Cap.50

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23 Dicembre

Un fascio di luce filtra attraverso l'elegante finestra. Colpisce tutto nella stanza rendendo quei pochi granelli di polvere presenti visibili ad occhio nudo. Il tempo sembra essersi fermato. Tutto tace. Il rumore del mattino fuori dalle mura del maniero mi riscalda l'anima. Il cinguettio mattutino degli uccelli. La pace.

Sfrego gli occhi ancora leggermente assonnati. Credo che il vino mi abbia offuscato la mente durante la cena della sera prima. I ricordi sconnessi e vaghi tornano come fitte improvvise nella mia mente...

Ah si, ora ricordo... Vino a tavola  e Whisky incendiario con Draco in veranda.

Sorrido come un bambino quando viene beccato a rubare dal barattolo delle caramelle. Inclino leggermente il viso verso destra ed eccolo li.

Il mio Draco.

I capelli arruffati dal sonno della notte appena trascorsa, la pelle perfettamente candida, il viso rilassato... è raro vederlo così tranquillo. Vorrei poter imprimere questo momento per sempre. Vorrei fosse sempre così.

Il suo corpo in posizione mi afferra saldamente la vita con il suo braccio destro.

Tutto quello di cui ho bisogno.

"Cos'hai da fissarmi Culligan?" borbotta ancora leggermente frastornato.

Sorrido divertita da quella affermazione. Se solo sapesse quanto è bello.

"Niente, constatavo solo il tuo braccio attorno a me" rispondo.

"Lo trovi divertente?" mi chiede scostandolo e rigirandosi. Passa una mano tra i capelli per cercare di sistemarli al meglio delle sue possibilità. Afferra il piumone per portarselo a coprire meglio il suo petto nudo.

"Un po'" confesso.

"E perché sentiamo" domanda con un tono quasi infastidito.

"Siamo in casa tua, nella tua stanza dove solo i tuoi potrebbero entrare e senti comunque il bisogno di –"

"Ti correggo" mi interrompe "nemmeno i miei potrebbero entrare qui"

Lo guardo cercando di trasmettergli il senso di dubbio che mi ha appena segnata per la sua affermazione. Lo seguo con gli occhi mentre si sistema appoggiando un cuscino sulla testiera del letto prima di adagiarcisi sopra con la schiena.

"Solo il mio personale sangue potrebbe aprire la porta" precisa con aria saccente. Ecco, il solito Draco. "Il mio sangue è la combinazione perfetta tra il sangue dei miei genitori; se loro provassero a girare la maniglia per entrare qui l'incantesimo mi riconoscerebbe solo a metà e bloccherebbe la porta"

"E io?" domando

"Vale lo stesso. Se la porta è aperta puoi entrare ed uscire quando vuoi ma quando questa è chiusa potrai entrare solo con me"

"Capisco e allora ragione maggiore che non ha senso tenermi sal-"

"Salda? Io non lascio mai andare ciò che mi appartiene" sputa fuori secco avvicinandosi pericolosamente a me.

È un avvertimento?

Il mio respiro si fa pesante proprio come il suo. Entrambi a contatto l'uno con l'altro.

"E Boppy?" chiedo quasi per stuzzicarlo

"Lei è un'eccezione. Sa che non deve entrare quando io sono dentro la stanza. È un elfo ed è legata al maniero" taglia corto raggiungendomi e posizionandosi sopra di me a cavalcioni.

Ed è lì che lo sento. La sua erezione mattutina spinge prepotentemente contro il mio ingresso. Ed io lo sento, lo sento così bene che...

Scosto leggermente il piumone per controllare cosa stesse succedendo lì sotto.

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