Le settimane che mi separavano dallo spettacolo a cui io stessa avevo collaborato erano passate senza che me ne rendessi conto, avevo parlato spesso con Max che mi chiamava e scriveva ad ogni occasione, la nostra amicizia si stava rafforzando come succede poche volte nel corso della vita ma ancora non sapeva o non voleva dirmi quando ci saremmo rivisti.
In quel preciso momento mi trovavo nel backstage con i miei amici mentre attendevamo con ansia il momento in cui il sipario si sarebbe alzato e la musica avrebbe invaso il teatro. Poche sensazioni al Mondo sono paragonabili a quelle che si provano prima di andare in scena, il battito accelerato del cuore che sembra voglia scoppiare, i brividi sulla pelle e l’ansia di dimenticare qualche passo infine la gioia del successo e il desiderio di voler ricominciare tutto da zero.
Pierre era seduto in fondo alla sala come ogni volta fin da quando eravamo piccoli, era lì per me aspettando di applaudirmi. Non volevo ammetterlo ad alta voce ma in quel momento i miei pensieri erano rivolti a Max, non glielo avevo detto ma avrei tanto voluto che venisse, inevitabilmente pensai anche a Charles, era l’ennesima volta in due anni in cui non l’avrei trovato all’uscita del backstage ad aspettarmi.
Cercai di liberare la mente e di concentrarmi sulla serata, le luci si spensero lentamente mentre il sipario si alzava mostrandoci il palco che ci invitava a ballare e a dare il meglio di noi arrivando così al cuore degli spettatori.
Lo spettacolo era stato un successo ed ero così felice di aver dato il mio contributo personale, dopo esserci cambiati e aver tolto i costumi di scena mi avviai con tutti gli altri all’uscita del backstage dove famigliari e spettatori ci stringevano le mani riempiendoci di complimenti. Una ragazza dello staff mi consegnò un mazzo di fiori quando chiesi dettagli sul mittente nessuno sapeva dirmi nulla. Dopo mezz’ora riuscì a raggiungere il punto d’incontro con Pierre lontano da occhi indiscreti per non attirare l’attenzione, dopo dieci minuti di attesa di Pierre non c’era traccia, mi aveva detto di aspettarlo all’ingresso di un parco poco lontano dal teatro.
Avevo quasi perso la speranza quando sentì dei passi sull’asfalto dietro di me
<<Pensavo ti fossi perso, mi hai detto tu di vederci qui>>
Quando mi girai però non trovai Pierre ma Max
<<E tu che ci fai qui?>>
Mi guardava senza staccare lo sguardo dal mio sorridendo, non sapevo se per la serata ricca di emozioni o per la gioia di rivederlo ma mi fiondai tra le sue braccia, mi prese al volo sollevandomi dal marciapiede
<<Sapevo di esserti mancato anzi in realtà ci speravo. Ora ho capito perchè Pierre viene a vederti ballare, non avevo mai visto nessuno lasciarsi andare così, era come se la musica ti attraversasse>>
<<Dove hai lasciato Pierre?>>
<<Sta arrivando, è andato a prendere la macchina per andare a casa tua a festeggiare>>
In un attimo realizzai chi potesse essere il mittente dei fiori
<<Sei stato tu a mandarmi quelle rose inglesi nel backstage vero?>>
<<Non so di cosa parli Lisa>> rispose facendomi l’occhiolino
Non ebbi l’occasione di approfondire la conversazione a causa dell’arrivo di Pierre.Mostrai il mio appartamento a Max che ne rimase colpito poi iniziammo a festeggiare mentre chiacchieravamo e loro mi raccontavano delle ultime gare, Pierre sarebbe partito quella sera stessa per lavoro quindi cercai di godermi ogni istante, dato che il giorno seguente sarei stata da sola in quell’appartamento enorme.
<<Quindi ora ti chiameranno per altri spettacoli?>> chiese interessato Max
<<In realtà lo saprò entro qualche giorno ma ci sono buone possibilità che accada dato il riscontro di stasera, sono davvero soddisfatta>> ammisi raggiante
Pierre ci lasciò da soli per fare un cocktail in cucina mentre io e Max chiacchieravamo sul divano il cellulare di Pierre sul tavolino iniziò a squillare insistentemente
<<Pierre ti squilla il cellulare. Credi sia urgente? Il numero non è memorizzato>>
<<Lascia stare, non può essere nulla di urgente a quest’ora>> replicò Pierre
La notifica di un nuovo messaggio in segreteria ci interruppe nuovamente
<<Ora ascolto io magari è importante>> proposi
Nello stesso istante in cui la voce della persona che aveva lasciato il messaggio in segreteria si diffuse nel mio salotto mi pentì di averlo ascoltato.Nota dell'autrice
Spero che questo capitolo vi abbia tenuto con il fiato sospeso e che abbiate gradito l'apparizione improvvisa di Max. Cosa né pensate del finale di questo capitolo?
Grazie ancora per il tempo che dedicate a questa storia
Buona lettura a tutti/e!!
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The boy in red
Roman d'amourCharles e Max: due personalità diametralmente opposte, il ragazzo in rosso dagli occhi color verde smeraldo e il giovane uomo dal sangue freddo con la corazza d'acciaio per proteggere sé stesso dal Mondo. Un desiderio comune: scolpire i loro nomi d...