Milano,Maggio 2020
Un'altra giornata di prove a teatro stava per concludersi, dopo ore passate a provare tutte le coreografie dello spettacolo che sarebbe andato in scena in poche settimane, il primo per cui avevo scritto la sceneggiatura, e montato alcune coreografie. Era una vera e propria sfida che avevo deciso di accogliere, dato che la scuola di danza in cui ero cresciuta mi aveva proposto di collaborare a un progetto interamente organizzato da ex studenti come me.
Proprio nell'istante in cui stavo per uscire dal teatro, la chiamata del mio migliore amico, riuscì a movimentare anche le ultime ore della mia giornata. Conoscevo Pierre da tutta la vita, eravamo stati persino coinquilini ma sapevo che da quando avevo lasciato Monaco non chiamava senza preavviso o senza la scusa perfetta per vederci.
<<Ti sei decisa a rispondere finalmente. Temevo di dover prendere un aereo per l'Italia per riuscire a trovarti >>
<<Sto preparando lo spettacolo in teatro, non ho avuto molto tempo per me in questi giorni>>
Sapevo perfettamente che aveva qualcosa in mente così come sapevo che non sarei mai riuscita a dire di no a Pierre, senza contare che non riuscivamo a vederci da almeno tre mesi.
<<Ed è proprio per questo che in qualità di tuo migliore amico, ho intenzione di accorrere in tuo soccorso anche stavolta. Vieni qui da me, solo qualche giorno. Domani c'è una festa qui a casa mia che non puoi perderti, ti voglio qui, niente scuse>>
Da quasi due anni mi rifiutavo di andare a qualunque festa desse Pierre e sia io che lui conoscevamo bene la motivazione ma qualcosa mi diceva che quella volta sarebbe stato diverso, era il momento di voltare completamente pagina soprattutto se era coinvolto il mio migliore amico perchè sapevo che sarebbe stato lì al mio fianco.
<<Lisa so cosa stai pensando e la risposta è no, lui non è tra gli invitati, quindi non puoi dirmi di no, giusto?>>
<<Aspetta non mi hai detto chi hai messo in lista?>>
<<Non voglio darti troppi dettagli, ti aspetto qui domani all'orario che preferisci, l'indirizzo penso che ormai tu lo conosca. A domani, ti voglio bene>>
Interrompendo subito la comunicazione non mi aveva dato nemmeno la possibilità di aggiungere altro o di rifiutare l'invito, sapevo che non sarei riuscita ad oppormi alla sua richiesta. Guardai il mio riflesso nella vetrata del teatro e un sorriso si fece largo sul mio viso, era una nuova occasione per voltare pagina.Le ore che mi separavano dal volo per raggiungere Pierre passarono in fretta, sembrava quasi che Monaco stesse cercando di attirarmi a sé riportandomi nella città e nello Stato dove avevo trascorso gran parte della mia vita, e dove avevo collezionato ricordi meravigliosi e altri che avevo cercato di seppellire nei meandri della memoria. Provai a chiudere gli occhi cercando di rilassarmi, convincendomi che tornare a Monaco era stata la scelta giusta.
Erano pomeriggio inoltrato quando il mio aereo atterrò, pensai subito alla soluzione più rapida per raggiungere la casa di Pierre e decisi di chiamare un taxi, durante il tragitto da Nizza a Monaco osservavo ogni dettaglio di quel posto da cui ero lontana da due anni, di cui in realtà avevo sentito molto la mancanza ma solo in quel momento riuscì a rendermene conto. L'auto si fermò davanti alla villa in cui io e Pierre eravamo stati coinquilini, mi affrettai lungo il vialetto, senza darmi il tempo di suonare la porta d'ingresso si spalancò rivelando la figura del mio migliore amico su cui mi fiondai senza esitare
<<Non hai bisogno di suonare per entrare qui, sai che è ancora casa tua e hai ancora le chiavi>>
<<Vuoi chiudere quella boccaccia e abbracciarmi una volta tanto?>>
Non esitò a farlo stringendomi tra le sue braccia e ripetendo più volte quanto fosse felice del fatto che avessi accettato il suo invito
<<Puoi fermarti quanto vuoi, e sistemare le tue cose nella tua stanza, è ancora tutto come l'hai lasciato, non ho toccato nulla>>
<<Avevi ragione avevo decisamente bisogno di una pausa e di te Pierre>>
<<Modestamente...ho sempre ragione. In ogni caso hai tempo circa due ore per sistemarti saranno qui tutti per le otto circa>>
<<Tutti chi esattamente?>>
Cercò di fingere di non aver sentito la mia domanda così decisi di arrendermi e di sistemare i bagagli nella mia camera. Presi un respiro profondo prima di aprire la porta preparandomi ad un tuffo nel passato, era tutto come l'avevo lasciato il giorno in cui ero partita: le pareti azzurro cielo, i quadri di Londra e le foto sulle mensole, iniziai a sistemare i vestiti alla ricerca dell'abito opportuno da indossare per la festa dopo averne provati almeno cinque optai per un vestito blu notte sopra al ginocchio, che riusciva a mettere in risalto e mie forme senza essere volgare con le maniche in pizzo, completai il tutto con un paio di tacchi non troppo alti. Come al solito ero riuscita a prepararmi con circa mezz'ora in anticipo.
<<Sei meravigliosa Lisa>>
Sussultai trovando il riflesso di Pierre nello specchio, mi accarezzava i capelli abbracciandomi ripetendomi all'infinito quanto l'avevo reso felice tornando a Monaco
<<In qualità di tuo migliore amico dovrò tenerti d'occhio stasera>>
<<Non serve, nessuno si renderà conto della mia presenza se non mi conoscono non devi preoccuparti>>
<<Già, vedremo>>
La sensazione che mi stesse nascondendo qualcosa non voleva abbandonare né il mio cuore né la mia mente
<<Ho bisogno di un piccolo favore, mi sono scordato un paio di cose per la festa, andresti al supermercato al mio posto? Vorrei essere qui quando arriveranno i nostri ospiti>>
<<Pierre sono già pronta non puoi farmi questo, sono cose di fondamentale importanza?>>
<<Ti prego Lisa>>
Mi convinsi del fatto che non stava tramando nulla alle mie spalle e che potevo stare tranquilla
<<Okay faccio più in fretta che posso>>
Quella che doveva essere una spesa dell'ultimo minuto si trasformò in una corsa agli acquisti più lunga del previsto che mi fece ritardare di almeno venti minuti alla festa, e io non sopportavo l'idea di arrivare tra gli ultimi a eventi di quel tipo proprio perchè sapevo che avrei avuto troppi occhi addosso ed era l'ultima cosa che desideravo dato che era la mia prima sera a Monaco.
Sentivo la musica che proveniva dall'interno e mi maledissi per non essere stata più veloce al supermercato, mi bastò oltrepassare l'ingresso per capire che Pierre mi aveva mentito non era affatto una festa tra pochi intimi bensì una festa con persone in ogni angolo.
Cercai di individuarlo tra tutte quelle persone ma era praticamente impossibile, riuscì a notare qualcuno che mi salutava allungando le braccia e gli andai immediatamente incontro, lo colpì alla spalla sapendo di non averlo spostato di un millimetro
<<Credevo sarebbe stata una festa tranquilla, avresti potuto dirmi che mi sarei ritrovata appiccicata a tutte queste persone>>
<<Sai che se faccio qualcosa lo faccio con stile, per chi mi hai preso?Cerca di rilassarti e divertirti>><<Con le persone giuste magari>>
Erano da almeno un anno e mezzo che non sentivo quella voce eppure mi venne istintivo sorridere quando mi trovai tra le braccia di George
<<Non posso crederci, mi sembra di non vederti da una vita Russell>>
<<Forse perché è la verità, è venuto anche Lando con me ma ora l'ho perso di vista. Ti sequestro immediatamente prima che scappi di nuovo>>
Non feci in tempo ad aggiungere nulla e in un attimo mi ritrovai tra gli invitati a ballare con lui. Pierre aveva sempre avuto un posto speciale nel mio cuore ma io e George ci conoscevamo da molti anni, l'avevo visto crescere sui kart e diventare adulto così come lui era sempre stato al mio fianco. Per anni eravamo usciti in gruppo con Pierre e Charles fino a quando non me ne ero andata e avevo deciso di tagliare i ponti con la Formula 1 e i piloti, non ero riuscita però a rinunciare al mio migliore amico, Pierre nonostante tutto non mi aveva mai abbandonata nemmeno quando avevo cercato di allontanarlo come avevo fatto con George.
<<Lisa non è più stato lo stesso dopo che te ne sei andata, ti confesso che non siamo più usciti tutti quanti soprattutto con...lui. Mi dispiace solo che a causa dei giornali e dei paparazzi hai deciso di allontanarti da me>>
Diceva la verità era stata colpa anche della stampa e dei media che dopo un'improvvisa fuga da Monaco e da casa del monegasco non mi aveva dato tregua insinuando che stessi dirigendo le mie attenzioni su George Russell in cerca di nuove storie con altri piloti, non sapendo che tra me e Charles non era accaduto nulla .
<<Non potevamo farci nulla, George stava influendo negativamente sulla tua immagine e mi stavano rovinando la vita>>
<<Ora è il passato giusto? Puoi dare inizio ad un nuovo capitolo della tua vita, ricominciamo da qui, cosa ne dici?>>
<<Dico che solo ora realizzo quanto mi sia mancato passare del tempo con te>>
Mi attirò a sé facendomi ridere, ed era una risata pura e vera. Senza che me ne rendessi conto ballammo per più di un'ora fino a quando l'ennesimo invitato alla festa fece il suo ingresso interrompendo il magico momento, riaprendo di pochi centimetri la porta del passato.Nota dell'autrice
📍Prossimo capitolo > 1.07
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The boy in red
RomanceCharles e Max: due personalità diametralmente opposte, il ragazzo in rosso dagli occhi color verde smeraldo e il giovane uomo dal sangue freddo con la corazza d'acciaio per proteggere sé stesso dal Mondo. Un desiderio comune: scolpire i loro nomi d...