~ Un anno e mezzo dopo ~
Jin aveva le mani all'interno dei pantaloni di jeans corti fino al ginocchio. Indossava una camicia dai colori sgargianti e dai pappagalli che sembrava avessero assunto qualche sostanza sconosciuta. L'aveva comprata appena arrivato a Recife.
I capelli tagliati corti erano coperti da un cappello giallo con davanti la bandiera del Brasile. Era impossibile che passasse inosservato con tutti quei colori, ma non gli interessava.
La sua mente era concentrata nel ricordarsi la strada e a non perdersi. Aveva fatto una scommessa stupida con Marco. Si era vantato di poter andare in giro senza navigatore, in quanto si sentiva a casa in quel posto e non si sarebbe mai perso. Ora iniziava a dubitare delle sue stesse parole.
Si guardava intorno confuso ed era sicuro che quel negozio posizionato oltre le strisce pedonali, lo avesse già visto almeno tre volte. Ma spalancò gli occhi quando vide finalmente un volto conosciuto uscire da esso.
I capelli di Lea erano coperti da un foulard dai colori sgargianti, per ripararsi la testa dal sole. Era stato Jin a insistere affinché si coprisse il capo, aveva sempre paura che potesse prendersi qualche malore. Teneva per mano uno dei suoi cugini, lui provò a sforzarsi a ricordare il nome, ma non ci riuscì, inoltre aveva perso il conto di quanti fossero quando si erano presentati la sera del loro arrivo, erano tanti, troppi.
Le fece segno scuotendo il braccio, sollevato di non dover tornare da Marco come perdente.
«Qualcuno si è perso?» Gli chiese lei avvicinandosi con un sorriso divertito.
Jin si guardò intorno. «Ah sì? Chi?» La ragazza alzò un sopracciglio, ma prima che potesse ribattere Jin le chiuse le labbra con le sue. «Mi sei mancata.»
Lea sorrise dimenticandosi di essere arrabbiata per l'ennesima stupida scommessa che i due ragazzi avevano fatto. Da quando avevano raggiunto Racife non passavano più tanto tempo insieme. Lea era sempre trascinata da una parte all'altra da qualche suo famigliare.
Jùlio voleva passare con lei ogni minuto e cercare di recuperare quel legame che non avevano mai potuto avere. Voleva conoscere la sua cultura e la sua famiglia, per questo ogni giorno organizzava almeno un paio di attività o gite da fare tutti insieme. Dafne e Giuliano ne erano entusiasti, cercavano di essere involti il più possibile, facevano domande su tutte le curiosità che avevano e avevano stretto un buon rapporto con tutta la famiglia di Jùlio.
Anche Mariasole cercava di essere più presente per la sorella. Anche se non ne voleva più saperne di gite nella Foresta Amazzonica.
Il pomeriggio però preferiva passarlo in spiaggia sulla sdraio mentre flirtava con qualche brasiliano su cui le era caduto l'occhio. E nessuno la giudicava per questo.«Non segui il navigatore?» Le chiese Jin vedendo che camminava tranquilla.
«No, siamo arrivati.» Gli sorrise e gli indicò la via che si trovava proprio dietro l'angolo. Alla fine si poteva dire che ce l'aveva fatta... quasi.
Aprì la bocca per dire qualcosa, ma Lea lo anticipò subito. «Non ne farò parola con Marco.» Disse alzando gli occhi al cielo.
Da che dovevano partire solo Lea e Jin, avevano finito per fare una grande gita di famiglia. Si erano infatti aggiunti anche i genitori di Lea che volevano mostrarle tutto il loro supporto e che avevano finito per invitare anche Federico e Melissa. Secondo Dafne sarebbe stata una buona occasione per passare del tempo insieme, in più era come se fossero un'unica famiglia ormai. Così si erano uniti ovviamente anche Marco e Valerio.
Sarebbe stata la prima di una serie di vacanze di famiglia che avrebbero fatto girando il mondo.
Svoltato l'angolo si trovarono davanti la spiaggia bianca dal mare cristallino. Il cuore di Lea perse un battito e sorrise involontariamente. Sentiva che quel posto le apparteneva.
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Pesca La Papera
RomanceImpegnata nella ricerca di un'attività in cui sia brava, maledice i suoi genitori biologici per averle dato quei geni che lei reputa "rotti" e per averla successivamente abbandonata in ospedale. Arrivata all'ultimo anno del liceo, Lea sentirà il bis...