capitolo 15. "Tu puoi accettarti Addison, puoi farlo."

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Ayla's pov

Busso alla porta della stanza di Noah, e dopo non molto sento dire "avanti".
Entro, chiudendo poi la porta alle mie spalle.
La luce era spenta, ma il chiaro di luna illuminava la stanza. 
Noah è sul letto, con il basso, suonandolo come una dolce melodia che si sente a mala pena. 
Non appena si accorge di me, distoglie lo sguardo. 
Guarda le corde dello strumento, quasi ignorando la mia presenza.
Mi avvicino al letto, e mi siedo su esso.

<<Suoni?>> gli chiedo, sapendo già la risposta.

<<Si>> mi risponde freddamente, senza guardarmi.

<<Mi dispiace per l'altra volta, avrei dovuto dirtelo che avevo già un impegno col mio ragazzo>> 

<<Ormai non fa niente.>> mente.

È palese che mente.
Non mi rivolge neanche uno sguardo, e il suo tono di voce è freddo.

<<Ma...>> inizio col dire, mostrandogli due biglietti per il cinema. <<Si può ancora rimediare?>>

Fa un sospiro, voltandosi a guardarmi, e io gli mostro un sorriso.

<<Forse...>> dice. <<Si>> conclude, e questo aumenta ancora più il mio sorriso.

Addison's pov 

Continuo a guardare il soffitto.
Penso a ieri, e a quello che era successo nel corridoio della scuola.
Dio, che stupida che sono stata. 
Non potevo dire semplicemente "nulla, non dovevo dirti nulla"?
No, avrebbe capito che era una bugia.
E non si sarebbe arreso, per nulla al mondo. 
Scuoto la testa, pensando a ciò che invece ho detto, senza neanche pensarci troppo. 
Ma cosa potevo dire? 
Quella era l'unica cosa che mi era venuta in mente, non sapevo che altro dire in quella situazione.  

****

<<Ma che fine avete fatto?>> arriva Ruben, accompagnato da Axel.

<<Il prof vi sta aspettando da dieci minuti>> interviene Axel.

<<Arriviamo>> dice Royal. <<Cosa dovevi
dirmi?>>

Ero guardata da tutti e tre, il che mi metteva parecchio in disagio. 
Avrei dovuto chiederglielo, o no? 
Sarei dovuta restare col dubbio, o togliermelo? 

<<I-io...volevo dirti che...>> balbetto, senza saper continuare. 

Royal alza un sopracciglio, aspettando che io dica qualcosa di senso compiuto. 
Anche Axel e Ruben mi guardano in modo confuso, non capendo assolutamente niente di tutto ciò. 

<<Volevi dirmi che...>> Royal mi incita a continuare.

Giocherello con le mie stesse dita, ma cerco di non farlo vedere. 

<<Volevo dirti che...h-hai....hai un bell'aspetto, oggi>> dico velocemente, per poi mordermi la mia stessa lingua. 

Ma che diavolo ho detto? 
Mi guarda con un sorrisino sul volto, e questo mi mette ancora più a disagio. 
Ruben e Axel trattengono una risata, da quella mia quasi "finta dichiarazione". 
Dio, non potevo dire, che so, qualcos'altro?
Lui si avvicina a me, senza togliere quel suo sorriso sul volto, da cui non riesco a togliere lo sguardo. 

<<Solo oggi?>> mi dice, con il suo viso vicino al mio. 

In quel momento, mi sentivo incapace di dire una sola parola e di muovere un solo muscolo. 
Lui era vicino a me, e nel corridoio, oltre a noi due, c'erano anche Axel e Ruben che stavano origliando e vedendo tutto ciò. 

𝘊𝘰𝘮𝘦 𝘜𝘯 𝘉𝘢𝘵𝘵𝘪𝘵𝘰 𝘋'𝘈𝘭𝘪 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora