Capitolo LXI

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Il venerdì, la giornata che precedeva le qualifiche e la mia partenza, fu più dura del previsto. Nei pochi momenti in cui mi ritrovavo da sola avevo perso il conto delle lacrime che mi avevano bagnato il viso. 
Avevo accompagnato Max a Zandvoort quel giorno, era la mia ultima volta nel suo box con le cuffie che ricoprivano le mie orecchie mentre ascoltavo i suoi team radio e seguivo le prove libere dagli schermi. Alla fine Max scese dalla sua monoposto, passammo qualche ora con i suoi meccanici, gli ingegneri e Christian, proprio quando pensavo che stessimo lasciando il circuito il team principal sparì per qualche minuto, facendo la sua apparizione con una torta tra le mani. 
Non riuscì a contenermi in quell’occasione, non potei evitare di commuovermi vedendo anche una foto racchiusa in una cornice che avevano scattato a me e Max nel box
<<Questo è il nostro modo per ringraziarti…grazie per essere entrata a far parte non solo del team ma di questa grande famiglia. Speriamo di poterti riavere presto qui con noi>> disse Christian 
Asciugai le lacrime non sapendo nemmeno da dove iniziare <<Vi sarò eternamente grata per avermi accolta qui sin dal primo giorno>> 

Christian strinse me e Max in un abbraccio caloroso cogliendo di sorpresa persino il suo primo pilota
<<Voglio che tu sia il suo punto di riferimento ora che non ci sarò più ad ogni gara Christian, sei come un padre per lui. Stagli vicino perchè non è sempre forte come sembra ed è più bravo di quanto pensi a nascondere che qualcosa non va>> confessai 
Christian mi strinse forte la mano promettendo che sarebbe stato sempre al fianco di Max <<Non ti devi preoccupare Lisa, ci sarò sempre per lui in qualunque circostanza>> promise <<Ora però vogliamo salutarti come si deve>> 

Passammo così la nostra ultima sera insieme fino a quando arrivò il momento di andare al circuito scelto da Max per correre con i kart. I ragazzi erano già lì ad aspettarci, indossavano tutti le loro tute, non appena videro me e Max, George, Lando, Charles e Pierre si stavano già avventando sui kart per andare alla linea di partenza
<<Fermi lì! Non così in fretta!>> frenai il loro entusiasmo, tutti e cinque mi guardarono perplessi 
<<Non siete più dei bambini ma piloti professionisti quindi comportatevi come tali per favore…niente mosse esagerate o sorpassi stupidi>> precisai
L’idea di Max e Charles sui kart in un circuito del genere mi faceva sentire irrequieta e avevo una strana sensazione
<<Non ti preoccupare, non è più pericoloso di ciò che facciamo ogni settimana. Ci divertiremo e andrà tutto bene vedrai>> disse Max 
<<Lo spero per voi>> ribattei con ironia 
<<Quanto ti amo>> sussurrò prima di baciarmi con passione 

Non potei fare a meno di evitare lo sguardo bruciante di Charles su di noi, così mi allontanai da Max, gli infilai il casco lasciando un ultimo bacio in corrispondenza delle labbra e li lasciai andare. Prima di salire sul suo kart, Pierre si avvicinò a me e dopo varie settimane mi ritrovai di fronte a colui che pensavo fosse davvero il mio migliore amico
<<Lisa…possiamo parlare?>> domandò con cautela
Provai a sorridere <<Sarò al traguardo ad aspettarvi e ascolterò tutto ciò che vuoi dirmi>>
Lasciò un tiepido e fugace bacio sulla mia guancia prima di mettersi il casco e raggiungere gli altri. 

Mentre guardavo l’uomo che amavo e i miei amici in pista, realizzai quanto mi sarebbe mancato anche il costante contatto con la Formula 1 e il mondo dei kart che per tutta la vita per erano stati sinonimi di una sola parola: casa. Max era in testa, davanti a Charles e Pierre, mancava solo un giro quando raggiunsi la linea del traguardo. Vidi i due piloti che rappresentavano passato e presente nella mia vita sbucare sul rettilineo, notai che Charles si stava avvicinando a Max, voleva sicuramente tentare un ultimo sorpasso prima della bandiera a scacchi. Il kart di Charles affiancò quello dell’olandese e senza che me ne accorgessi sfiorò quello di Max che si schiantò contro la barriera. 
Riuscì a trovare il modo di accedere al tracciato e scesi in pista quando Max stava già uscendo dal suo kart 
<<Stai bene?>> chiesi allarmata fiondandomi tra le sue braccia con il cuore a mille 
Mi strinse a sé inspirando con forza <<Non è successo niente, non preoccuparti. Non ho sentito niente>>

Quando Charles abbandonò il suo kart non potei fare nulla, Max si avventò su di lui afferrandolo per la tuta e spingendolo a terra 
<<Max! Non farlo!>>
Il suo rivale non si risparmiò rispondendo alle spinte di Max 
<<Ora che non puoi più avere Lisa, cosa vuoi fare? Cercare di ammazzarmi o di battermi?>> sputò Max con rabbia <<non sarai mai in grado di farlo, rimarrai sempre il solito ragazzino…l’eterno secondo>> 
L’ultima cosa che vidi prima di andarmene fu Pierre che si frappose tra i due rischiando di essere coinvolto. Tentò di separali prendendo Max per le spalle e trattenendolo. 

Non avrei mai voluto vedere scene simili il giorno prima di partire per gli Stati Uniti, i ricordi del passato, così come l’incidente di Max a Silverstone o il suo scontro con Charles tornarono a perseguitarmi. Piansi le ultime lacrime che mi erano rimaste chiusa in uno dei bagni del circuito fino a quando qualcuno bussò alla porta
<<Max vattene! Non avresti dovuto farlo! Quando finirà questa storia…questa assurda rivalità che ormai ha valicato i confini della pista fino ai nostri cuori>> singhiozzai <<Solo ora capisco che c’è un’unica soluzione…devo andarmene io, è l’unico modo>> 
Non ebbi nessuna risposta dall’altro lato della porta <<Sono io Lisa>> la voce di Pierre risuonò nel silenzio del bagno <<Va tutto bene ora, ci ho pensato io. Stanno bene tutti e due, sanno di aver commesso un errore>> 
<<Ti ha mandato Max?>> chiesi 
<<No, sono venuto a cercarti dopo averli separati quando si sono calmati>>
<<Perchè? Dopo quello che mi hai fatto…ci hai messo i bastoni tra le ruote Pierre>>
<<Sono qui perchè sono incapace di lasciarti andare Lisa,,,e non posso vivere senza di te>> ammise Pierre <<e ti prego di perdonarmi perché sono stato malissimo in queste settimane. Non avrei mai voluto farti soffrire, tu lo sai. Ci sono sempre stato e mi sono sempre preso cura di te e non smetterò mai di farlo>> 
<<Se lo vorrai e potrai mai perdonarmi>> aggiunse tra le lacrime

Aprì la porta del bagno e quando lo vidi a pezzi quanto me, di spalle appoggiato ai lavandini, lo strinsi forte tra le mie braccia sentendo quella sensazione di tranquillità che solo lui era capace di infondere in me. Si girò verso di me e mi abbracciò come se temesse che potessi fuggire per sempre, mi accarezzò la schiena e lasciò un bacio tra i miei capelli 
<<Stai tranquilla, respira. Sono qui, ci penso io a te ora>> 
Piansi per tutte le parole che avrei voluto dirgli nelle settimane precedenti, per quella rivalità tra Max e Charles che non aveva finita e per la mia partenza. Ebbi una certezza in quel momento, ovvero che andarmene era la sola e unica soluzione per scrivere la parola fine a quegli scontri perciò avrei anticipato la mia partenza di ventiquattro ore, me ne sarei andata quella notte mentre Max dormiva perchè non sarei mai stata capace di dirgli addio guardandolo negli occhi.

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