Nota dell'autrice e premessa
Il capitolo che state per leggere è uno dei più belli ed emozionanti di questa storia, godetevelo dall’inizio alla fine, ogni singola parola. Per farlo vi chiedo di utilizzare anche le canzoni indicate per immergervi ancora di più nella Ville Lumière con Max e Lisa.
Infine volevo ringraziare tutte le persone che stanno seguendo questa storia dall’inizio e i lettori che hanno iniziato da poco a leggere ma che si sono affezionati subito a questi personaggi. Ora non mi resta che augurarvi buona lettura!I miei occhi si specchiarono in quelli dell’olandese accanto a me e il mio volto si illuminò con un sorriso. Non avevo più alcun dubbio, sapevo cos’avrei dovuto fare, sfiorai la mano di Max e intrecciai le mie dita alle sue, lo trascinai fuori mentre le urla dei fan si facevano sempre più acute.
Tutti iniziarono a scattarci fotografie o a fare video da condividere sui social, intanto Lando, George e Pierre li incitavano strappandomi risate di gioia nonostante fossi in imbarazzo, non era facile avere tutti gli occhi puntati addosso. Riuscivo a leggere la felicità sul viso di Max che sorrideva come mai prima di quel momento. Mi attirò ancora più vicino a sé mentre firmava autografi su varie magliette e cappellini della Red Bull, io continuavo a studiarlo con attenzione con il cuore che quasi scoppiava nella gabbia toracica. Quando riportò l’attenzione su di me sistemandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio non riuscì più a trattenermi, circondai il suo collo con le braccia e mi fiondai tra le sue braccia facendo incontrare le nostre labbra. Per qualche istante trattenne il fiato poi si lasciò andare prendendomi in vita e la folla di persone attorno a noi impazzì.Passò quasi un’ora prima che riuscissimo ad andarcene, non avevo mai visto Max “concedersi” alle persone e ai media in quel modo in totale serenità, io cercavo di aiutare il più possibile ad aiutare i fan ad avere autografi e selfie con Max, passandogli il merchandising della Red Bull. Una ragazza fece segno di avvicinarmi e quando fui a meno di un metro di distanza mi chiese una foto, accettai con piacere, lei mi abbracciò emozionata
<<Speravo che alla fine avreste confermato la vostra storia Lisa, ti vogliamo già un bene immenso per essere parte della vita di Max>> disse asciugandosi una lacrima
La abbracciai e la ringraziai, nel frattempo una bambina che indossava una maglietta arancione con il numero 33, attirò la mia attenzione. Non aveva più di otto anni e si sbracciava saltando vicino al padre per farsi notare da me
<<Ciao piccolina, come va?>>
<<Posso avere una foto con te e Max?>> chiese spalancando gli occhi strappandomi un sorriso.
Provai ad individuare Max che non appena vide la bambina accettò emozionato anche se provava a nasconderlo. Riuscimmo a farla passare oltre le transenne, io e Max ci piegammo per essere alla sua stessa altezza, si posizionò tra noi pronta per lo scatto. Prima di tornare dal padre lasciò un regalo a Max, un peluche. Era un leone che Max strinse orgoglioso tra le mani. Vedere l’affetto e l’entusiasmo di quelle persone mi fece commuovere perché Max da sempre non si sentiva amato e ora aveva la certezza che oltre a me che lo amavo con tutta me stessa, aveva i suoi fan che lo amavano per la persona che era.Camille, Michael Giacchino - Le Festin
Avevamo perso di vista che i ragazzi che tornarono da noi, una macchina ci aspettava dall’altro lato della strada, prima di salire mi tornò in mente che non avevamo più visto Charles, mi guardai intorno ma di lui non c’era traccia
<<Ha firmato qualche autografo e se n’è andato>> disse Pierre sottovoce
Annuì senza proferire parola, sapevo perfettamente perchè se n’era andato si era ritrovato la realtà davanti agli occhi, sapeva che non avrei cambiato idea riguardo la mia scelta, in quel momento non volevo rovinare l’atmosfera pensando a Charles, mi concentrai sull’esperienza fantastica appena fatta con Max.L’automobile ci portò nel centro di Parigi e accostò, guardai interrogativa i ragazzi, ero convinta che saremmo andati subito in aeroporto invece l’itinerario era cambiato. Max aprì la porta dal mio lato porgendomi la mano
<<Mantengo sempre le mie promesse>>
Lo presi per mano, stupita <<Quando siamo venuti qui per il concerto ti avevo promesso che saremmo tornati a vedere la città, lo voglio fare oggi. Basta aspettare>>
Lo baciai ridendo come una bambina mentre i ragazzi ci osservavano ridendo <<Ci si vede piccioncini>> se ne andarono mentre io facevo un gesto non propriamente educato
Iniziò così la nostra gita improvvisata nella Ville Lumière, Max mi teneva a braccetto mentre esploravamo le vie parigine, il Louvre e il Centre Pompidou e il Museo d’Orsay mentre io rimanevo per vari minuti davanti alle opere d’arte analizzando ogni dettaglio, lui preferiva studiare me, facendomi sorridere e arrossire. A metà pomeriggio mi portò a Place Dauphine e dopo un pò ci ritrovammo sommersi dai colori e dalla musica del Quartiere latino, uno dei più antichi e famosi di Parigi.
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The boy in red
RomanceCharles e Max: due personalità diametralmente opposte, il ragazzo in rosso dagli occhi color verde smeraldo e il giovane uomo dal sangue freddo con la corazza d'acciaio per proteggere sé stesso dal Mondo. Un desiderio comune: scolpire i loro nomi d...