capitolo 21. Esplosione inevitabile

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Continuo a guardare fuori il finestrino, sperando con tutta me stessa che Royal non apra il discorso in sospeso già per due volte.
Sono passati già venti minuti, o poco più, e stranamente lui non ha ancora detto nulla al riguardo.
Il che mi sembra abbastanza strano.
Magari non lo prenderà.
Ma ecco che capisco subito di essermi sbagliata.

<<Non abbiamo niente da dirci?>>

<<Niente.>> rispondo, mentre continuo a guardare ciò che c'è fuori il finestrino di quella macchina.

Essere in macchina con lui mi fa un effetto strano.
Sembro quasi agitata, ma nello stesso tempo a mio agio.
È un misto di cose.
Evito il suo sguardo, e mi mordo la lingua al pensiero che lui è di fianco a me.

<<Dici?>> mi chiede. <<Io invece penso che dobbiamo parlare->> non lo faccio continuare.

Mi metto a fare dei versi con la bocca per evitare di farlo continuare a parlare.

<<Non ti sento, non ti sento>> continuo a ripetere, senza dargli neanche un secondo di tempo per poter parlare.

Lui sembra divertito da quella mia reazione, infatti lo sento leggermente ridere.
Continua lo stesso a parlare, nonostante io continui a fare versi.
Mi tappo le orecchie, facendogli capire che non lo sto ascoltando.

<<Non ti sento, non ti->> ma mi blocco, sentendogli dire qualcosa che mi ha fatto letteralmente bloccare.

<<La macchina si è fermata>> annuncia.

Rimango in quella posizione, imbambolata, con le mani sulle orecchie, per non so quanti secondi.
Quando poi realizzo del tutto la cosa.

<<Cosa?>> dico, sgranando gli occhi.

<<La macchina si è fermata>> ripete.

<<Com è possibile che si sia fermata?>> dico. <<Siamo nel bel mezzo del nulla, come facciamo adesso?>>

<<Chiama Ruben o Noah e dirgli che ritardiamo>>

Alzo gli occhi al cielo, e prendo il mio cellulare dalla borsetta.

<<Cazzo>> dico.

<<Che è successo?>> mi chiede.

<<Non c'è campo qui>>

Senza aspettare che lui dica qualcosa, esco dalla macchina, cercando un punto dove si potesse essere campo.

<<Ti prego, solo per una telefonata, ti prego>> dico, parlando sola.

<<Certo che, devo proprio dirlo, Addison>> sento dire a Royal dietro di me. <<Sei strana forte>>

<<E perché sarei strana? Sto solo pregando qualche entità presente qui, affinché essa mi dia un po' di connessione>>

Lo vedo ridere leggermente, e questo mi fa alzare gli occhi al cielo.
Tolgo lo sguardo da Royal, guardando il posto che ci circonda.
Ci sono alberi, alberi ovunque.
Vedo in lontananza una capanna, e mi avvicino, con la speranza che lì si possa essere un po' di connessione.
Ma niente.
Neanche lì.

<<Oh avanti>>

Faccio avanti e indietro col telefono in mano, allontanandomi dalla capanna.
Vedo dei fiori per terra, probabilmente qui ci sta qualcuno, anche se non vedo anima viva.

<<Dai su>> continuo a dire.

<<Sai una cosa, Addison?>> sento dire a Royal, dietro di me.

𝘊𝘰𝘮𝘦 𝘜𝘯 𝘉𝘢𝘵𝘵𝘪𝘵𝘰 𝘋'𝘈𝘭𝘪 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora