Cap.54

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Raggiungo con Draco una delle tante eleganti e freddi sale del maniero. È stranamente calmo, il che rende calma anche me.

"Perché siamo qui?" domando curiosa dopo che Draco ha chiuso la porta dietro di noi incantandone l'apertura, o in questo caso meglio la chiusura.

Studio l'ambiente: è stranamente accogliente. Non mi sbilancerei a dire che sia o meno caldo ma sicuramente è diverso rispetto al resto del maniero. Una libreria? Una 'sala dei piaceri'?

 Una libreria? Una 'sala dei piaceri'?

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Non riesco a definirlo nemmeno io. Libri, tavolo da biliardo, console con alcolici ed un elegante specchio probabilmente risalente al periodo barocco.

"Una cosa alla volta" risponde pacato.

"Spogliati" mi intima

"Cosa? Qui?" domando alzando il tono di voce verso la fine di quelle domande.

"Si, proprio qui. Ora" precisa accomodandosi su una delle eleganti poltrone in pelle in fronte a me. Si mette comodo lasciando la compostezza della classe, alla quale era solitamente abituato, alle altre stanze del maniero.

Incomincio a sfilarmi i pantaloni, leggermente intimorita. Gli occhi fissi sulla porta come se mi aspettassi che da un momento all'altro qualcuno avrebbe fatto incursione.

"È chiusa" precisa senza staccare lo sguardo da me

Faccio scivolare i pantaloni morbidi lungo le gambe. Passo poi al largo maglione. Lo filo delicatamente lasciando i seni scoperti. Scoperti alla vista di Draco.

Proprio come i suoi occhi non perdono di vista il mio corpo, lo stesso fanno i miei. Noto con estrema soddisfazione il segno del suo piacere gonfiargli il cavallo dei pantaloni.

Lo provoco emulando uno spogliarello personale apposta per lui. Con dei movimenti sinuosi sfilo ogni singolo indumento per rimanere con le sole mutandine... leggermente inumidite.

"Anche quelle" comanda sfiorandosi l'erezione da sopra i pantaloni.

Sorrido accondiscendente prima di lasciarle correre verso il pavimento e lungo le gambe.

Ora, completamente nuda, voglio avvicinarmi a lui. Voglio essere sopra di lui e, soprattutto, voglio che lui sia dentro di me. Sto già pregustando il sapore di quel piacere di cui non riesco a fare a meno quando la bocca di Draco proferisce un nuovo comando:

"Davanti allo specchio. Spalle alla stanza"

Lo guardo dubbiosa ma, memore dell'esperienza, decido di obbedire senza troppe polemiche. In realtà la mia sottomissione verso di lui è così stimolante che non riesco a controbattere.

Raggiungo lo specchio per osservare il mio riflesso appoggiando le mani ad una sorta di consolle in marmo fissata al muro proprio sotto la superficie riflettente. La pelle candida risalta sui colori più scuri ed avvolgenti tutto intorno a me. Scruto i solchi del mio corpo, le mie imperfezioni, i capelli caduti disordinatamente sulle spalle... Con la coda dell'occhio noto la figura di Draco muoversi furtiva per la stanza fino a raggiungermi.

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