Capitolo XIV

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Nota dell’autrice
Buon pomeriggio lettori e lettrici! 
Innanzitutto ringrazio ogni persona che ha letto questa storia, i lettori silenziosi e quelli che hanno fatto sentire la loro voce. Il capitolo che state per leggere è uno di quelli che amo di più e spero lo apprezziate quanto me, vi consiglio di accompagnare la lettura di questo capitolo alle canzoni che troverete indicate per rendere la lettura più emozionante e “magica”

Max aveva deciso di sconvolgere nuovamente la mia giornata e la mia estate regalandomi due biglietti per il concerto di una delle mie band preferite:  i Five Seconds of Summer, il concerto era programmato per il giorno seguente a Parigi. Dopo qualche minuto sollevai lo sguardo dai biglietti e lui era ancora lì in attesa della mia reazione
<<Tu…insomma è uno scherzo vero?>> chiesi incredula
Max era sempre più divertito <<No e partiamo domani all’ora di pranzo con il mio jet privato, ho già sistemato ogni cosa per entrare da un ingresso secondario riuscendo comunque ad essere nelle prime tre file, nessuno si accorgerà della nostra presenza saranno tutti troppo occupati a strillare e poi…>> 
Non riuscì a finire la frase perchè gli saltai praticamente addosso e fortunatamente mi prese al volo facendomi avvolgere le cosce attorno ai suoi fianchi mentre nascondevo il viso nell’incavo del suo collo e piangevo ma per la prima volta da tempo erano lacrime di gioia, era uno dei miei sogni e lui l’aveva appena reso possibile. Iniziò a ridere ed ero certa che anche il suo cuore stesse scoppiano di gioia quanto il mio
<<Puoi andare con Pierre se vuoi non devi per forza andarci con me, sapevo che era da anni che cercavi di vederli live e volevo far avverare uno dei tuoi desideri>> disse asciugandomi le lacrime
<<Non c’è nessun altro con cui vorrei andare al loro concerto ma ti avverto che potresti rimanere sconcertato dal mio comportamento senza freni, perciò quello che succede domani sera resta a Parigi, intesi?>>
<<Affare fatto>> promise stringendomi la mano 

Con il cuore che sembrava esplodermi nel petto riuscì ad addormentarmi, dopo aver chiuso gli occhi sdraiati in spiaggia ci addormentammo in riva al mare con il sottofondo delle onde. Fui io la prima a svegliarmi con i capelli in faccia a causa del vento che muoveva la sabbia,il sole era alto in cielo, all’inizio non capì dove fossi ma poi qualcosa di morbido sul mio petto attirò la mia attenzione, Max si era addormentato con la testa appoggiata sul mio addome e posava un braccio sulla mia pancia come se temesse di non trovarmi lì al suo risveglio. Sembrava quasi un bambino, i tratti del viso erano rilassati e le labbra leggermente incurvate, all’improvviso ricordai che dovevamo andare a Parigi nel pomeriggio e provai a svegliarlo accarezzandogli i capelli, era tremendamente buffo e dolce mentre sbuffava
<<Perché siamo qui?>> chiese confuso con un occhio aperto e uno chiuso
Non appena si rese conto della posizione in cui si trovava, si alzò di scatto evitando il mio sguardo 
<<Ci siamo addormentati qui Max ma non preoccuparti non credo tu abbia sbavato sul mio vestito>> replicai scherzosamente
<<Pensa ai tuoi capelli, sembra che tu abbia preso la corrente>> mi fece il dito medio ancora in imbarazzo 
Erano quasi le 12 ciò significava che avevamo meno due ore per prendere il suo jet, per quella mattina dato l’orario optammo per un brunch a casa poi mi preparai portando con me un cambio di emergenza che avrei indossato prima del concerto in caso di necessità. Quando salimmo sul jet privato di Max mi sembrava surreale che stessi per andare al concerto della band che cercavo di vedere da anni con il primo pilota della Red Bull, senza contare che iniziavo a dare i numeri perchè non stavo più nella pelle per il concerto mentre Max era sempre più divertito dal mio atteggiamento. Come aveva anticipato Max quando atterrammo a Parigi, un’ autista privato ci portò fino al luogo dell’evento. 
Guardavo dal finestrino le strade e le piazzette di Parigi, Max promise che saremmo tornati in quella città e l’avremmo visitata da cima a fondo visto che in quell’occasione non sarebbe stato possibile, Max doveva partire per il prossimo Gran Premio e io sarei rimasta da sola a Monaco per la prima volta dopo tanto tempo. 
Entrammo nel palazzetto dove dopo circa due ore si sarebbero esibiti i 5 Seconds of Summer, ormai mi ero immersa completamente nell’atmosfera del concerto, indossavo dei jeans e una maglia corta che lasciava leggermente scoperta la pancia, io e Max eravamo riusciti a confonderci tra le persone e sembrava che nessuno si fosse accorto di noi
<<Ho una cosina per te Lisa>> 
Aprì il suo zaino estraendo una fascia del merchandising ufficiale e me la legò tra i capelli
<<Non riuscirò mai a sdebitarmi per questo regalo incredibile Max>>
<<Non devi sdebitarti io lo faccio perchè…>> era incerto su come continuare
<<Perchè?>> lo incalzai
<<La verità è che non riesco a fare meno di prendermi cura di te, vederti felice mi fa stare bene e mi fa sentire una persona migliore>> confessò
<<Allora non lo fai solo per me…>>
<<Voglio essere una persona migliore…per te Lisa>> mi accarezzava delicatamente le guance e io mi sentivo sempre di più una bambina ai suoi occhi

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