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Malia.

«Okay, okay.» Disse Lea sistemandosi sul telo a quadri che con Valerio avevano steso sul terrazzo di quest'ultimo. «Riprova, però mira bene.» Si sedette sulle ginocchia, posò le mani su esse e aprì la bocca.

Valerio si concentrò il più possibile e con l'attenzione di un cecchino lanciò l'ennesima nocciolina. Lea provò a prenderla al volo con la bocca, ma come le ultime cinque, finì sul telo.

«Uffa...» Mormorò tornando a sedersi. «Dobbiamo allenarci di più!»

Erano così quei due, quando iniziavano qualcosa per scherzo o per gioco, finivano per prenderla seriamente e ci creavano su delle sfide. Doveva sempicemente essere una pausa studio, ma i due l'avevano trasformata subito in una disciplina olimpionica.

«Ma spiegami bene» Disse Valerio mettendo in bocca una manciata di noccioline. «Ti ha preso l'elastico bianco? Quello che ti ho regalato io?» Le chiese per la quarta volta.

Lea annuì e spalancò gli occhi per far capire all'amico quanto anche lei fosse confusa. «Ha detto che stavo meglio con i capelli sciolti!» Esclamò non riuscendo a trattenere un sorriso.

«Stai bene in ogni modo, punto primo. Secondo, perché ha dovuto prendersi l'elastico?» Quella storia a Valerio proprio non gli andava giù. Aveva girato diversi negozi per fare all'amica una collezione di scrunchie tutti colorati e di quello bianco di velluto ci andava particolarmente fiero.

Lea alzò le spalle. Il complimento di Jin superava l'affetto per l'elastico. Alla fine Valerio gliene aveva regalato tantissimi, di Jin invece ce ne aveva solo uno.

«Vabbè, senti, non mi ci far pensare.» Riprese il biondo scuotendo forte la testa. «Quando inizi a preparare per lo stand?» Le chiese poi facendola sbuffare.

«Alla fine dell'ultimo scritto, lunedì prossimo, con Jin ci mettiamo a lavoro...» Rispose abbassando lo sguardo sulle ginocchia incrociate. Non aveva avuto modo, nell'ultimo periodo, di pensare seriamente a ciò che era successo col ragazzo. Voleva parlarne con qualcuno e di impulso aveva scritto a Marco, ma solo dopo aver premuto "invia" si era resa conto che forse non era stata una grande idea. Jasmin invece non rispondeva alle sue chiamate e ai suoi messaggi, aveva il telefono spento da tutto il giorno e sapeva che ciò significava che stava insieme al suo ragazzo non ragazzo. L'unico era Valerio che però si era fissato sull'unica parte non interessante del racconto.

Non sapeva come interpretare le azioni di Jin, non voleva crearsi dei castelli mentali, la sua missione era quella di smettere di provare qualcosa per lui e se non fosse per il cuore pazzo e la sudorazione eccessiva in sua presenza, si poteva dire che ci stava anche riuscendo.

«Beato te che non devi pensare a queste cose.» Borbottò poi, mentre valutava se discuterne ancora con Valerio o meno.

Il ragazzo si mise a ridere e le lanciò un'altra nocciolina, che come le altre finì a terra. «Noi abbiamo le gare con le altre scuole, non dimenticarlo!»

Lea annuì con forza, non se lo era dimenticato, pensava solamente che fosse molto più figa come idea, rispetto agli stand. Anche se, riflettendoci su, forse per lei sarebbe stato un problema, visto che non avrebbe trovato nessuna attività in cui gareggiare. Però sarebbe stata ottima per fare il tifo. «Ti sei iscritto a qualcosa?» Gli chiese sdraiandosi sul telo.

«Tiro con l'arco.»

«Be' non mi sembra che tu ti stia allenando abbastanza.» Lo prese in giro ridendo, alludendo al fatto che ogni nocciolina che aveva lanciato fosse finita a terra.

Valerio la indicò offeso. «Guarda che non è colpa mia, sei te che strizzi gli occhi, chiudi la bocca e ti allontani!»

Lea si tirò su di scatto, fece per ribattere, ma gli occhi le caddero su tutte le noccioline a terra, queste si trovavano solo dalla sua parte... Valerio le aveva prese tutte invece.

Pesca La PaperaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora