capitolo 26. Dubbi

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Ayla continua ad avere lo sguardo dritto sulle parole del libro di storia, come se intorno a lei non si fosse altro. 
Ruben, Noah, Axel e Royal sono già andati a scuola, mentre io e Ayla, dato che non abbiamo studiato per l'interrogazione di oggi, abbiamo deciso di entrare a seconda ora.
Mi sistemo i capelli con le mie stesse mani, mentre sono seduta sul letto, con davanti Ayla. 

<<Dovresti studiare anche tu qualcosa, non puoi rischiare di prendere un quattro>> mi consiglia Ayla.

<<Ho già studiato qualcosa ieri, non preoccuparti>>

Detto questo, Ayla chiude il libro, alzandosi dal letto.
Col libro in mano, si avvicina alla porta della mia stanza.

<<Sbrigati, l'autobus passa tra qualche munito>>

<<Ricevuto>> dico.

Esce dalla stanza, chiudendo la porta.
Una volta finito di sistemarmi, mi alzo anch'io dal letto. 
Mi guardo allo specchio, sistemandomi un bracciale appena messo, con un piccolo cuore. 
Lascio i capelli leggermente sul mosso, quando esco dalla stanza.
Ayla è appena uscita, mentre io sto appena scendendo le scale per raggiungerla. 
Alzo gli occhi al cielo, perché devo sempre stare al suo passo e lei mai al mio? 
Ma mentre stavo per uscire, non appena scendo l'ultimo scalino, sento delle voci che mi portano ad dovermi nascondere per non farmi vedere.
Tyler, il padre di Royal, con altri due uomini a me sconosciuti, davanti alla stanza con la porta chiusa. 
Non sono gli stessi uomini dell'altra volta, e, dato il modo in cui parla, credo che non siano neanche amici. 

<<Quindi, desidera svuotare la stanza? Togliendo quindi tutto ciò che ha dentro?>> chiede uno dei uomini.

Mi maledico per essere arrivata troppo tardi, perché la stanza è già chiusa. 

<<Si, proprio così>> conferma Tyler. 

<<Ne è sicuro?>> gli chiede l'altro, e Tyler annuisce un'altra volta. 

<<Si, vi chiamerò la prossima settimana>>

Detto questo, si stringono la mano per saluto, e si avvicinano alla porta di casa per poter uscire. 
Mentre io continuo a guardare quella stanza chiusa. 

- <<Non dovrai mai aprire il discorso con Royal>> -

Per un attimo mi ricordo delle parole di Ruben, sopra l'autobus. 

- <<Per quanto Royal sia un ragazzo forte, quando si parla di questo, cambia improvvisamente>> -

Mi ricordo anche le parole di Tyler, mentre parlava col suo amico a me sconosciuto. 
Royal. 
La stanza.
Speranze.
L'alba. 
Sua madre. 
E se tutto ciò fosse collegato? 
Ricordo che quando Royal parlava di speranza, mentre guardava il punto dove dopo non molto sarebbe sorto il sole, gli brillavano quasi gli occhi. 
Ricordo anche che, ogni volta che nomino sua madre, lui evita il discorso, cambiandolo. 
E ricordo anche quando mi ha vietato di avvicinarmi a quella stanza, con lo stesso sguardo di quando chiedo di sua madre. 
Con lo stesso sguardo di quando parlava di "speranza".

Non appena Tyler, con quei due uomini, escono da casa, io colgo l'occasione per uscire dal mio nascondiglio. 
Cerco ogni chiave, e, dopo averne trovate circa cinque, le provo tutte su quella porta affinché si apra. 
Ma niente, nessuna chiave è quella giusta.
Continuo a cercare su tutti i cassetti di quel salotto, senza trovare però la chiave giusta. 
Mentre stavo cercando la chiave, trovo una foto su uno dei cassetti.
È un po' impolverata, e ci soffio sopra per poter vedere meglio di cosa si tratta. 
È una foto di una donna dai capelli biondissimi e dagli occhi così azzurri da somigliare al mare. 
Somiglia tantissimo a Phoebe, a Royal e, per certi punti, anche a Ruben. 
È molto diversa però, da Noah e Axel.
Ha un sorriso meraviglioso, e nei suoi occhi, in quella foto, si poteva rispecchiare la gioia e la vitalità.  
Chiunque guarderebbe questa donna, rimarrebbe incantato. 
Incanta chiunque la guarda. 
I suoi capelli corti, così biondi, e i suoi azzurri, tutto ciò la rende perfetta. 

𝘊𝘰𝘮𝘦 𝘜𝘯 𝘉𝘢𝘵𝘵𝘪𝘵𝘰 𝘋'𝘈𝘭𝘪 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora