Max stava in piedi, in cima alle scale con la cartella dei referti medici tra le mani, osservando attentamente me e i ragazzi. Per qualche istante sentì il mio cuore pulsare nelle orecchie. Ero furiosa con lui eppure quando lo vidi lì davanti ai miei occhi mentre riusciva a camminare sulle sue gambe, quasi illeso da quello schianto non potei fare a meno di sorridere.
Pensai che non si sarebbe avvicinato invece si diresse verso di noi con passo deciso, lo strinsi forte a me quando fu abbastanza vicino e inspirai il suo profumo
<<Non è finita perchè dobbiamo ancora chiarire a casa ma ora sono troppo felice che tu sia qui, non immagini quanto>>
Lui non replicò, disse solo una frase <<Io ti amo Lisa, non ho nessuna intenzione di lasciarti sola>>Poi rivolse tutta la sua attenzione agli altri due piloti che lo guardavano silenziosamente, in modo del tutto inaspettato fu Charles a farsi avanti per primo
<<Nonostante tutto, sono felice che tu stia bene>> ammise con sincerità il monegasco sorridendo timidamente
Sentì Max irrigidirsi al mio fianco poi allungò la mano verso Charles <<Ti credo, grazie per essere venuto fino a qui anche se so che non l’hai fatto per me. Però lo apprezzo>>
Subito dopo lo sguardo di Max si concentrò su Pierre, percepì ancora quella strana sensazione che mi annodava lo stomaco, Si abbracciarono ma con freddezza e distacco senza pronunciare nemmeno una parola.<<Grazie ancora, a tutti e due ma ora vorrei già tornare a Monaco per riposare e concentrarmi sulla donna che amo>> disse Max <<un jet privato ci aspetta già in aeroporto>> si rivolse a me
Annuì senza aggiungere altro, sapevo che tornare a casa significava affrontare tutto quello che era successo quel giorno, confessando tutto ciò che pensavo ad alta voce senza filtri.
Salutai Pierre e Charles, il primo mi abbracciò intensamente promettendo che ci saremmo rivisti il prima possibile a Monaco, presi Max per mano e mi portò con sé.Il viaggio di ritorno fu sin troppo tranquillo, nessuno dei due trovava il coraggio di parlare. Mi avvicinai a Max e posai la testa sulle sue gambe, all’improvviso avvertì una stanchezza opprimente che mi schiacciava le tempie, forse a causa dell’incidente, o della nostra discussione, forse ero semplicemente io che avevo troppa paura di perderlo. Riuscì a chiudere gli occhi e prima di sprofondare tra le braccia di Morfeo, Max parlò
<<Stai serena, sarò qui al tuo risveglio. Sarò sempre qui Lisa>> al suono di quelle parole sorrisi e mi addormentaiThese four walls -Little Mix
Varcammo l’ingresso di casa e il cielo stava quasi per imbrunire.
Per la prima volta da quando conoscevo Max provai una strana sensazione, stargli vicino mi faceva male. Conoscevo il motivo, non potevamo più scappare, avremmo dovuto affrontare il conflitto tra vita e morte a cui avevamo assistito quel giorno
<<Io ho bisogno di farmi una doccia Max>> evitai di scrutare i suoi occhi o il suo viso e proseguì decisa al piano di sopra
<<Penso che seguirò il tuo esempio>> rispose e io interposi subito una barriera tra noi
<<Sì ma non di sopra con me, ti prego. Usa il bagno al piano terra>>
Non riuscivo a sopportare l’idea che mi sfiorasse dopo ciò che mi aveva detto nel pomeriggio, sarei scoppiata a piangere di nuovo.
<<Non potrò sfiorarti più?>> chiese quando gli davo già le spalle, non risposi e continuai per la mia stradaSbattei la porta del bagno con forza appoggiando la fronte sulla superficie, odiavo arrabbiarmi con lui e detestavo sentire ancora quel senso di vuoto che ormai da tempo non mi perseguitava più. Nei mesi precedenti avrei sfogato la mia rabbia e quelle emozioni logoranti vomitandole ma non ero più quella persona, avremmo affrontato quella tempesta e avremmo vinto, nè ero certa.
Mi spogliai, sciogliendo i miei lunghi capelli e per la mezzora successiva mi dedicai a me stessa e a ciò che stavo provando piansi silenziosamente sotto l’acqua calda mentre stavo seduta sul pavimento della doccia circondando le ginocchia con le braccia. Quando fui pronta ad uscire, infilai una maglia larga di Max che arrivava a metà coscia e uscì.Max stava mangiando un panino in silenzio con il capo chino in cucina
<<Hai fame Lisa?>>
<<Voglio solo un bicchiere d’acqua e poi ho bisogno di dormire Max, mangerò domattina. Non mi sento bene ora>>Another love-Tom Odell
Cercai di allontanarmi nel minor tempo possibile, proprio quando stavo uscendo dalla cucina, le sue dita si avvolsero attorno al mio polso <<Possiamo parlare? Ti prego, so di aver sbagliato ma…>>
Lo interruppi <<Max credo sia meglio riposare ora>>
<<Non posso chiudere gli occhi e addormentarmi con la consapevolezza che non vuoi più guardarmi in faccia!>> alzò la voce
<<Non mi sembrava ti importasse molto che io ti guardassi in faccia quando non hai alzato il piede a Copse oggi!>> replicai urlando a mia volta in preda all’ira
Senza dire altro mi diressi al piano superiore mentre Max mi seguiva, riuscì a chiudere alle mie spalle la porta della camera degli ospiti che avevo usato l’anno precedente quando ancora non stavamo insieme. Girai la chiave e mi rinchiusi all’interno di quelle quattro mura e in me stessa.Max bussò insistentemente facendo tremolare la porta <<Lisa perfavore, so che mi odi ora però esci, ti prego>>
<<Vattene Max! Mi scoppia la testa, non nè posso più di tutto questo, questa giornata sembra interminabile>> mi lasciai andare contro la porta scivolando sul pavimento con la testa tra le mani
<<Lisa!>> sferrò un pugno alla porta ma non aprì, non nè avevo la forza
Il pavimento era gelido ma non era paragonabile al freddo che avevo avvertito nelle ossa quando la Red Bull di Max si era schiantata sulla barriera, la mia pelle si ricoprì di brividi a distanza di ore. Sentì un leggero tonfo sul pavimento proveniente dall’altro lato della porta, Max si era seduto a terra, imitandomi anche senza riuscire a vedermi.C’era solo una porta a dividerci eppure era come se tra di noi ci fosse l’Oceano Pacifico in tutta la sua immensità. Eravamo lontani ma avevo la certezza che anche in quei momenti i nostri cuori battevano allo stesso ritmo
<<Sei ancora lì?>> chiesi incerta
<<Sarò sempre qui…per te>> rispose Max con voce rotta
Quell’affermazione mi fece sentire ancora più a pezzi mentre le lacrime solcavano le mie guance e i nostri cuori sanguinavano.
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The boy in red
RomanceCharles e Max: due personalità diametralmente opposte, il ragazzo in rosso dagli occhi color verde smeraldo e il giovane uomo dal sangue freddo con la corazza d'acciaio per proteggere sé stesso dal Mondo. Un desiderio comune: scolpire i loro nomi d...