Seguì il consiglio di Max e tornammo a casa ma non riuscì a dire nemmeno una parola durante tutto il tragitto e nemmeno quando fummo solo noi due. Era da circa venti minuti che continuavo a mischiare il tè nella tazza sul tavolo davanti a me che non era più frumante ma quasi freddo. Strinsi con forza la superficie liscia azzurra di vetro, Max era seduto all'altro lato del tavolo ma non avevo il coraggio di iniziare la conversazione
<<Non puoi andare avanti così tutto il giorno e io non ce la faccio a vederti così Lisa>> disse scuotendo dalla testa
<<Guardami>> sussurrò a bassa voce avvicinandosi, mi fece sollevare il viso e i nostri occhi tornarono ad incontrarsi <<Possiamo parlarne se vuoi>>
Scossi la testa coprendomi il volto <<Non voglio che tu mi veda in modo diverso dopo>> ammisi
<<Non sarà la consapevolezza del fatto che tra te e Pierre è successo qualcosa a farmi cambiare opinione su di te Lisa>> ammise accarezzandomi il viso <<Io ti amo e se tra voi c'è stato qualcosa preferisco saperlo ma non importa perchè fa parte del tuo passato, noi non ci conoscevamo>>
Annuì prendendo il fiato necessario per respirare <<D'accordo allora ti racconterò tutto però mi devi promettere che non lo dirai a nessuno perchè fino ad oggi lo sapevamo solo io e Pierre>>
<<Charles non ne è a conoscenza?>> chiese con sguardo stupito
<<Ho sempre temuto che se Charles l'avesse saputo le nostre amicizie sarebbero state compromesse>> negaiCi accomodammo sul divano, distesi le gambe sulle ginocchia di Max. In tutta risposta lui circondò i miei fianchi con il braccio e intrecciò le nostre dita
<<Ti ascolto, fino all'ultima parola. Proprio come ho sempre fatto>> disse baciandomi
Fu inevitabile sorridere prima che la malinconia mi assalisse offuscando il ricordo con il volto di Pierre, il primo pensiero però fu per la prima sera che passai con Max sulla terrazza in cui ascoltò la mia storia e la mia sofferenza. Così mi ritrovai per l'ennesima volta a rispolverare uno dei meandri del mio recente passato.Milano, Novembre 2019
Quel weekend era stato semplicemente perfetto, Pierre mi aveva raggiunto a casa mia a Milano per farmi una sorpresa. Due giorni prima dopo la mia corsa mattutina l'avevo trovato davanti alla porta con un il trolley, non avevo esitato un attimo a fiondarmi tra le braccia del mio migliore amico che non vedevo da settimane.
Avevamo passato la giornata percorrendo in lungo e in largo le vie dello shopping di Milano, il parco e piazza Duomo, scattando una foto dietro l'altra. Scoppiai a ridere mentre scorrevo le foto della nostra giornata insieme, In quell'immagine in particolare si riuscivano a scorgere i miei capelli scompigliati dal vento di Novembre: leggero e al tempo stesso ruvido e pungente sulla pelle, mentre Pierre mi sollevava da terra e mi faceva urlare per lo spavento
<<Cosa stai guardando di così divertente?>> disse Pierre con il sorriso sul volto sbucando dalla cucina con due piatti colmi di popcorn <<Fa vedere>>
Si lasciò cadere sul mio divano color panna e si avvicinò a me guardando attentamente lo schermo del mio cellulare e iniziò a ridere <<Siamo stupendi, hai un'acconciatura impeccabile>> si lasciò sfuggire Pierre prendendomi in giro
<<Quando hai chiesto a quel turista francese di farci una foto credevo volessi qualcosa di decente>> ribattei sorridendo
<<Altro che se lo è...in realtà è perfetta. Siamo noi stessi qui vedi? Con il sorriso sulle labbra proprio come quando giocavamo a rincorrerci da bambini>>
<<Se devo essere sincera, era da mesi che non ridevo davvero. Oggi mi sono sentita di nuovo serena>> confessai apponggiandomi al suo petto mentre Pierre circondava le mie spalle con il braccio stringendomi forte a séPer qualche istante non proferì parola ma sapevo che qualche pensiero occupava la sua mente
<<Vorrei che ti sentissi sempre così Lisa, meriti di essere felice dopo tutto quello che è successo nell'ultimo anno , dopo...>> ma lo bloccai in tempo
<<Non voglio nemmeno sentire il suo nome. A volte riesco ad evitare di pensarci ma poi la mia mente ritorna da sola su quella maledetta spiaggia e rivedo la scena>> dissi a bassa voce poi nascosi il viso nel suo petto <<Ci sono giorni in cui mi chiedo come ha potuto fare una cosa del genere a me? Lasciarmi in quel modo...>>
<<Io non l'avrei mai fatto, non ne sarei capace, lo sai, vero?>> inclinò il volto verso di me per incrociare il mio sguardo <<L'unica cosa di cui sento la mancanza nella mia vita frenetica sei tu Lisa, vorrei che tornassi con me...a casa nostra a Monaco>>Quelle affermazioni diedero una scarica elettrica inaspettata al mio cuore, mi agitai nervosamente e mi allontanai da Pierre sedendomi al suo fianco
<<Un giorno magari>> promisi <<sono sicura che arriverà un momento della mia vita in cui avrò una ragione più che valida per tornare e chissà...magari per restare a Monaco>>
Pierre tornò a sorridere, lasciando un delicato bacio sulla mia fronte. Mi attirò di nuovo tra le sue braccia e mi ritrovai nella posizione precedente. Guardammo uno dei nostri film preferiti mentre l'unico rumore che riuscivo ad ascoltare era quello del suo cuore che premeva contro la gabbia toracica.Quasi due ore più tardi eravamo ancora sul divano e i piatti erano ormai vuoti. Non appena comparvero i titoli di coda sulla tv e la fioca luce di prima lasciò posto al buio mi sentì improvvisamente nervosa così vicino a Pierre. Mi alzai subito per accendere la luce poi tornai al suo fianco, un'espressione incerta si fece largo sul suo viso.
