capitolo 59. Sensi di colpa

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Royal's pov

<<La vostra amica sta bene>> la notizia dell'infermiera mi fa rilasciare un sospiro di sollievo dentro di me.

<<È sicura? Sta bene?>> sarà l'ennesima volta che faccio la stessa domanda, e l'infermiera annuisce un'altra volta.

Sento da dietro la mano di Noah posarsi sulla mia spalla.

<<Vai da lei>> mi dice.

<<Vai prima tu. Noi ti raggiungiamo dopo>> Ayla mi rivolge un sorriso, e faccio come mi dicono.

Mi dirigo verso la stanza 443, quella in cui c'è Addison, e tra le mani stringo il mazzo di girasoli che ho comprato per lei.
Ho il cuore a mille, e le gambe quasi mi tremano.
Sono passati tre giorni da quando le hanno sparato.
Tre in cui non ho potuto vederla, né sapere niente di lei.
Sono venuto qui giorno e notte, ma la risposta era sempre la stessa.
"Per ora non possiamo dirle niente, passi domani per sapere qualcosa".
Ma ogni giorno era sempre la stessa storia.
Fino ad oggi.
Apro lentamente la porta della stanza, fino ad aprirla tutta.
Subito i miei occhi si posano su di lei, mentre i suoi sono puntati fuori la finestra, verso i raggi solari che la illuminano, fino a renderla ancora più bella.
Le sue ciocche di capelli diventano più chiari a causa della luce del sole, e i suoi occhi brillano guardando esso.
Non appena, però, chiudo la porta, il suo sguardo di gira di scatto verso di me.
E io avrei voluto che non lo facesse.
Avrei voluto ancora ammirarla mentre veniva illuminata dai raggi solari.

<<Royal>> un sorriso spunta sul suo volto, e gli occhi gli brillano ancora di più. <<Sei tu>> la sua voce è sottile, come i petali dei girasoli che tengo tra le mani.

<<Stai bene?>> mi affretto ad avvicinarmi al lettino in cui è messa, con un'aria allarmata.

I suoi occhi lentamente si posano sui girasoli, mentre la sua mano, che fino a pochi secondi fa era appoggiata sul lenzuolo del letto, si muove in modo lento, fino a toccare delicatamente i petali dei girasoli.

<<Sono per me?>> mi chiede.

<<A questo ci pensiamo dopo. Stai bene?>> gli ripeto la mia domanda, mentre col pollice della mia mano gli alzo di poco lo sguardo sui miei occhi.

Annuisce.

<<Sì, io sto bene>> mi risponde.

<<Sicura?>>

<<Io ho risposto alla tua domanda, ora tocca a te rispondere alla mia>> mi dice, facendomi spuntare un piccolo sorriso sulle mie labbra. <<Sono per me questi?>>

<<Sì>> abbasso lo sguardo sui girasoli. <<Sono diventati un po'...fradici, a causa della pioggia. Avrei voluto ricomprarteli ma l'ospedale mi aveva appena chiamato, dicendomi che avevano notizie su di te e...>> parlo di fretta, ma lei mi interrompe.

<<Shh>> sembra che la delicatezza della sua voce mi toccasse fino all'anima. <<A me vanno bene anche così>> ne prende uno, e lo porta vicino al suo viso, per annusarlo, mentre chiude gli occhi.

Io resto a guardarla.
E più la guardo, più me ne innamoro.
Poi riapre gli occhi, mentre si rigira il girasole tra le mani, e si volta verso di me, con un sorriso che non vedevo da tempo.

𝘊𝘰𝘮𝘦 𝘜𝘯 𝘉𝘢𝘵𝘵𝘪𝘵𝘰 𝘋'𝘈𝘭𝘪 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora