Capitolo XXIX

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Mia madre stava sulla soglia dell’ascensore e per qualche istante sperai che le porte si chiudessero o che fosse un brutto sogno, l’ultima cosa che mi serviva era che un’altra persona della mia famiglia sapesse del mio rapporto con Max. 
Stringeva la borsa tra le mani sicuramente dopo una giornata di lavoro e ci guardava
<<Bè vorrei dire che sono sorpresa ma dopo i giornali e le voci che circolano, credevo che avessimo tagliato i ponti con queste persone Lisa>> disse senza preoccuparsi del fatto che Max fosse al mio fianco e che la stesse sentendo
<<Vi lascio da sole, ti aspetto in macchina>> sussurrò Max prima di baciarmi la fronte e andarsene

Volevo che capisse perché avevo deciso di non dirle di me e Max, era già difficile gestire tutta quella situazione con i media, non volevo coinvolgere la mia famiglia soprattutto perchè sapevo la sua opinione sul mondo dei piloti. 
Ci sedemmo nella sala d’attesa del reparto e mi offrì un caffè, probabilmente per rompere il ghiaccio e non iniziare il discorso sulla difensiva
<<Ciao Mamma>> iniziai 
<<Diciamo che avrei preferito che ci incontrassimo da qualche altra parte Lisa, a casa ad esempio. Ti hanno chiamata dall’ospedale?>>
<<Mi hanno detto che lui ha chiesto di chiamarmi e sono riuscita a tornare qui prima del previsto grazie a Max>>
Notai la sua espressione contrariata quando pronunciai il nome dell’olandese ma non proferì parola a riguardo
<<Quando mi hanno chiamata qualche ora fa, hanno detto che una ragazza aspettava da ore di fargli visita e hanno aggiunto che eri compagnia di un ragazzo che parlava a fatica l’italiano e ho capito subito>> confessò 
<<Mamma senti non è come pensi okay? Se non fosse per Max non mi sarei mai rialzata da quell’esperienza con Charles, non sarei mai guarita e…>> 
Mi interruppe senza farmi concludere <<Non voglio sentire altro Lisa, è la tua vita ormai ma credevo avessi imparato la lezione. Hai dimenticato cosa ci ha portato via questo sport? Queste persone?>> alzò leggermente la voce, sapevo che non sarebbe stato facile 
<<Nessuno ci ha portato via niente mamma, le cose sono molto semplici tu e papà avevate progetti di vita diversi e nessuno dei due è stato capace di accettare quello dell’altro o di trovare un compromesso>> era la verità e nel profondo lo sapeva anche lei

<<Devo dire che state bene insieme e in pochi istanti ho visto come ti guardava. Pensi davvero che possa renderti felice?>> chiese con tono calmo 
<<Se tu riuscissi a stare calma e ad ascoltare mi farebbe piacere raccontarti tutto quello che è successo da quando l’ho incontrato ma non tutto ora altrimenti dovremmo stare qui fino a domani>>
Così com’era successo poche volte da quando ero nata ascoltò il racconto di come ci eravamo incontrati e dell’estate, non citai ogni particolare ma tutto ciò che era necessario per farle capire quanto fosse grande e generoso il cuore di Max. Poi mi aprì a tal punto da confessarle che avevo parlato con Charles, che dopo tutto il dolore e le lacrime eravamo riusciti a ricominciare come amici. 
<<Tutto ciò che mi hai detto adesso non cambia il mio pensiero su Charles, è stato in casa nostra ed era come un figlio, ti ha rovinato la vita per due anni>> 
<<Adesso è cambiato mamma e per quel che vale era davvero dispiaciuto per tutto>> dissi in sua difesa
<<Suppongo che ci sia qualcosa che non mi hai detto>> mi incoraggiò 
<<Amo Max ma ancora non lo sa e non è nemmeno a conoscenza del fatto che sono stata presa negli Stati Uniti per la borsa di studio>>
Posò una mano sulla mia spalla <<Troverete un modo, se siete arrivati fino a qui e avete superato i vostri demoni riuscirete a stare insieme. Lo so perchè ti conosco, sei mia figlia Lisa>> 
Mi abbracciò e subito dopo mi accompagnò al parcheggio dove Max mi aspettava nella sua macchina, scese immediatamente per accertarsi che stessi bene poi notò mia madre dietro di me e notai una leggera confusione nel suo sguardo. Fu lei a fare il primo passo e gli offrì la mano che lui strinse senza esitare con un timido sorriso sulle labbra 
<<Mi dispiace di essermi presentata in quel modo prima, ricominciamo da qui cosa dici?>> chiese mia madre
<<Assolutamente sì>> rispose Max sorridendo 

Tornammo al mio appartamento per riposare e passare lì la notte, stavo cercando di posticipare quel momento ma avrei dovuto dire a Max perché ero tornata a Monaco e dovevamo decidere cosa fare per quanto ci riguardava. Dopo aver cenato ed aver fatto una doccia ci ritrovammo nel salotto, avevo le gambe distese sulle sue e la testa appoggiata sulla sua spalla mentre mi accarezzava i capelli
<<Non mi sembra vero di essere qui con te Max, mi sei mancato in questi giorni di lontananza>>  
<<Anche tu mi sei mancata, casa mia ormai sembra vuota senza di te>> disse
Fece scontrare i nostri occhi e sorrise prima di baciarmi delicatamente, mi attirò a sé fino a quando non mi ritrovai sulle ginocchia, smise di baciarmi e mi guardò negli occhi diventando improvvisamente serio
<<Prima di parlare di noi e stare insieme veramente devo sapere cosa ti turba, cosa è successo a Torino con Charles?>> 
Temevo che mi facesse quella domanda perchè sapevo che non ero in grado di mentirgli anche se ciò significava fargli male
<<Abbiamo passato del tempo insieme da soli e ho finalmente capito cosa voglio infatti…>>
Non mi lasciò terminare la frase e passò alla domanda successiva <<Non mi stai dicendo tutto, vero? Sei stata a letto con lui Lisa?>> chiese con il volto serio fissandomi attentamente
Mi allontanai leggermente da lui cercando di trovare le parole adatte ma in realtà non esistevano come sarei riuscita a dirgli che io e Charles avevamo fatto l’amore più volte, inspirai profondamente 
<<Lisa?>> mi esortò allarmato
Mi voltai verso di lui e non appena incrociò il mio sguardo vidi i suoi occhi velarsi leggermente di lacrime
<<Io…no. Non ce la faccio>> disse senza guardarmi 
Si alzò dal divano andando verso la porta senza guardarmi <<Max! Aspetta>> 
Non feci in tempo ad aggiungere altro perché si chiuse la porta alle spalle e rimasi da sola senza di lui. 

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