Ammettere di essermi innamorata era sempre stata una cosa che trovavo difficile da fare.
Era stato così da sempre.
Il problema non era capire di essermi innamorata. Lo capivo velocemente, quando mi piaceva una persona. Non ero il tipo da correre dietro ad ogni essere vivente dotato di capacità intellettive basilari, ma sapevo riconoscere i segnali del mio cuore. Una cotta era quasi un evento raro, per me, sopratutto negli ultimi tempi.
Il vero problema era dirlo alle altre persone. La vergogna non è qualcosa che mi appartiene, ormai lo avrete capito, ma quando si parlava di sentimenti la mia lingua diventava tutta secca, la gola mi si chiudeva e non riuscivo mai a dire quello che mi passava veramente per la testa. Era più forte di me.
Era stato così da sempre, ma dopo Luca le cose erano precipitate drasticamente.
Kai lo sapeva e in quei giorni non faceva altro che tartassarmi di domande, prendendomi da parte ogni volta che ne aveva l'occasione.
Quella sera avevamo saltato il falò, imbucandoci in un angolo buio del campo, dove un tavolo da picnic era ormai abbandonato da anni e praticamente mai usato.
Le voci lontane degli altri campeggiatori arrivavano basse alle nostre orecchie, mentre si divertivano in qualche attività che gli altri caposquadra avevano preparato per la serata. Se mi impegnavo, riuscivo a scorgere la luce dorata del falò, fra un albero e il tetto di una delle cabine.
«Oggi ho parlato con Bianca» mi aveva detto lui, non appena ci fummo seduti sulle panche di legno scricchiolante e leggermente umido. Quella mattina aveva piovuto e sembrava che non avesse avuto tempo di asciugarsi a dovere. L'odore di foglie bagnate mi riempiva le narici in maniera quasi nauseabonda.
Quella frase mi aveva subito fatto drizzare la schiena e le orecchie. Era stato più forte di me.
Non sarei dovuta essere gelosa di lui, non mi sarebbe dovuto importare nulla se Bianca aveva rivolto la parola a Kai. Anzi, sarei dovuta essere felice perché sapevo che a lui piaceva lei.
«E di cosa avete parlato?» avevo chiesto, cercando di non sembrare troppo curiosa e avida di risposte, ma la mia voce mi aveva tradito.
Kai aveva alzato un angolo della bocca e mi aveva raccontato che avevano solamente scambiato due chiacchiere sul campeggio, tutto qua.
In quel momento mi stava fissando, aspettando una mia risposta, ma l'unica cosa che riuscii a dire fu un sussurrato: «Oh.»
Uno strano senso di sollievo si fece strada dentro di me, dandomi fuoco dall'interno. Cercai di spegnerlo con tutte le mie forze, per il bene di Kai, per il bene di Bianca e per il bene di me stessa, ma non ce la feci.
Gli occhi scuri di Kai mi fissavano, consapevoli di cosa stesse accadendo. «È passata una settimana da quando hai iniziato a comportarti così, non pensi che sia arrivato il momento di fare pace con la tua coscienza e dire le cose come stanno?»
Non era arrabbiato, ma la sua voce suonava leggermente alterata. Avrebbe avuto tutto il diritto di essere arrabbiato con me.
«Tu non vuoi sapere come stanno le cose» replicai acida, guardando gli alberi dietro di lui invece che la sua faccia.
Kai si allungò sul tavolo, le braccia distese sulla superficie di legno. «E dai, Erica, pensi davvero che me la prenderei? Il fatto che tu non voglia dirmi che ti piace Bianca mi sta rendendo ancora più triste, sappilo. Pensavo che ci dicessimo tutto, noi due.»
«Non mi piace Bianca, sto solo facendo la stupida perché assomiglia un pochino a Luca. Quando capirò che sono due persone diverse vedrai che non proverò più nulla per lei.»
Un piccolo sorriso si fece spazio sulle sue labbra. «Allora ammetti che ti piace.»
«No che non mi piace!» ringhiai di rimando.
«Ammettilo e basta» continuò a stuzzicarmi lui.
Incrocia le braccia al petto, guardandolo dall'alto al basso. «Non lo farò.»
«Ma tanto lo so che ti piace, tanto vale ammetterlo.»
«Ho detto che non mi piace. Smettila.»
«Non mi fermerò finché non dirai che ti piace.»
«Allora continueremo per tutta la notte.» Avremmo potuto farlo, sapevo benissimo quanto fosse testardo Kai quando si parlava di sentimenti, ma mi stavo già stancando di quella tiritera.
«Sono solamente poche parole, cosa ti costa dirle?»
«Okay, mi piace, sei contento adesso?»
Kai, in effetti, sembrava assai contento. Mentre battibeccavamo si era avvicinato, allungandosi sul tavolo, e ora mi sorrideva tutto sornione, l'espressione da "tanto io lo sapevo già" stampata in volto. Lo odiavo quando si comportava così.
«E ora che l'ho detto ad alta voce,» continuai io, «cosa pensi che cambierà mai?»
Lui si ritrasse, tornando a sedersi sulla sua panca, davanti a me. Si portò una mano al mento, facendo finta di pensarci sopra. «Non lo so,» disse con tono ironico, «forse potresti avere una fidanzata entro la fine dell'estate.»
Alzai gli occhi al cielo. Come se Bianca non fosse piaciuta anche a lui, come se io mi volessi mettere con Bianca. Come se Bianca avesse mai guardato ad uno di noi due alla ricerca di qualcosa fuori dall'amicizia. Non ero nemmeno sicura di poterla definire mia amica: probabilmente mi odiava, o qualcosa del genere.
«Oppure, se ti impegnassi leggermente di più a non fare la figura dello scemo ogni volta che ti rivolge la parola, potresti avere tu una fidanzata entro la fine dell'estate.» Lo indicai facendo grande scena di come sarebbe potuto essere lui il prescelto fra i due. Come sarebbe dovuto essere lui, visto che era stato il primo a dire che Bianca lo attirasse.
«No, penso che io e lei non siamo per nulla compatibili. Ho la sensazione che rimarremmo solamente amici. Anche se mi piace, la scelta finale deve essere la sua, e pare chiaro che non sia io.» La sua voce non suonava triste, solamente oggettiva, come se stesse descrivendo un dato di fatto e nulla più.
Io sapevo già da tempo che Bianca aveva un'opinione ben precisa di Kai e che non aveva alcuna intenzione di dargli una possibilità - anche se, dopo che glielo avevo chiesto, l'avevo vista fare uno sforzo per cercare di conoscere meglio Kai.
«È ovvio che la scelta deve essere sua, ma questo non toglie il fatto che-»
«Che ti senti in colpa?»
Non stavo per dire quello, ma in fondo sapevo che era la pura verità. Annuii, quasi imbarazzata nel movimento.
Kai scosse la testa, tutto impettito. «Mi sembra di avertelo detto dal primo giorno: mi sarei fatto indietro se ce ne fosse stato bisogno.»
Strinsi i pugni sulle gambe. «Ma non è giusto, non puoi fare sempre così. La mia felicità non è più importante della tua, devi avere anche tu una possibilità.»
Non era la prima volta che mi tirava scherzi del genere. Ogni volta che aveva interesse in qualcosa che si rivelava diventare anche un mio interesse lasciava tutto perché io potessi averlo. Che fosse un nuovo tipo di sushi che ordinavano al ristorante, che fosse un nuovo gioco per la switch, che fosse una nuova ragazza spuntata dal nulla.
Lui si strinse nelle spalle. «Ho avuto la mia possibilità. Ora tu hai la tua. Non farti problemi per me, ho già messo un punto a questa storia.»
Sembrava sincero quando lo diceva. Lo pensava veramente.
Ma non sapevo se ero pronta per buttarmi in quella storia. Non sapevo cosa passava per la testa di Bianca e non sapevo se volevo scoprirlo.
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Summer Nights ☆ {GIRLxGIRL}
RomanceOra disponibile su Amazon: https://amzn.eu/d/c1vqEYS Bianca sta cercando l'amore della sua vita. Erica vuole solamente far arrabbiare sua madre. Un campeggio estivo le porterà ad avvicinarsi l'una all'altra per poi non volersi più allontanare. ⚠️ATT...