Settembre ☆ Erica

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«Che cosa stai facendo?»
La voce di Alex mi sorprese. Per qualche motivo mi ero completamente scordata che frequentasse la mia stessa scuola, solamente qualche anno più indietro. Avevamo sempre ignorato la nostra presenza nei corridoi della scuola, prima di allora. Un po' perché non eravamo mai entrati in confidenza fino al punto di andare oltre a qualche saluto, un po' perché ho sempre pensato di stargli estremamente antipatica. Non aveva mai fatto nulla per lasciarmi intendere di essere sua amica, ma nemmeno il contrario. Esistevamo e basta, nulla più.
Alzai gli occhi dal mio telefono, leggermente scocciata. Non era ancora suonata la prima campanella e stavo aspettando seduta su una panchina di poter entrare in classe. Stavo cercando di distrarre Bianca da tutte le pare mentali che si stava sicuramente facendo in quel momento. Probabilmente pensava di essere ai piedi di una montagna insormontabile, con nessuno a poterla aiutare in quella scalata senza precedenti. Ma non era vero, non era assolutamente vero. C'ero io al suo fianco e sempre ci sarei stata e ci tenevo a farglielo sapere in tutti i modi possibili, anche se eravamo lontane vari chilometri.
Alex, in quel momento, stava interrompendo la mia missione romantica e molto importante. Alzai gli occhi al cielo in una smorfia infastidita. Qualsiasi cosa avesse bisogno di dirmi, non avevo certamente tempo di stare dietro ad Alex. Distrarmi dalla mia priorità era estremamente fuori discussione. La mia mente doveva essere di Bianca e di Bianca soltanto.
Era vero che non stava rispondendo a nessuno dei miei messaggi, non li stava nemmeno visualizzando se vogliamo essere completamente onesti, ma prima o poi avrebbe preso in mano il telefono e li avrebbe letti e ne sarebbe stata contenta, ne ero certa. O almeno, lo speravo vivamente.
Forse, con solamente un paio di notifiche in più, sarei riuscita ad attirare la sua attenzione.
«Sto facendo qualcosa di molto importante, grazie per l'interesse» replicai scorbutica, senza nemmeno alzare gli occhi, lo sguardo ancora incollato alla schermata di whatsapp che mostrava la mia chat con Bianca. Ormai non si potevano più vedere i suoi messaggi bianchi, ma solamente una sfilza di nuvolette verdi, tutte corte, tutte una dopo l'altra, in una catena senza fine.
Alex mi si avvicinò di qualche passo, buttando un occhio non troppo furtivo sullo schermo del cellulare. Lo misi velocemente in standby, abbassandolo. L'ultima cosa di cui avevo bisogno in quel momento era che Alex lèggesse i miei tentativi di mettere di buon umore Bianca e magari che decidesse di darmi qualche consiglio al riguardo. Sapevo molto bene come non riuscisse a non ficcare il naso ovunque ci fosse stata una relazione e sopratutto sapevo quante cose avesse da dire sulla mia di relazione. Non aveva mai nascosto i suoi dubbi su me e Bianca e non avevo alcuna voglia di sentirgli dire qualcosa sui miei messaggi.
«Fammi dare un'occhiata.»
«Ma anche no.» Mi allontanai bruscamente, nascondendo d'istinto il telefono dietro la schiena.
Alex incrociò le braccia al petto. «Perché no? Stai parlando con Bianca, giusto? Posso dare una mano.»
«Non ho bisogno di una mano, io-»
«A me sembra proprio di sì, invece. Dalla sfilza di messaggi che le hai inviato sembra che abbiate litigato e che lei non voglia più avere nulla a che fare con te. Sei già riuscita a rovinare tutto dopo solamente un mese?»
Avrei voluto sottolineare che non era ancora passato un mese intero da quando io e Bianca ci eravamo messe assieme. Mancava ancora qualche giorno.
E poi non avevamo litigato. Non ancora, per lo meno.
Litigare con Bianca era una delle mie più grandi paure. Rovinare tutto era qualcosa di cui sarei stata sicuramente capace. Me lo sentivo nel retro della mia mente, un continuo picchiettare a ricordarmi che sarei stata capacissima di mandare tutto a rotoli con solamente una parola fuori posto. Ne ero terrificata, anche se cercavo di non pensarci troppo. Per ora le cose stavano andando bene, quindi non c'era alcun motivo per cui preoccuparsi.
«Non abbiamo litigato» sibilai io. «Non sta solamente rispondendo ai miei messaggi, tutto qua.»
«E tu pensi che starle attaccata in questo modo sia la soluzione? Se non ha letto il primo messaggio sicuramente non leggerà il ventesimo. Così rischi solamente di metterla a disagio.»
Quelle parole, anche se a prima vista non potevano sembrare nulla di strano, mi colpirono nel profondo, affondando nella mia pelle come un coltello che taglia del burro con estrema facilità. Stavo forse facendo troppo l'appiccicosa?
Forse Bianca non aveva bisogno di essere rassicurata da me. Forse non era attaccata al telefono perché si stava divertendo con i suoi amici. Forse Alex non si sbagliava. Forse avrei fatto meglio a farmi dare dei consigli e a seguirli a dovere.
«Lo pensi davvero?»
«Lo penso sì, se no perché lo avrei dovuto dire?» rispose con voce cantilenante Alex, senza nemmeno star a nascondere la sua presa in giro.
All'improvviso la campanella suonò, richiamando la mia attenzione sull'edificio della scuola. In molti stavano già correndo verso i portoni di legno, arrampicandosi gli uni su gli altri, tirandosi per gli zaini, tutto solamente per avere un posto assicurato in classe. Di quello non mi era mai importato nulla: come dormivo in ultima fila potevo farlo anche in prima fila, nessuno mi aveva mai detto nulla.
Mi alzai dalla panchina con la mente chiara e decisa. «E che cosa pensi che dovrei fare, allora?»
Alex si mise a camminare al mio fianco, le mani strette intorno alle spalline del suo zaino nero e grigio. «Per prima cosa potresti cercare di darle un po' di spazio. Non mandarle venti messaggi di fila se non è online, aspetta che sia lei a risponderti e poi continua la tua conversazione, non c'è alcun bisogno di intasarle il telefono con le notifiche di whatsapp.»
Annuii. Quel discorso non faceva una piega, ma non ero ancora certa di potercela fare. Ogni volta che tiravo fuori il telefono finivo sempre nella chat di Bianca, era più forte di me.
«È questa la tua unica perla di saggezza?»
«Oh no, ho appena iniziato.»

Summer Nights ☆ {GIRLxGIRL}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora