Avete presente quella sensazione piacevole di quando quel leggero vento sposta le punte dei tuoi capelli, lasciandoti una frescura sulla tua pelle?
Ecco, io la sto provando ora, e ho sempre amato questa sensazione.
Amo sentirla sulla mia pelle.
Quel soffio di vento che ti fa sentire, per un attimo, libera da tutto.Vedo il cameriere del bar portare dei drink ad un tavolo, uno dei tavoli posizionati fuori il bar, con la vista del mare e un tendone sopra le loro teste.
È un posto molto accogliente, devo dire, oltre la vista magnifica.
Firenze è piena di questi posti, e la adoro per questo.
Non è un bar particolarmente grande, e fuori il bar, più distante dai tavolini, c'è un davanzale.
Dove mi trovo io, appoggiata con i gomiti sul davanzale, mentre mi godo la visuale del mare davanti a me, e il sole che lo fa quasi brillare.
Ho un bicchiere con un drink dentro, già da qualche minuto.
Ma la mia mente è altrove.
Da quando è successo, non faccio altro che pensare al bacio con Royal.
Sarebbe stato tutto più semplice, se, anziché farmi trascinare nella sua stanza, io mi fossi liberata dalla sua presa e fossi andata a seguire Ayla, ovunque lei si trovasse.
E ancora mi chiedo cosa significasse la sua frase.
Lasciali andare.
Vorrei trovarci un senso, ma non lo trovo.
Non so proprio a cosa potesse riferirsi.
Distolgo lo sguardo dal mare, guardando il bicchiere vuoto appoggiato sul davanzale.<<Ti piace guardare il mare?>> sento una voce dietro di me, una voce che conosco abbastanza bene.
Non appena giro leggermente il volto, vedo lui.
Si avvicina al davanzale, appoggiandosi su esso, e mettendosi le mani sulla tasca dei jeans.
Sposta lo sguardo sul mare, e il leggero venticello sposta le punte dei suoi capelli biondi cenere, e questo mi fa rimanere a guardarlo per qualche secondo.
Distolgo lo guardo, tornando a guardare il mio bicchiere vuoto.<<Si, anche se il mare mi ha sempre fatto un po' paura>> dico, giocherellando col bicchiere.
Lui sposta lo sguardo su di me, mentre io continuo ad evitare il suo sguardo, continuando a guardare il bicchiere davanti a me.
Per vari secondi mi guarda senza dire nulla, per capire ogni mia parola detta.<<Definisci paura>> mi dice, e, a questa frase, alzo lo sguardo verso il mare. <<Voglio che mi dici cosa provi guardando il mare>>
E guardando il mare, mi viene in mente tutto ciò che è successo più o meno all'età di sette anni.
Quelle urla, le mie urla, era come se in quel momento mi sentivo intrappolata.
Come se fosse il mare ad intrappolarmi, io l'ho vista così.
Era un attacco di panico, trasformato in terrore.
Era come se il mare mi volesse tenere con sé, ho visto il mare come la paura.
E più cercavo di liberarmi, più non ci riuscivo.
Ricordo che, quel giorno, in mezzo alle onde con le mie urla strazianti più che mai, finì in ospedale.
Ero tra la vita e la morte.
E il pensiero di sentire l'acqua del mare sul mio corpo, mi fa venire in mente quel giorno.
Quel giorno di terrore.<<Provo terrore>> inizio col dire. <<Sento come se fosse la paura, che mi chiama, come se fosse una trappola. Come se aspetta che io l'affronti, ma poi mi sussurra che perderei. Perderei perché, lei, mi travolterebbe>>
Rimango a guardare il mare, probabilmente, con occhi lucidi, mentre Royal resta a guardarmi e ad ascoltare attentamente ogni mia singola parola.
<<È come se, dolcemente, mi sussurra di avvicinarmi a lei>> continuo col dire. <<Per poi, invece, travolgermi.>>
Royal rimane appoggiato sul davanzale, ma prima che lui potesse aprire bocca per commentare ciò che ho appena detto, io tolgo le mani dal davanzale, e mi allontano.
Lui cerca di fermarmi, ma io lo ignoro.
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𝘊𝘰𝘮𝘦 𝘜𝘯 𝘉𝘢𝘵𝘵𝘪𝘵𝘰 𝘋'𝘈𝘭𝘪
Romance❗️IN PAUSA❗️ -IN REVISIONE, SI CONSIGLIA DI NON LEGGERE OLTRE IL CAPITOLO REVISIONATO- -La paura, a volte, si impadronisce di te, prendendo il tuo posto- Addison Clark è una ragazza costretta a vivere nel buco nero della paura, a causa della sua...