
"Chi sei?" grido cercando di sembrare il più coraggiosa possibile di fronte a quella che è a tutti gli effetti l'incarnazione del nulla.
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Reptilia
أدب الهواةIris Culligan, Draco Malfoy. Sottomissione, sesso e possesso... Ma si può cambiare un destino che è già stato scritto? 🔴 ATTENZIONE 🔴 La storia contiene elementi non adatti ad un pubblico sensibile tra cui: - atti s...