capitolo 47. Gelosie

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Passa un giorno, passano due giorni, passano tre giorni, quattro giorni.
Passa una settimana.
Passano due settimane.
Tre settimane.
Quattro settimane e io e Royal non ci parliamo.
Questa situazione mi sta distruggendo sempre di più.
Mi mancano i suoi modi di fare.
Mi manca nasconderci da Axel, Phoebe e Ruben.
Mi mancano i suoi baci.
Mi mancano i suoi sguardi.
Mi manca tutto.
Mi manca lui.
Siamo nella stessa casa, ma è come se fossimo lontani.
È come se lui non ci fosse, e io per lui nemmeno.
Esce ogni notte, verso le undici, per poi tornare alle cinque del mattino.
Odio questa situazione con tutta me stessa.
Ma tra noi le cose si stavano già rompendo.
E prima o poi, si sarebbero spezzate.
Fino ad arrivare a questo punto.
Adesso l'ho lasciato in pace, proprio come aveva di bisogno.
E il fatto che non mi parla, e non mi guarda nemmeno, è ancora di più una conferma.
A lui sta bene così.
E a me anche.
Sta bene ad entrambi.

<<Dove diavolo è Royal?>> chiede Ruben agitato.

<<Provo a chiamarlo>> dice anche Noah, ma non fa neanche in tempo a prendere il telefono dalla tasca che Royal, dall'altro marciapiede, viene verso di noi.

<<Eccolo>> esclama Axel.

<<Ci fa sempre perdere tempo>> si lamenta Phoebe.

Lo guardo mentre cammina verso di noi.
Ma distolgo lo sguardo, quando arriva.

<<Eccomi>> dice. <<Entriamo?>>

<<Era ora>> dice Ruben.

Cerco di non guardarlo, nonostante sia difficile.
Sento per un attimo, ma solo per un istante velocissimo, il suo sguardo su di me, che però distoglie subito.
Per quell'istante avevo sentito come la pelle bruciare.
Dopo aver suonato il campanello, il portone viene aperto da un uomo sulla trentina d'anni, o poco più.

<<Oh, eccovi arrivati. Vi stavo aspettando, entrate pure>>

Ayla, io e i ragazzi ci guardiamo emozionati, prima di entrare.
Abbiamo preparato cinque nuove canzoni.
E ora dobbiamo esibirci davanti al produttore, come ci ha chiesto.
Entriamo in una sala grande, con le pareti color panna, e con dentro solo ed esclusivamente strumenti di tutti i tipi.

<<Se è un sogno non svegliatemi>> mi sussurra Ayla all'orecchio.

<<Non svegliate neanche a me>> le dico a mia volta, ammirando quella enorme sala.

<<Allora, ditemi>> il produttore dai capelli scuri, si siede su una sedia accanto ad un tavolino bianco, sembra quasi un tavolino d'ufficio. <<Quante canzoni avete preparato?>>

<<Abbiamo cinque nuove canzoni>> inizia col dire Royal, e al sentire la sua voce, qualcosa si risveglia in me.

<<Che se calcoliamo quella con cui ci siamo esibiti a scuola, sono sei>> dice Axel.

<<Dobbiamo suonarla tutte?>> chiede Noah.

<<Si, voglio che mi suonate tutte le canzoni che avete. Voglio ascoltarvi>>

Dalla faccia sembra un tipo apposto.
E l'idea che questa sia una truffa, non esiste neanche più.
Improvvisamente gli suona il telefono, e lo prende dalla tasca per poter rispondere.

<<Aspettate un secondo>> dice, alzandosi dalla sedia.

Va a rispondere alla chiamata, allontanandosi di poco da noi.

<<Tutto questo è fantastico ragazzi>> esclama Ayla.

<<Si e io sarò qui ad ascoltarvi>> dice Phoebe, e Royal, sorridendole, le scompiglia leggermente i capelli in modo scherzoso.

𝘊𝘰𝘮𝘦 𝘜𝘯 𝘉𝘢𝘵𝘵𝘪𝘵𝘰 𝘋'𝘈𝘭𝘪 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora