Per qualche minuto non osai proferire parola, lo guardai in silenzio poi mi avvicinai e provai a sedermi al suo fianco sperando che non si allontanasse. Quando ci ritrovammo entrambi seduti sul pavimento, sollevò lo sguardo e sembrò quasi realizzare solo in quel momento che ero lì con lui. Allungai il palmo della mano verso il suo viso e lo accarezzai delicatamente
<<Non è la prima volta che ci ritroviamo in questa situazione, ricordi?>> chiesi
Max non disse nulla ma sapeva a cosa mi stavo riferendo
<<L’ultima volta sei stato tu ad aiutarmi quando ero crollata, quella sera quando eri qui e hai scoperto del mio disturbo alimentare. Ora voglio essere io ad aiutarti, ti prego non chiuderti in te stesso. Dimmi cosa ti fa stare tanto male Max>>Intrecciò le mie dita con le sue e mi baciò la fronte
<<Perché sono l’unico a non sapere che parti per gli Stati Uniti? Hai detto che volevi stare con me, sei tornata a Monaco per me e ora scopro che parti per un anno>>
Abbassai lo sguardo perché avevo sbagliato e mi sentivo dannatamente in colpa <<Come l’hai scoperto Max?>>
<<In realtà è successo quasi per caso, mentre eri Torino con Charles sono andato a casa di Pierre e c’era una busta per te che era arrivata a Monaco. Lui mi ha chiesto di prenderla perchè era certa che ti avrei vista prima di lui>> iniziò
<<E poi cos’è successo?>>
<<Ho visto da dove era arrivata la busta e Pierre ha notato il mio sguardo perplesso e mi ha detto che avevi raggiunto un altro obiettivo, ti era stata offerta una splendida opportunità di trasferirti negli Stati Uniti con una borsa di studio. Era sicuro che io sapessi tutto ma non è così>> ammise
<<Max io…posso spiegarti il motivo>>
Improvvisamente si alzò senza guardarmi voltandomi le spalle
<<Scommetto che qualcun altro lo sa, giusto?>> disse con rabbia riferendosi a Charles
<<L’ha saputo il giorno prima che tornassi da te a Monaco, avevo bisogno di parlarne con qualcuno e poi gliel’ho detto quando stavo parlando di te e…>> non mi lasciò finire
<<E non hai pensato di dirlo alla persona che sostieni di aver scelto?>>
<<Volevo dirtelo quando sono tornata ma poi è successo tutto questo casino con la mia famiglia e volevo aspettare al momento giusto>>
Posai una mano sulla sua spalla <<Max è la verità credimi>>
Si girò verso di me e riuscì a scorgere la rabbia nel suo sguardo<<Non posso stare con una persona che mi tiene nascoste queste cose, mi dispiace>> sussurrò<<No Max, non fare questo…non farlo. Non farmi sentire in colpa sappiamo entrambi che non è questo il problema>>
<<E quale sarebbe?>> rispose deciso
<<Dillo, ciò che provi è umano Max, dillo ad alta voce>>
<<Non posso sopportare l’idea di perderti Lisa okay? Ho girato il Mondo per una vita intera e ora perdo anche te, non posso accettarlo>> disse alzando la voce
Mi fiondai tra le sue braccia e non esitò un attimo a stringermi, mi strinse in vita e il calore famigliare del suo corpo mi invase. Sollevai lo sguardo e sfiorai le sue labbra con le mie <<La distanza ci ha già messi alla prova, probabilmente dobbiamo superare altri ostacoli prima di stare insieme. So quello che provi, anch’io non riesco a tollerare l’idea di stare lontani, mi distrugge a tal punto da farmi sentire vuota e incompleta>>
Una scintilla di speranza illuminò il suo sguardo<<Siamo arrivati fino a qui…>>
<<Proprio così, ti prego Max. Non pensare di andartene proprio ora, il mio posto è dove sei tu, e qui>> posai la sua mano sul mio petto <<Il mio cuore mi dice che devo stare con te, sei l’unico che io voglia>>
Finalmente in quel momento un leggero sorriso illuminò il suo volto e sembrava più sereno<<Prometti che tornerai sempre da me>> sussurrò a qualche centimetro dalle mie labbra ricordandomi la promessa che lui aveva sempre mantenuto
Lo baciai quasi senza respirare avvicinando il mio corpo al suo, lui incorniciò il mio viso tra le mani, mi lasciò baci su tutto il viso, sulle palpebre, sulla fronte, sulle guance. Era una delle poche volte in cui ero certa che fosse sereno e che forse aveva accettato che non era destinato a stare da solo.
Cercò di sollevarmi per prendermi in braccio, fui io ad interrompere quel momento di felicità, quella travolgente che si propaga in tutti gli arti del corpo e che fa vibrare forte il cuore contro la cassa toracica.
<<Aspetta Max>> riuscì a dire tra un bacio e l’altro mentre mi conduceva verso la camera<<dovresti vedere una cosa, è per te…sul tavolo in salotto>>
Sbuffò rumorosamente facendomi ridere quasi come una bambina<<Non posso farlo dopo?>> chiese cercando di sbottonarmi la camicia
<<Fallo subito, fidati di me Max>>
Alla fine si “arrese” così lo presi per mano conducendolo in salotto dove ad attenderlo c’era la busta bianca che conteneva la lettera che avevo scritto per lui poco tempo prima.
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The boy in red
RomanceCharles e Max: due personalità diametralmente opposte, il ragazzo in rosso dagli occhi color verde smeraldo e il giovane uomo dal sangue freddo con la corazza d'acciaio per proteggere sé stesso dal Mondo. Un desiderio comune: scolpire i loro nomi d...