Il viaggio fino a casa passò molto velocemente.
Ad ogni curva, ad ogni semaforo, ad ogni auto che superavano, mi dicevo che quello sarebbe stato il momento giusto per dire a mia mamma di Erica. Eppure continuavo a tentennare, a rimandare alla prossima svolta, alla prossima casa.
Era stupido, lo sapevo, non c'era nulla di razionale in quel genere di pensiero. A rimandare tutto non avrei risolto nulla, non sarebbe cambiata in alcun modo la sua reazione, ma ero comunque spaventata dal scoprirlo.
Io e lei non avevamo mai parlato del mondo queer e di tutte le sue sfaccettature, avevamo sempre dato per scontato la mia eterosessualità, senza mai metterla in dubbio. Non avevo la minima idea di come si sarebbe comportata a quella scoperta.
Amava parlare di cotte e di ragazzi carini, ma sarebbe stata la stessa cosa per le ragazze? Avrebbe trovato Erica la persona perfetta per me? Avrebbe cercato di allontanarmi da lei? Non avrei mai potuto vivere sapendo che mia madre odiava a morte la mia fidanzata.
Mi aveva già fatto le classiche domande che un genitore pone al ritorno di un figlio che aveva passato molto tempo lontano da casa, aveva voluto sapere tutto quello che avevo fatto, cosa avevo mangiato, chi avevo conosciuto, se mi ero divertita. Ed io ogni volta avevo risposto trattenendomi dal dire tutta la verità.
Avrei potuto menzionare Erica così tante volte in quella conversazione, eppure non l'avevo mai fatto. Le avevo parlato delle Libellule, di Alex e di tutti gli altri ragazzi, degli animatori e di Kai, perfino della mamma di Erica. Tuttavia il suo nome sembrava non voler uscire dalla mia bocca. Ogni volta che tentavo di farlo mi bloccavo, annaspavo in cerca d'aria in preda al panico, le mani iniziavano a sudarmi.
E così, in un batter d'occhio, eravamo tornate a casa e io avevo perso l'occasione perfetta per parlare da sola con mia mamma.
Eravamo arrivate a casa, la macchina già parcheggiata nel garage, la valigia già portata su per le tre rampe di scale del palazzo e aperta nel bel mezzo del salotto per decidere che cosa sarebbe dovuto andare in lavatrice e che cosa si poteva mettere via così com'era.
Nonna era arrivata nel giro di pochi secondi, presentandosi sul pianerottolo con i capelli bianchi appena tagliati di fresco ed una confezione di dolcetti al cioccolato fondente che da piccola divoravo in poche manciate di bocconi. Si era seduta nel salotto, la televisione accesa, mentre mi osservava fare avanti ed indietro per le stanze della casa, facendomi delle domande occasionali sull'estate appena passata. Abitava al piano di sopra, insieme al nonno, e spesso scendevano a farci compagnia. Diceva che presto sarebbe arrivato anche lui, quando avrebbe finito di giocare con i suoi trenini. Aveva una vera e propria ossessione per i modellini di treni e aveva una postazione di quelle che si credono possibili solamente nei film, con montagne e cittadine di plastilina, ma la nonna non ne era molto contenta. Diceva che la sua collezione occupava troppo spazio, sia fisicamente che mentalmente. Certe volte paragonava i treni ad un'amante e le piaceva scherzare sul fatto che il nonno passasse più tempo con loro che con sua moglie.
Con nonna lì, e possibilmente il nonno in arrivo, le possibilità di aprirmi con mia madre erano calate a picco. Non c'era nessuna chance che io potessi parlare di Erica davanti a loro. Prima dovevo dirlo a mamma, di questo ne ero più che sicura. Poi avrei deciso che cosa dire ai miei nonni.
E così l'ora di pranzo si tramutò nel tardo pomeriggio fino ad arrivare all'orario di cena. Il nonno ci aveva raggiunto per cenare tutti assieme e solamente dopo una serie di caffè e frutta secca sparsa per il tavolo, i due decisero di andarsene.
«Stai bene, tesoro?»
Stavo aiutando mamma a lavare i piatti, lei li insaponava e sciacquava, io li asciugavo con un panno prima di riporli nel ripiano sopra il lavandino.
Feci segno di sì con la testa. «Sì, tutto apposto, sono solamente un po' stanca.»
Lei mi sorrise, ma fu un sorriso breve, quasi triste. «Sono sicura che siano state settimane alquanto impegnative e il ritorno a casa così improvviso ti abbia un po' scombussolata.»
«Sì, dev'essere quello, non sono più abituata a tutta questa tecnologia» tentai di scherzare io, ma alla fine della frase mi uscì un verso mozzato dalla gola, per nulla divertente.
Anche questa volta le labbra della mamma si alzarono leggermente verso l'alto, prima di tornare in una linea piatta. «Deve essere proprio quello. Perché se fosse qualcos'altro me lo diresti, vero?»
Non ero una persona a cui piaceva mentire. Avevo sempre detestato i bugiardi, perfino chi si limitava a delle semplice bugie bianche. Per me la strada migliore era sempre quella della mera verità. E mentire a mia mamma mi era sempre stato difficile, perfino quando da piccola facevo qualche marachella, non riuscivo mai a nasconderla o a dare la colpa a qualcun altro. Con lei bastava una semplice occhiata e mi aprivo come un fiore appena sbocciato.
In quel momento mi stava guardando con quegli stessi occhi inquisitori che era solita usare con me da bambina, alla ricerca di quello che stavo cercando di evitare.
Scossi la testa, appoggiando il panno umido sul bancone della cucina. «Ho conosciuto una ragazza, al campeggio estivo. Il suo nome è Erica, era la caposquadra della nostra cabina, ha la mi stessa età.»
«E?» mi spronò a continuare lei. Mi diede una piccola spallata giocosa, cercando forse di rendere la situazione meno imbarazzante.
In qualche modo sembrava che avesse già capito, che avesse già annusato qualcosa. E il fatto che sembrasse aver già letto oltre alle mie parole mi diede la forza di continuare e di finire quella frase. «E mi sono innamorata di lei. Di Erica. Mi sono innamorata di Erica.»
Mi ritrovai a singhiozzare, a piangere come un fiume in piena, all'improvviso. Le braccia di mia mamma mi abbracciarono, con ancora indosso i guanti di gomma verdi bagnati. «Bianca... va tutto bene» mormorò dolcemente. «Perché non mi parli di più di questa Erica?»
STAI LEGGENDO
Summer Nights ☆ {GIRLxGIRL}
RomanceOra disponibile su Amazon: https://amzn.eu/d/c1vqEYS Bianca sta cercando l'amore della sua vita. Erica vuole solamente far arrabbiare sua madre. Un campeggio estivo le porterà ad avvicinarsi l'una all'altra per poi non volersi più allontanare. ⚠️ATT...