capitolo 62. Anime intrecciate

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La vista del mare da qui è fantastica.
Le onde si muovono insieme, come se stessero facendo una gara.
Il leggero venticello fa muovere le punte dei miei capelli, mentre resto con le mani appoggiate sul bordo della nave.
Il cielo è stellato, e per un attimo, quella visuale stellata, mi rapisce.
Il suono del mare mi invade, e sento una certa pace dentro di me.
Il venticello di quella notte mi accarezza, facendomi chiudere per un attimo gli occhi, ma poi riaprirli.
Tolgo le mani dal bordo, e rientro.
Cammino lungo il corridoio nel quale sono presenti le stanze.
Jordan ha scelto per noi, e io e Royal non siamo nella stessa stanza, lui è insieme a Noah.
Non appena mi avvicino alla loro stanza, busso.
Ma me ne pento subito dopo, dato che sembra stessero discutendo, e non sembrano molto calmi.
Non so di cosa stessero parlando.
Tuttavia, la porta si apre.
E le loro espressioni, confermano la mia ipotesi che stessero discutendo.

<<Addison>> pronuncia il mio nome Royal.

<<Ehm...non volevo disturbarvi...>> cerco di dire, capendo che non era il momento giusto.

<<Tranquilla>> mi dice lui. <<Stavo giusto uscendo dalla stanza>> dice, rivolgendo uno sguardo a Noah.

Noah sembra dirgli qualcosa con lo sguardo, qualcosa che non riesco a decifrare.
E detto questo, Royal esce dalla stanza, chiudendo poi la porta.
Sembra nervoso.
E mi sta salendo un dubbio, se magari c'entra qualcosa la presenza di Kennedy che scaturisce il nervosismo in lui.
Tuttavia, preferisco non chiedere nulla, dato che non mi sembra il caso.
Saliamo con l'ascensore nell'ultimo piano, nonché dove è presente la piscina con le sdraio e vari bar, ormai chiusi, data l'ora.
Non usciamo del tutto, e restiamo appoggiati alle pareti del corridoio, guardando il fuori.

<<Stai bene?>> provo a chiedergli.

<<Potrebbe andare meglio>> risponde, senza neanche guardami, me sembra essersi calmato.

Abbasso lo sguardo, capendo che non ha voglia di parlarne, e rispetto la sua scelta.
Ad un tratto, il mio sguardo si sposta sul fuori, dove la mia attenzione viene catturata a causa da dei riflettori che schizzano dell'acqua.
Ne noto alcuni in basso, e altri in alto.

<<Perché schizzano dell'acqua questi aggeggi?>> chiedo a Royal.

<<Lo fanno per pulire le piscine, sono automatici>> mi spiega lui.

Non lo sapevo, devo ammetterlo.

<<Oh, capisco>> dico.

Infilo le mani sulla tasca della mia felpa, restando appoggiata alla parete.
Ma in quel preciso istante, lo sguardo di Royal si sposta su di me.
Automaticamente il mio guarda lui, e del Royal di prima non c'è più alcuna traccia.
Bensì di un altro tipo di Royal.
Mi prende la mano.

<<Vieni>> mi dice, di fretta.

Stavo per chiedere "dove?", ma non ne ho avuto neanche il tempo, che dopo alcuni secondi, Royal, con la sua mano sulla mia, mi porta fuori.
In un secondo i riflettori bagnano pure noi, e mi ritrovo a chiudere un attimo gli occhi ed emettere un urlo.
Mi alzo il cappuccio della mia felpa, per cercare di bagnarmi di meno.

<<Hai delle idee folli>> alzo la voce, mentre i riflettori continuano a bagnarci.

Lui si avvicina a me.
Il ciuffo gli ricade leggermente negli occhi, bagnati anch'essi.
Mi guarda negli occhi, con un sorriso che sembra entrarmi dentro, e appoggia il pollice sul mio mento.

<<È per questo che ti sei innamorata di me>> dice.

Alzo gli occhi al cielo, e cerco di non sorridere troppo, ma con scarsi risultati.
Perché, infondo, era proprio vero.
Mi avvicino di più a lui, circondandogli il collo con le braccia.

𝘊𝘰𝘮𝘦 𝘜𝘯 𝘉𝘢𝘵𝘵𝘪𝘵𝘰 𝘋'𝘈𝘭𝘪 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora