Era un Bacio Quello?
Una settimana dopo il loro ritorno, Lea stava aggiungendo i croccantini alla ciotola di Noodle, mentre in videochiamata con Valerio cercavano di decidere il film da vedere insieme quella sera.
Il rientro a casa fu molto diverso dalla partenza. I ragazzi erano più silenziosi e distaccati. Fingevano di dare la colpa alla stanchezza, ma tutti sapevano che tra di loro qualcosa si era rotto.
Lea aveva inoltre scoperto che Marco sarebbe diventato il fratellastro di Valerio andandosi a trasferire accanto a lei e fu l'unico pensiero positivo che riuscì a trovare per distrarsi dagli sguardi evitanti di Jin, dal suo comportamento freddo e totalmente diverso da quello che aveva avuto i giorni prima. Non le aveva più neanche cantato la canzone.
Sentiva il cuore stringersi al solo pensiero, ma si rassicurava col ricordo di quel piccolo assaggio che aveva avuto delle sue labbra, con quell'accenno di speranza che ci potesse essere qualcosa in più.
Ormai si era arresa all'inevitabile loop infinito della sua vita: tutti finivano per lasciarla senza una spiegazione. Ma questa volta non avrebbe lasciato la situazione in sospeso, sarebbe andata da lui, gli avrebbe chiesto il motivo, avrebbe fatto tutto quello che non aveva fatto con Marco. Non avrebbe commesso lo stesso errore con Jin. Non se ne sarebbe stata stesa sul letto a crearsi filmini mentali ogni sera. Ma allo stesso tempo non si decideva mai di premere l'invio di quel messaggio che aveva da giorni nelle bozze, non premeva il pulsante della chiamata, non andava a casa sua, non faceva niente.
«Ma c'è anche Marco?» Chiese richiudendo accuratamente la busta di plastica. Guardò il telefono e vide Valerio camminare frettolosamente per le vie della città, era andato a fare delle commissioni per Melissa.
«Dovrebbe.» Rispose soltanto.
Lea posò la busta all'interno della credenza e si avvicinò alla sua stanza. «Se lo scegliesse lui? In fondo è la sua prima serata film.» Disse lanciandosi sopra il letto pieno di peluche dei Pokémon.
Valerio si fermò e guardò attentamente lo schermo. «Sei sicura sia una mossa saggia?»
Lea rise e alzò le spalle. «Proviamoci!»
«È una serata importante, se dovesse scegliere qualcosa di terribile...» Lasciò la frase in sospeso mentre guardava attentamente a sinistra e a destra prima di attraversare. Quando riprese a parlare, il troppo rumore del traffico offuscò la sua voce. Lea tornò a sedersi e avvicinò il telefono all'orecchio, stava per chiedergli di ripetere ma qualcuno suonò al citofono.
Sbuffò imprecando contro Mariasole che per l'ennesima volta si era dimenticata le chiavi a casa. «Val, chiama Marco e fai scegliere a lui, io devo andare.» Disse velocemente.
«Ma-» Attaccò la chiamata prima che l'amico continuasse a protestare.
Temporeggiò qualche secondo prima di alzarsi dal letto e la sorella suonò nuovamente. Questa volta lo squillo fu più lungo e Lea riuscì a percepire l'impazienza che si celava dietro. Sorrise e si alzò lentamente, si portò le mani all'interno dei pantaloncini della tuta e percorse il corridoio con tutta la calma che poteva. Così la sorella avrebbe imparato a ricordarsi quelle maledette chiavi! Era quasi arrivata alla porta quando citofonò di nuovo, questa volta con tre squilli diversi, l'ultimo più lungo di quello precedenti.
Staccò il citofono e premette sul pulsantino che provocò lo scatto di apertura del cancelletto. Si girò verso il mobiletto accanto alla porta e notò che c'erano solo le sue chiavi. Aggrottò le sopracciglia e aprì lentamente la porta.
«Non dovresti aprire senza chiedere "chi è"» Le disse serio.
Lea si ritrasse di qualche passò e aprì leggermente la bocca dallo stupore. Jin aveva gli occhi coperti dai soliti occhiali da sole, i capelli neri gli ricadevano sulla fronte e indossava la divisa di basket dei Chicago Bulls completamente sudata. Era di ritorno dagli allenamenti.

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Pesca La Papera
RomanceImpegnata nella ricerca di un'attività in cui sia brava, maledice i suoi genitori biologici per averle dato quei geni che lei reputa "rotti" e per averla successivamente abbandonata in ospedale. Arrivata all'ultimo anno del liceo, Lea sentirà il bis...