prologo. -REVISIONATO-

3.6K 292 84
                                    

La mente è strana, a volte.
Alcune volte ti inganna, facendoti credere che essa sia il posto migliore dove poterti rifugiare.
Altre volte, invece, si mostra come la peggiore delle prigioni, dalla quale vorresti scappare e metterti in salvo.
Come si può voler mettersi in salvo da se stessi?
Eppure le voci nella testa ti urlano che non puoi, che non puoi metterti in salvo.
È come una lenta tortura, la quale non ha una fine.
E quelle voci che senti nella tua testa ti soffocano, arrivando fino al petto, il quale senti restringersi a ogni secondo che passa, e poi raggiungono la gola, dove inizi a sentire un nodo proprio lì, e la saliva mancare.
Senti quelle voci farsi più forti, più vive.
Ti minacciano, ti impauriscono, ti ingannano.
Come se stessi annegando, e cerchi di salvarti, usando tutte le tue forze per restare a galla.
Vorresti ribellarti a quelle voci, ma hai paura.
Hai paura delle voci.
Hai paura di sfidarle, perché sai che, se solo osassi contraddirle e ribellarti, esse diventerebbero ancora più forti, fino al punto di volerti distruggere.
Urli dentro, e speri che qualcuno possa sentirti e salvarti.
Ma nessuno ti sente.
Sei sola.
Sola con la tua testa.
Siete solo tu e lei, a faccia a faccia.
E devi usare tutte le tue forze per difenderti da lei e dalle sue voci.
Vorresti combatterle, ma sai che perderesti, perché loro sono più forti.
Ma quelle voci aspettano di essere affrontate.
Aspettano solo di vederti per terra, distrutta, con il respiro affannato e le urla di aiuto.
E quelle voci si impadroniscono di te, prendendo il tuo posto. 
E tu non fai niente, fai vincere quelle voci.
Ci convivi, e pian piano diventa la tua tortura. 
Ti vorresti liberare di loro, ma non ci riesci.
Non riesci perché hai paura di quelle voci.
Hai paura di tradirle, di sfidarle.
Ed è come se aspettassi che tutto questo finisse per finalmente poter vivere felice.
Ma la vita non è un film. 
Non è un libro. 
Non è una favola. 
Se non sei tu stessa a non cacciare quelle voci, quel mostro interiore dentro di te, lui resterà. 
E poi te la prendi con la vita. 
Dai la colpa alla vita. 
Ma non ti rendi conto che la colpa è tua.
È tua perché hai fatto di te il tuo stesso mostro.
E ti senti imprigionata, come se non si fosse un'uscita. 
È come un tunnel, dal quale è difficile uscire.
Perché quando quel mostro dentro di te prende il sopravvento, ti copre tutte le uscite. 
E noi abbiamo il compito di sconfiggere quel mostro e quelle voci, e trovare le uscite. 
Le uscite che ci portano alla felicità, alla vera vita. 
Perché quel mostro interiore ci ha dato una visione tutta diversa dalla vera realtà. 
La paura è intorno a te, dentro di te, accanto a te. 
Ma ora è il momento di invertire i ruoli.
Devi far sì che sia tu a essere intorno alla paura, non lei intorno a te. 
Devi cambiare il gioco, prendendo tu il sopravvento, e non la paura, non quel mostro dentro di te.
Perché questo, è un gioco. 
Tu stai giocando con il tuo mostro interiore.
Ora, chi vuoi che vinca?
Sta a te scegliere chi far vincere la partita, tra te, e il tuo mostro interiore.

𝘊𝘰𝘮𝘦 𝘜𝘯 𝘉𝘢𝘵𝘵𝘪𝘵𝘰 𝘋'𝘈𝘭𝘪 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora