Capitolo 31 ☆ Bianca

671 32 11
                                    

Alla fine, mi obbligai a ricacciare indietro le lacrime e nascondere il dolore che mi provocarono le sue parole.
Dopo averle detto di Luca sembrava essere finita in una tomba di silenzio, quindi decisi di alzarmi da sola e continuare il resto del cammino con le mie sole forze.
Feci in tempo solamente ad appoggiare i piedi sul terreno che lei si era già riavvicinata. «Non hai più bisogno di aiuto?»
«No, posso benissimo fare da sola» replicai, stringendo i denti e ignorando la fitta lancinante che dalla caviglia mi saliva su fino al ginocchio.
La sentii sbuffare alle mie spalle. Poi il suolo sparì da sotto i miei piedi, mentre le sue braccia si infilavano sotto le mi ginocchia e dietro la mia schiena, e mi prendeva in braccio. «Fino a qualche secondo fa non riuscivi a camminare, cos'è cambiato da allora ad adesso?»
Mi dimenai, perché non le sarei rimasta così vicina. Non con il rischio di scoppiare a piangere mentre mi teneva fra le sue braccia.
«Mettimi giù» sputai con rabbia. «E non mi toccare mai più» aggiunsi, una volta che mi appoggiò nuovamente a terra.
Senza neanche girarmi, ripartii a camminare, incurante di quanto la storta e la presenza di Erica mi facessero male.

Anche se avrei preferito restarmene in cabina, sdraiata nel mio letto, la coperta alzata fin sopra la testa, a far finta che il resto del mondo non esistesse, non ebbi il lusso di poterlo fare. Quella sera, al falò, ci sarebbe stata una specie di gara dei talenti, in cui tutti i ragazzi del campeggio erano stati invitati a partecipare e a mettere in mostra le cose che sapevano fare meglio: da chi suonava delle canzoni, a chi si dimenava in balletti, fino a coloro che volevano lasciare tutti a bocca aperta con dei trucchi di magia.
Nessun era obbligato ad iscriversi, ma i primi tre classificati avrebbero totalizzato un bel po' di punti e la maggior parte delle Libellule aveva deciso di prendervi parte. Non potevo perdermi le loro esibizioni, nemmeno se questo significava vedere la faccia di Erica.
Così mi ritrovai seduta sugli spalti dell'anfiteatro, i gomiti appoggiati sopra le ginocchia e le mani a sostenermi la testa, mentre fissavo con sguardo assente il palco sotto di noi.
Anche mentre si esibivano delle ragazzine con dei nastri o mentre una delle libellule si cimentava in una serie di battute comiche, l'unica cosa a cui riuscivo a pensare era a quanto fossi stata stupida.
Io meglio di chiunque altro avrei dovuto sapere che le cose inaspettate non portano mai nulla di buono. Cosa mai pensavo di poter ottenere con un bacio rubato durante una notte d'estate? Non era in quel modo che nascevano le relazioni. Non quelle durature.
Mi ero buttata in un territorio sconosciuto e ne ero uscita scottata, ma avrei dovuto aspettarmelo sin dall'inizio.
Erica non provava nulla per me. E io, come una stupida, ero caduta ai suoi piedi solamente perché mi aveva dato delle attenzioni. Continuavo a ripetermi che era solo un bacio, un solo bacio che non aveva alcun valore. Per lei sicuramente non ce lo aveva, quindi non dovevo rimanerci troppo male, ma il mio cuore sembrava avere dei piani ben diversi. Sembrava non voler smettere di stringersi su se stesso, in una morsa infinita, togliendomi il fiato e chiudendomi i polmoni, rendendomi difficile anche solamente respirare.
E lei era lì, tutta sorridente, mentre scherzava con Kai e gli altri caposquadra, mentre giudicavano i bambini che si susseguivano sul palco e si divertivano guardando che cosa avevano preparato per quella serata.
Sembrava che per lei non avesse veramente significato nulla. Il mio cervello faceva fatica a comprendere come qualcuno potesse spezzare il cuore di una persona e poi fare finta di nulla in quel modo.
Era quasi divertente, come, fino a qualche giorno prima non avrei nemmeno immaginato di poter baciare una ragazza e ora mi ritrovavo a piangerle dietro.
Se non l'avessi seguita fino al lago, se avessi fatto finta di non vederla, se non avessi accettato di entrare nell'acqua con lei, probabilmente a quest'ora mi starei divertendo con tutte le altre libellule. Se non fosse stato per quella notte, probabilmente non mi sarei mai accorta di come non volevo altra cosa al mondo che Erica fra le mie braccia.
Non era giusto.
Avrei preferito continuare a vivere nell'ignoranza che provare anche solamente un briciolo di quel dolore straziante.
«Immagino che le cose non stiamo andando tanto bene con Erica» proruppe Alex ad un certo punto.
Eravamo gli unici delle libellule che non avrebbero partecipato alla gara e ci eravamo seduti nei posti più in alto, così da poter avere una bella vista sugli altri che stavano per esibirsi.
«Da che cosa lo avresti mai dedotto?» borbottai io con tono sarcastico. Potevo benissimo aver scritto in faccia che stavo soffrendo per amore.
Alex sbuffò, appoggiando le mani dietro la schiena e portando all'indietro il corpo, alzando la testa verso il cielo stellato che ci sormontava. I suoi occhi chiari riflettevano le luci dell'anfiteatro. «Che cosa è successo?»
«Ho cercato di parlarle... Volevo solamente sentire da lei come stessero le cose. Pensavo che, qualsiasi cosa mi avesse detto, sarei riuscita ad accettarla. Ma a quanto pare non è così» risposi io, tralasciando tutti i dettagli di cui non aveva certamente bisogno. «Ha detto che il bacio non aveva alcun significato e che non prova assolutamente niente per me. È stata molto diretta al riguardo.»
Rivivendo quel momento, facevo ancora più fatica ad evitare di scoppiare in un pianto senza fine.
Le sopracciglia di Alex si corrugarono. «È sempre stata un po' oltre le righe, ma non mi è mai sembrata una ragazza che gioca con i sentimenti degli altri. Mi dispiace davvero, Bianca.»
«Va tutto bene» mormorai, riportando lo sguardo sul palco. Niente andava bene, ma col tempo ogni ferita si sarebbe risanata. Speravo.
«Beh, guarda il lato positivo: da tutta questa faccenda hai scoperto che ti piacciono le ragazze, senza Erica non lo avresti ancora capito.»
Non ero sicura che fosse un lato positivo. Ma quello era un altro problema.

Nota dell'autrice:

Riusciranno mai a fare pace queste due?
Sì, lo so, la sto tirando davvero per le lunghe, ma prima o poi ci riusciranno, lo prometto.
Però, hey, oggi vi blesserò con questi bellissimi disegni che mi ha mandato @Solo_Datemi_Fuoco di Bianca ed Erica. Mi ha fatto davvero tanto piacere riceverli e non potevo non flexarli anche qua ahahah.

 Mi ha fatto davvero tanto piacere riceverli e non potevo non flexarli anche qua ahahah

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Summer Nights ☆ {GIRLxGIRL}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora