capitolo 5. Trascloco -REVISIONATO-

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Riempio l'ultimo scatolone, e nel mentre, guardo mia stanza.
Ogni dettaglio, ogni angolo, ogni spazio, lo ammiro.
Ayla aveva ragione, non è più una casa dove poter abitare.
Prima o poi, crollerà.
E crollerà insieme a tutti i ricordi che ho con essa.
Come se una parte di me crollasse insieme a lei.
Altri diranno "è solo una casa, sono solo dei mattoni".
No, per me non è così.
Per me non era solo la mia casa, non erano solo dei mattoni.
Era molto di più, molto di più di una semplice casa.
Ed è in questi momenti, che ti salgono tutti i ricordi in mente.
Ogni singolo ricordo, ti viene in mente, facendoti comparire un leggero sorriso sul volto, ma anche degli occhi lucidi.
Sono una ragazza che non riesce ad accettare che il passato sia solo passato.
Non riesce ad accettare che i ricordi siano solo ricordi, momenti che non torneranno più nella vita.
Mi mancano quei momenti del passato, a volte.
Ho vissuto per tanti anni in questa casa, in queste mura, dove mi hanno accolta per tutti questi anni, e vista crescere giorno dopo giorno.
E ora, lasciare questa casa, fa sentire un vuoto dentro di me.
E per lo più, vederla in queste condizioni, mi distrugge.
E odio pensare che questa potrebbe essere l'ultima volta che io la vedi.
Odio pensare che da un momento all'altro questa casa possa crollare.
Una parte di me rimarrà sempre in questa casa, crollando con essa.
Tocco le pareti, e inizio subito a sentirle fradicie, con qualche piccola crepa.
19 anni.
19 anni in queste mura.
19 anni che questa casa mi ha ospitato.
Ora mi ritrovo a dirle addio, e questo mi fa un male tremendo.
È come se questa casa mi abbia vista crescere, e infondo è così.
È come se stesse resistendo, per non crollare.
È come se debolmente mi dice il suo addio.
Inconsapevolmente mi scende una lacrima, e la lascio scendere sul mio viso, fino ad arrivare alla mia guancia e oltrepassarla.
Non faccio niente per fermarla, non faccio niente per asciugarla.
La faccio scendere, come se ad ogni goccia si conservasse un ricordo.

<<Hai finito di preparare gli scatoloni?>> mi chiede Ayla, entrando nella stanza.

Immediatamente mi giro, mostrandole le spalle, affinché non mi veda piangere.
Ma il mio tono di voce mi tradisce.

<<Sì>> rispondo, asciugandomi col pollice le lacrime scese.

<<Addie...>>

<<Voglio stare sola, Ayla>> le dico, cercando di non risultare brusca.

<<Va bene...sei hai bisogno, sai dove trovarmi>> e detto questo, esce dalla stanza, lasciandomi lì sola.

Mi volto verso la porta, nuovamente chiusa.
Faccio un sospiro, per poi riguardare nuovamente la mia stanza.
Domani avremmo lasciato questa casa, per sempre.
Avremmo chiuso quella porta, e non l'avremmo riaperta mai più.
Sarebbe stata l'ultima volta che l'avremmo chiusa, l'ultima volta dopo 19 anni.
Lì dentro ci saranno sempre rinchiusi tutti i ricordi, ogni singolo ricordo.
E quando chiuderemo questa porta, questa casa non sarà vuota, non lo sarà mai. Vivranno i ricordi, per sempre.

{...}

Bevo la mia spremuta d'arancia, mangiando i miei waffel alla vaniglia, mentre Ayla fa il suo ingresso nella sala da pranzo, esclamando un buongiorno, come suo solito fare, e mi scappa un sorriso all'essere suo così solare, e ricambio poi il saluto.

<<Pronte per il trasloco? Si farà oggi pomeriggio>> esclama mia madre, emozionata.

Un senso di tristezza mi invade, facendosi spazio in me.
Mi guardo intorno, guardando la casa che tra poche ore dovrò lasciare e dire addio.

𝘊𝘰𝘮𝘦 𝘜𝘯 𝘉𝘢𝘵𝘵𝘪𝘵𝘰 𝘋'𝘈𝘭𝘪 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora