Due estati prima ☆ Erica

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«Penso che dovremmo lasciarci.»
Per qualche motivo, era come se me lo aspettassi. Quelle parole non mi colsero alla sprovvista come forse avrei voluto.
Negli ultimi giorni non ci parlavamo più molto, litigavamo e basta, se non per la questione di Kai, allora per il fatto che io gli stavo sempre appiccicata, senza dargli il tempo di respirare. E pian piano questo rancore si travasò anche nelle questioni più stupide: perdevamo una sfida e lui se la prendeva con me, lasciavo cadere la palla durante una partita di palla avvelenata e mi urlava dietro, non mi impegnavo nelle cose che non mi piaceva fare e allora si sentiva in diritto di rimproverarmi.
Nonostante tutto, però, io continuavo ad amarlo. Luca sembrava essere cambiato, non essere più il ragazzino per cui mi ero presa una cotta, eppure non riuscivo a smettere di pensare a lui e di credere che tutto si sarebbe risolto, in un modo o nell'altro. Avrei fatto di tutto per renderlo felice e fargli capire quanto io avessi bisogno di essere la sua ragazza.
Così avevo cercato di tornare la stessa Erica di sempre. Voleva che io passassi più tempo con Kai? Perfetto, mi ero scusata con lui, anche se non sembrava ancora del tutto pronto a perdonarmi. Voleva che la nostra cabina vincesse quell'estate? Perfetto, avrei fatto il meglio che potevo, anche se non ero certamente la persona più adatta per alcune delle sfide che ci venivano proposte. Voleva che non gli stessi così attaccata? Perfetto, gli avrei lasciato un po' di spazio, anche se, ogni volta, finivo sempre per gravitargli intorno come la luna alla terra.
Stavo facendo del mio meglio, ma sembrava che lui non se ne stesse accorgendo.
Con la fine dell'estate le mie possibilità di redenzione erano ormai gli sgoccioli. Kai ancora non riusciva a guardarmi negli occhi per più di un paio di minuti di fila, la nostra squadra probabilmente non era nemmeno fra le prime tre e nonostante tutta la mia forza di volontà continuavo a seguire Luca come un pulcino segue la mamma chioccia. E anche nei pochi momenti in cui non ero con lui, anche se Luca non ne era a conoscenza, riuscivo solamente a pensare ad una cosa. Ormai ne ero stufa anch'io, mi sentivo quasi divorata nel profondo da questa nostra relazione, ma non riuscivo a trovare nessun modo per fermarmi.
Anche se mi aspettavo che la mia relazione con Luca non sarebbe durata ancora per molto, portavo comunque in me una tacita speranza che saremmo riusciti a risolvere tutti i problemi che ci attanagliavano, che saremmo riusciti a superare questo screzio, questo litigio, questa fase di incertezze in cui passano sicuramente tutte le coppie, sopratutto le più nuove.
Così,non presi benissimo quella frase, uscita dalla bocca di Luca in un momento inaspettato.
Eravamo seduti vicino al falò, con la nostra intera squadra attorno, gli altri campeggiatori non molto lontani, quando all'improvviso aveva pronunciato quella sentenza.
Dopo tutti questi mesi, ancora non capivo perché aveva dovuto farlo davanti ad un pubblico, perché non parlarne in privato, perché dovermi mettere in imbarazzo con quella che era la mia vera e propria famiglia.
Mi sentivo schiacciata dal peso delle sue parole e dagli sguardi curiosi di tutti gli astanti. La mia gola si era serrata, senza far uscire nemmeno un suono, mentre mi alzavo piangendo e correvo via lontana. Non ero riuscita a dirgli nulla, a chiedergli una spiegazione per quella decisione, a domandargli una seconda possibilità. E lui non mi aveva dato nemmeno l'occasione di riparlarne: il mattino dopo lui era sparito, avevo chiamato sua mamma nella notte chiedendo di tornare a casa il prima possibile e lei si era presentata all'alba davanti al campeggio.
Da allora, io e Luca, non ci siamo più visti.

Summer Nights ☆ {GIRLxGIRL}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora