Capitolo XII

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Quando rientrammo in casa Max mi accompagnò fino alla porta della camera, provammo a fare poco rumore ma eravamo entrambi bagnati dalla testa ai piedi e ogni volta che lo guardavo continuavo a ridere come una scolaretta
<<Credo che dovrò farmi una doccia di nuovo e asciugarmi i capelli per colpa tua>>
Max cercava di trattenersi ma non riuscì <<Colpevole…devi ammettere però che ti sei divertita>>
<<Sì ma potevo divertirmi anche senza bagnarmi così Max>>
Mi appoggiai alla porta esausta, erano quasi le quattro del mattino e non osavo pensare all’ora in cui sarei riuscita a svegliarmi la mattina seguente, spostai i capelli bagnati dalle spalle anche se ormai avevano inumidito tutto il vestito. Max posò la mano sul muro reggendosi con il braccio, era vicino…come sempre
<<Sono stata davvero bene oggi, credi che sarà così ogni giorno?>>
<<Se stiamo insieme e ci aiutiamo a vicenda sarà sempre così Lisa>>
Mi accarezzò i capelli e prima di andare in camera sua sentì le sue labbra morbide sulla mia fronte
<<Buonanotte Lisa>>
<<Buonanotte>>

Feci appena in tempo ad asciugarmi i capelli perché fu sufficiente toccare il cuscino per addormentarmi. La mattina successiva fu il chiasso proveniente dalla cucina al piano inferiore a svegliarmi, guardai la sveglia ed erano solo le otto del mattino. Erano quattro ragazzi e sembravano trenta, qualcuno bussò alla mia porta e finsi di dormire appena la porta si aprì di qualche centimetro, sentì il materasso vicino a me abbassarsi leggermente, per un attimo pensai che fosse Pierre ma poi riconobbi il profumo di Max e le sue mani sulla mia pelle
<<Fingerò di credere che tu stia ancora dormendo, esco in bici con Pierre e George ci vediamo dopo>> 
Non proferì parola, ero stanca e speravo di riposare ma dopo dieci minuti l’ uragano Lando fece irruzione nella mia camera, miracolosamente riuscì a tenere la bocca chiusa poi iniziò a pungolarmi il naso con il dito 
<<Che è successo alla mia amica mattiniera?>> chiese iniziando a prendermi in giro
<<In questo momento è in vacanza>> dissi aprendo un occhio
Lando era sempre così buffo
<<Perchè non sei uscito con i ragazzi? Non dovresti allenarti anche tu?>>
<<A volte preferisco allenarmi sul divano giocando ai videogame e poi non volevo che ti risvegliassi da sola in questa casa enorme>>
Lo abbracciai tenendolo stretto a me dato che da quando ero  arrivata non avevamo avuto molto tempo per stare insieme e infatti non perse l’occasione per farmelo notare
<<Allora mi vuoi ancora bene…ero convinta che non considerassi i più piccoli>>
<<Come potrei? Rimani sempre il mio preferito lo sai Lando>>

Passammo la mattinata sul letto a non fare nulla e a chiacchierare proprio come ai vecchi tempi, Lando mi raccontò di quanto fosse felice del percorso che stava facendo in Formula 1 e di quanto gli fosse mancata l'atmosfera di leggerezza che c’era una volta nel nostro gruppo formato da noi due, Charles, Pierre e George e di cui ora faceva parte anche Max. Mi disse di quanto fosse irritante e asociale Max durante le prime uscite e di come avesse intravisto la sua generosità e il suo desiderio di aiutare sempre i suoi amici. Chiacchierammo serenamente e gli raccontai del mio nuovo lavoro in teatro, della mia recente laurea. 

Il mio secondo giorno a Monaco trascorse in fretta  e senza imprevisti tra bagni in piscina, beach volley, sole e i ragazzi che mi facevano sentire davvero a casa. Avevo dimenticato quanto fosse bello il nostro gruppo e quanto mi mancasse stare con loro senza contare che ora che c’era Max era cambiato tutto, eravamo ancora più uniti e il ricordo dei mesi che avevamo perso  era sempre più lontano.
Il giorno lasciò rapidamente il posto alla sera e dovevamo decidere cos’avremmo fatto nelle ultime ore di quella giornata, nonostante avessi dormito poco più di cinque ore ero piena di energie ma mentre i ragazzi decidevano dove avremmo passato la serata c’era un pensiero che aveva invaso la mia mente, se quella sera avessero deciso di andare in discoteca o in qualche locale di Monaco avrei corso il rischio di incorrere nei paparazzi. Ciò significava che la stampa e i tutti i media avrebbero pubblicato le foto con Max o con gli altri, il panico iniziò a diffondersi nelle mie ossa, non ero certa di essere già pronta a far sapere a tutti del mio ritorno e soprattutto che stavo frequentando i piloti.
<<Lisa? Cosa succede perchè hai questa faccia?>> Max riuscì a introdursi nei miei pensieri
<<Niente, stavo solo pensando. Avete deciso cosa fare?>>
<<Non mentirmi per favore, cosa c’è che non va?>>
Lo presi da parte perchè non volevo alterare l'umore degli altri
<<Non posso rischiare che qualcuno della stampa o dei media mi veda con voi in qualche locale Max…significherebbe essere ancora sotto gli occhi di tutti e ricomincerebbero a parlare di me e Charles o di noi, io non se me la sento di…>>
<<Ehi, stai calma okay? Non è detto che ci becchino già stasera, per la stampa non preoccuparti so come gestire i giornalisti, penso tu sappia che non sono molto morbido con i media>>
<<Non voglio rivivere altre polemiche, quando ogni tanto mi vedevo con George avevano iniziato a dire che c’era qualcosa tra noi quando invece non c’è mai stato nessun secondo fine>>
Max mi strinse tra le sue braccia e mi sentì subito al sicuro e più tranquilla, mi accarezzava la schiena dicendomi che non avevo nulla di cui preoccuparmi, lui sarebbe stato al mio fianco per tutta la sera e mi avrebbe protetta
<<Non devi sentirti in obbligo, la decisione spetta a te. Se vuoi accompagnarmi ti prometto che non ti lascerò sola, d’accordo? Questo è il passo successivo per andare avanti, non dimenticarlo>> 

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