capitolo 53. Momenti destinati a finire

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Vorrei tornare indietro nel tempo, e non permettere il bacio tra me e Kennedy.
Vorrei che tutto fosse andato diversamente.
Non così.
Non in questo modo.
Sotto tutti gli sguardi delle persone mi sentivo un'incapace.
Ho sempre rovinato i suoi momenti.
Senza, a volte, neanche rendermene conto.
Ma vorrei che questo fosse solo un incubo.
Non la realtà.
Vorrei chiudere gli occhi, e sparire da qui.
Il bruciore agli occhi aumenta, e dopo non molto la prima lacrima inizia a scendere.
In quel momento, decido di seguire Royal.
Mi dirigo verso il punto in cui è andato via già da cinque minuti, ma la voce di Ayla mi ferma.

<<Addie...>> si avvicina a me, mentre tutti gli sguardi delle persone erano finalmente rivolti altrove, a parlare dell'accaduto.

Mi fermo, voltandomi verso di lei, con le lacrime agli occhi, e con la voglia che non fosse successo niente di tutto ciò.

<<Lui ha...ha detto una cosa, mentre tu stavi...>> dice, ma non continua.

Arrivano anche i ragazzi, che si posizionano accanto ad Ayla, che quest'ultima sembra non sapere come continuare la sua frase.

<<Che..che ha detto?>> chiedo, quasi insicura.

<<Lui ha detto che...>> prende parola Ruben, ma anche lui, senza continuare.

<<Ha detto che ti ama>> mi volto verso Axel, quando sento uscire questa frase dalla sua bocca.

No....
Non può essere....
Ha detto che mi ama, davanti a tutti, e io...
Non può essere così.
Non può davvero essere andata così.
I ragazzi mi guardano con sguardi dispiaciuti, mentre nessuno spiccica più una parola.
Se prima stavo cercando di trattenere le lacrime, ora quest'ultime bagnano continuamente le mie guance.

<<Ha..ha davvero detto che mi ama?>> il bruciore alla gola non mi permette di parlare, e quasi fatico a porre questa domanda, con la paura della risposta.

Noah annuisce, facendomi voltare verso di lui.

<<Avresti dovuto vederlo quando ti ha visto con le labbra su un altro mentre lui era sul palco a parlare di te. E avresti dovuto vedere il suo sguardo mentre diceva che ti ama, e come era cambiata la sua espressione quando si è accorto che tu non lo stavi neanche guardando>> dice.

Come ho potuto fare questo?
Come ho potuto rovinare così il suo momento?
Mi allontano da loro, per andare via da qui e seguire Royal.
Mi sento chiamare da loro, ma li ignoro.
Le lacrime continuano a scendere, mentre aumento il passo.
Volevo chiarire.
Spiegare che non è andata come lui pensa.
Ma la paura che sia tardi per spiegare questo, mi accompagna per tutto il tempo del tragitto.

<<Royal>> lo raggiungo, fermandomi ad una certa distanza da lui, che vorrei però eliminare.

Lui si ferma, non voltandosi, ma continuando a darmi le spalle.
Passano secondi, e nell'aria regna il silenzio. 
Neanche una parola.
Solo silenzio. 
Vorrei che parlasse, che mi dicesse qualcosa.
Qualsiasi cosa.
Ma ti prego, parla.
Anche se fa male.
Anche se le tue parole dovessero distruggermi.
Ma ho bisogno che tu mi dica qualcosa.

<<Sul serio?>> sbuffa una risata, senza ancora voltarsi verso di me, mentre io lo sto pregando di farlo.

La folata di vento scompiglia i miei capelli, asciugandomi le lacrime, in quella notte fredda e buia. 

<<Ero lì, davanti a tutti, su un fottuto palco a parlare di te. E tu?>> si volta verso di me, e noto delusione nel suo volto, e mi sento ancora più in colpa. <<Non mi aspettavo che tu facessi qualcosa, mi aspettavo solo che tu mi ascoltassi mentre ero lì a parlare di te. Non mi aspettavo un cazzo, solo questo. Solo avere la tua attenzione, l'unica cosa che volevo e che non ho avuto.>>

𝘊𝘰𝘮𝘦 𝘜𝘯 𝘉𝘢𝘵𝘵𝘪𝘵𝘰 𝘋'𝘈𝘭𝘪 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora