6

114 20 190
                                    

Un Volume Troppo Alto.

Se c'era una persona al mondo che Jin trovava inspiegabilmente ogni giorno più insopportabile di quello prima, questa era: suo fratello.

Le balle sulla pubertà e l'adolescenza che gli rifilavano i suoi genitori affinché fosse più paziente con lui, ormai non se le beveva più.

Suo fratello era una capra. Aveva la stessa educazione di una capra. Lo stesso senso dell'umorismo di una capra. Lo stesso rispetto di una capra. E Jin odiava le capre.

Di ritorno dagli allenamenti, afferrò con rabbia il suo giacchetto attaccato al porta abiti, accanto alla porta di ingresso. Un graffio lungo tutta la spalla destra era andato a rovinare la pelle nera perfettamente lucida e poteva giurare su qualsiasi cosa che questa non c'era l'ultima volta che l'aveva messo.

Poteva essere stata solo una persona. La capra.

Strinse la mascella e con rabbia si tolse le scarpe all'ingresso, senza sciogliere il fiocco, e dopo aver indossato le sue ciabatte, con passo pesante e veloce, tipico di quando era arrabbiato, fece il suo ingresso nell'ampio salone.

La prima cosa che fece fu salutare la nonna, questa si trovava seduta sulla sua solita poltrona, posizionata davanti alla televisione che trasmetteva sempre il solito show televisivo.

«Come fanno a mandare in onda queste cose, non lo capirò mai...» Commentò la donna ridacchiando debolmente.

Anche i commenti legati allo show erano sempre gli stessi, Jin poteva tranquillamente anticiparla, ma non si sarebbe mai permesso di farlo.

«Ciao, mamma» Salutò poi verso la cucina, mentre si sedeva al tavolo della sala, dietro la poltrona della nonna.

«Hai fame?» La voce della madre gli arrivò con difficoltà, doveva sovrastare il volume alto della televisione ed era una bella impresa farlo dalla cucina.

Jin non rispose subito e la donna si affacciò al salone. Gli sorrise. «Appena tornano tuo fratello e tuo padre mangiamo.» Nonostante non fosse più un'adolescente e stesse per entrare nel mezzo secolo, sua madre non dimostrava neanche lontanamente la sua vera età. La pelle era perfettamente liscia, senza l'ombra di una imperfezione, solo delle piccole e coraggiose e impercettibili rughe le si formavano sulla fronte quando si arrabbiava o intorno agli occhi a mandorla quando sorrideva, come ora.

Jin una sera di qualche anno prima, aveva provato a cronometrare quanto tempo passasse in bagno. Era arrivato alla conclusione che questo era: troppo.
Avevano un mobiletto riservato solo a lei e ai suoi prodotti che puntualmente, ogni due mesi, si ordinava su internet da qualche sito coreano.

Al ragazzo sembrava eccessiva la cura che le ragazze ponevano nella pelle, sua madre e sua nonna in primis. No che a lui interessasse più di tanto come queste decidevano di passare il loro tempo, ma gli sarebbe piaciuto avere quel piccolo scaffale del bagno per i suoi pochi prodotti, senza essere invaso giornalmente da qualche tonico, crema idratante o strani strumenti che aveva paura a cosa potessero servire.

Le due donne avevano provato a introdurlo in questo mondo. In particolare, c'era stato un periodo in cui, sia per il suo compleanno che per Natale, gli avevano regalato una box contenente diversi prodotti da uomo. Tutto ciò che in realtà desiderava all'epoca era quel peluche di Charizard, il suo Pokémon preferito, che però non ebbe mai.

Suo fratello, da questo punto di vista, era molto diverso da lui, a differenza sua, infatti, era ossessionato dalla pelle e non perdeva occasione di coprirsi con del fondotinta qualora questa avesse delle imperfezioni e non saltava mai, neanche se il mondo stesse per finire, la sua skincare routine.

Pesca La PaperaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora