Prima che potesse aggiungere altro corsi in corridoio sbattendo la porta alle mie spalle
<<Sarò qui fuori se avete bisogno di me. Però credo sia meglio che cerchi di far ragionare lei suo figlio, non mi vuole ascoltarmi>> dissi a Jos
<<Spero di essere più fortunato>> replicò prima di andare dal figlioQuando Jos mi lasciò sola, iniziai a sentire tutta la tensione dell’incidente di Max che scendeva su di me, provai a chiudere gli occhi per provare a dimenticare quelle immagini ma era impossibile. Poi sentì di nuovo le parole di Max nelle mie orecchie e iniziai a piangere perché capì quanta importanza desse alla sua passione piuttosto che a vivere.
A drop in the ocean-Ron Pope
Non c’erano altre novità su Max, a breve l’avrebbero trasportato in ospedale per gli ultimi accertamenti, non sarei andata in ambulanza con lui perché non riuscivo nemmeno a guardarlo negli occhi dopo ciò che aveva detto.
Erano trascorse circa due ore, non avevo parlato con nessuno se non con Jos però avevo scritto a Pierre sperando che mi raggiungesse subito dopo la gara, era l’unica persona che poteva davvero capirmi.
Stavo iniziando a temere che non sarebbe riuscito a venire quando sentì dei passi nel silenzio del corridoio, Pierre tirò un sospiro di sollievo quando mi trovò. Non esitai ad alzarmi, correndo verso di lui, mi strinse tra le braccia accarezzandomi la schiena e i capelli
<<Va tutto bene adesso, ci sono io. Sta tranquilla, respira>> sussurrò tra i miei capelli
<<Pierre…ho avuto talmente paura. Mi è sembrato di rivedere…>> iniziai
<<Lo so, anche a me Lisa. Ora però devi calmarti, Max sta bene e non se n’è andato>> cercò di tranquillizzarmi
<<Sono felice che tu sia qui, sei tutto quello che ho Pierre nel male e nel bene tu ci sei sempre>>
<<Vieni qui, stringimi>> disse sottovoceMax era stato trasportato in ospedale, io e Pierre aspettavamo notizie nella sala d’attesa dell’ospedale, ci ritrovammo esattamente come quando eravamo bambini: io seduta sulle sue ginocchia mentre lui mi rassicurava che sarebbe andato tutto bene perchè qualunque cosa sarebbe successo, lui sarebbe sempre stato al mio fianco. Ricordai il giorno dell’incidente di Anthoine, era stata una delle poche volte in cui Pierre non pronunciava nemmeno una parola.
Io non riuscivo a trovare il coraggio di dire niente perchè non esistono parole giuste in circostanze come quella in cui un’anima così pura e giovane ci lascia all’improvviso volando via. Così mi ero seduta sulle sue ginocchia ed eravamo rimasti abbracciati per ore mentre gli occhi azzurri di Pierre continuavano a piangere
<<Stai pensando anche tu ad Anthoine?>> chiese accarezzandomi il braccio
<<Mi è venuto in mente il giorno in cui ci ha lasciati, eravamo nella stessa situazione in cui siamo ora ma ci consolavamo a vicenda. Sai cosa penso Pierre?>>
<<Cosa?>> mi incoraggiò a proseguire
<<Anthoine ha protetto Max da lassù, sapeva che se anche Max non ce l’avrebbe fatta non sarei sopravvissuta nemmeno io>>
<<Forse hai ragione>> rispose sorridendo asciugando una lacrima sfuggita dai suoi occhi azzurriMi rannicchiai più vicino al mio migliore amico <<Mi mancava passare del tempo con te anche se avrei preferito farlo in altre circostanze>< ammisi sorridendo
<<A casa sento la tua mancanza ogni giorno, è troppo silenziosa senza di te Lisa>>
<<Pierre ora devo farti una domanda ma voglio che tu sia assolutamente sincero, d’accordo?>>
<<Sempre, lo sai che puoi fidarti di me>> rispose ma notai la sua agitazione
<<A Parigi…in realtà da un pò di tempo non ho potuto fare a meno di notare una certa tensione tra te e Max. Ho la sensazione che non mi abbiate detto qualcosa>> lo incalzai e distolse lo sguardo dal mio
<<Sapevo che te ne saresti accorta prima o poi>> iniziò <<però devi sapere che te l’avrei detto già da tempo Lisa e…>>
Il suo cellulare iniziò a squillare insistentemente interrompendoci, sperai che non fosse nulla d’importante invece il mittente della chiamata attirò subito l’attenzione di Pierre
<<Che testardo, gli avevo detto di non venire>> sussurrò
<<Cosa succede Pierre?>>
<<Vieni con me>> disse prima di farmi alzareRolling in the deep-Adele
In ascensore Pierre non aggiunse altro, scelse il pulsante del piano terra. Mi domandai chi potesse essere venuto fino all’ospedale per vederlo o per sapere qualcosa in merito alle condizioni di Max
<<Chi è Pierre?>> chiesi nuovamente
Quando raggiungemmo l’uscita dell’edificio non c’era nessuno ma Pierre continuava a guardarsi intorno, poi puntò lo sguardo alle mie spalle sgranando gli occhi e rivolsi lo sguardo nella stessa direzione. Charles che indossava ancora gli indumenti Ferrari post-gara veniva a passo spedito verso di noi, aveva uno sguardo preoccupato e corrucciato ma quando mi vide notai i lineamenti del viso rilassarsi.Gli andai incontro e lo abbracciai mentre mi stringeva forte a sé
<<Non ci posso credere…che ci fai qua?>> chiesi sconvolta
<<Sono qui…da amico. Era questo che volevi giusto? Quando avrai bisogno di me io ci sarò sempre Lisa, proprio come in passato>> confessò tenendomi stretta
Mi sentì sollevata perchè era proprio quello che desideravo, avere il suo sostegno in momenti come quello
<<Come sta?>> domandò Charles
<<Dolorante ma niente di serio fortunatamente>>
<<Io ho tenuto duro fino all’ultimo per poter vincere ma quando mancavano tre giri al termine Lewis mi ha sorpassato e non ho potuto fare di più>> disseGuardai Pierre e pensai che era proprio come ai vecchi tempi, Anthoine non era più con noi nonostante tutto eccoci lì, insieme. Gli stessi bambini che avevano conosciuto la fatica, i pericoli di quello sport e più tardi avevano visto anche la morte da vicino eppure ci eravamo ritrovati in un’occasione in cui aveva vinto la vita.
Allungai un braccio verso Pierre che abbracciò sia me che il monegasco, qualche lacrima bagnò il nostro viso mentre ci stringevamo l’uno all’altro, proprio com’era sempre stato.Dopo qualche minuto sentì una voce famigliare che mi chiamava, mi allontanai leggermente dai ragazzi e la figura di Max alla porta dell’ospedale in cima alle scale attirò tutta la mia attenzione.

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The boy in red
RomanceCharles e Max: due personalità diametralmente opposte, il ragazzo in rosso dagli occhi color verde smeraldo e il giovane uomo dal sangue freddo con la corazza d'acciaio per proteggere sé stesso dal Mondo. Un desiderio comune: scolpire i loro nomi d...