25 dicembre
Appena mi libero da qui...
IRISSS Cazzo!
È tutta colpa mia...
Lì, sdraiato a terra inerme nella mia stessa stanza, davanti al camino scoppiettante e sull'elegante tappeto finemente intrecciato prendo sempre più consapevolezza di ciò che è appena successo...
"Alza il maglione"
"... revelo"
"Sai perché sei riuscita ad aprire la porta... solo-solo il mio sangue avrebbe potuto... tu...Tu hai dentro di te il mio sangue. Quello ha il mio sangue"
"Questo cambia tutto"
Un tubinio di emozioni contrastanti: odio, amore, delusione, preoccupazione e lui...
Quella piccola sfera luminosa fluttuante, averla vista lì davanti a lei. Sono lontani i tempi del mio secondo anno da cercatore nella squadra di quidditch dei serpeverde. La prima volta che vidi il boccino... che ricordi. Mi sono abituato a cercare il boccino d'oro ma quello... ha suscitato in me lo stesso fascino della prima volta che ne vidi uno svolazzarmi davanti al viso. Avverto la sensibilità tornare lentamente lungo tutti i miei arti. Inclino la testa sforzandola leggermente per controllare l'orario sull'orologio: le 3.59 di mattina.
Devo trovare la forza di muovermi, di alzarmi...
Piano piano riesco a strisciare fino a raggiungere la mia bacchetta caduta poco più in la.
Con le funzioni ancora limitate riesco ad abbozzare una sorta di contro incantesimo ed a liberarmi dalla presa magica.
Senza prestare la minima attenzione al rumore, corro giù dalle scale in cerca di Iris, come se una parte di me sperasse di trovarla lì, seduta a fare colazione ma niente. Povero illuso.
Le uniche cose che trovo sono i resti della festa che aveva appena distrutto tutto con lei. Maledico me stesso per il casino che io stesso ho creato.
Lì, nella fredda mattina del giorno di Natale contemplo seduto solo su una sedia in cucina il mio fallimento. Porto la testa fra le mani sorretta dai gomiti appoggiati sulle mie ginocchia. Lo sguardo vuoto verso il pavimento sbuffo deluso.
"Draco?" nel silenzio la voce di mia mamma mi fa sobbalzare costringendomi a girarmi verso l'uscio della porta della cucina. In vestaglia da notte e ciabattine la trovo a studiarmi preoccupata.
"Draco cos'è successo?" domanda raggiungendomi.
"Se ne sono andati" confesso preoccupato.
"Se ne sono andati? Chi?" chiede visibilmente confusa mentre si accomoda su una sedia vicino a me.
"Iris e ..." deglutisco il rospo che ho in gola lasciando un silenzio assordante.
"E?"
"È incinta mamma" sputo fuori la mia rabbia senza nemmeno rendermene conto. Non la guardo nemmeno in faccia, troppa la vergogna per quello che ho fatto. È abitudine per me: non riuscire a piangere e sfogare la tristezza in questo modo.
Mi costringo a guardare la reazione di mia madre sul suo viso spostando lo sguardo su di lei. Già la immagino: disappunto, delusione, disapprovazione ed invece... pace.
Tutto quello che lascia trasparire è pura e semplice pace.
"Sono così contenta per voi" si affretta a rispondere afferrandomi la mano "Draco è una cosa buona, è una bella notizia. Perché l'hai fatta andare via? Dov'è andata poi' Di sera, con questo freddo" domanda preoccupata.

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Reptilia
FanfictionIris Culligan, Draco Malfoy. Sottomissione, sesso e possesso... Ma si può cambiare un destino che è già stato scritto? 🔴 ATTENZIONE 🔴 La storia contiene elementi non adatti ad un pubblico sensibile tra cui: - atti s...