Gli occhi color oceano di Pierre scrutarono ogni dettaglio del mio viso fino ad arrivare alle mie labbra che iniziò a sfiorare con le dita tremanti. La mia respirazione si paralizzò proprio come ogni cellula del mio corpo, mi chiesi perchè non mi stessi allontanando, eppure quella sensazione così come il rossore che avvolse le mie guance, non mi sembravano sbagliate in quel momento.Il mio sguardo saettò nel suo e forse per la prima volta mi resi conto di quanto fossero limpidi e cristallini gli occhi di Pierre che erano sempre più vicini ai miei. Quando le nostre fronti si incontrarono mentre continuava a toccare le mie labbra mi accarezzò la guancia. Entrambi avevamo il fiato corto per quella vicinanza che non avevamo mai sperimentato prima l'uno con l'altra, prima che potessi rendermene conto le sue labbra accarezzarono le mie per la prima volta mentre io ricambiavo il bacio.
Le sue mani accarezzavano le mie guance, fece scorrere le dita sui miei zigomi mentre le mie si intrecciarono dietro la sua nuca. Come se fossi incapace di pensare lucidamente fui io ad approfondire il bacio, Pierre mi strinse ancora di più tra le sue braccia, mi ritrovai a cavalcioni su di lui con le ginocchia ai lati dei suoi fianchi e avvertì la pressione delle sue mani sulla mia vita.
Le nostre labbra erano ancora unite mentre i nostri respiri si fondevano l'uno con l'altro, sentì che accarezzava con delicatezza la pelle della mia schiena sotto la maglietta mentre io in preda alla foga slacciavo i primi bottoni della sua camicia.All'improvviso riaprì gli occhi e quando notai l'oceano in tempesta che infuriava nelle sue iridi mi resi conto di quanto fosse profondamente sbagliato ciò che stavamo facendo e mi fermai
<<Pierre...non possiamo>> sussurrai sulle sue labbra tornando a respirare
Lui posò un ultimo timido bacio sulla mia bocca e si staccò di qualche centimetro <<Avrei dovuto immaginarlo, era troppo bello per essere vero>> si lasciò sfuggire
Scossi la testa e mi alzai per sottrarmi al suo tocco <<Non è successo niente, è stato solo un momento...non lo so>> sospirai frustrata <<ci stava stava sfuggendo di mano Pierre>>
Abbassò lo sguardo sorridendo amaramente <<Per un attimo ho pensato che avessi dimenticato Charles e che forse volessi un nuovo inizio, sai che io non ti farei mai soffrire>> disse
<<Non posso...mi dispiace Pierre>> mi scusai <<sarebbe meglio se dimenticassimo quello che è appena successo. Se andassimo oltre non ci sarebbe nessuna possibilità di tornare indietro>> confessai
<<D'accordo>> acconsentì senza guardarmi in faccia <<se questo è quello che vuoi davvero non ne parleremo più>><<Me lo prometti?>> chiesi
<<Te lo prometto Lisa>> sussurrò al mio orecchio mentre mi abbracciava e il silenzio calava su di noi
STAI LEGGENDO
The boy in red
RomanceCharles e Max: due personalità diametralmente opposte, il ragazzo in rosso dagli occhi color verde smeraldo e il giovane uomo dal sangue freddo con la corazza d'acciaio per proteggere sé stesso dal Mondo. Un desiderio comune: scolpire i loro nomi d...