Quando tornammo dagli altri, loro si erano già tutti stesi per terra in un cerchio raffazzonato, le teste appogiate vicino al falò che guardavano verso il cielo stellato. I loro volti, tutti intenti alla ricerca di qualche stella cadente, erano illuminati dalla fioca luce del fuoco, tingendo le loro pelli di varie sfumature aranciate.
Nonostante gli ultimi minuti di pura tragedia, quella vista mi diede un forte senso di pace. Le loro voci parlottavano basse, mischiandosi ai suoni della foresta e allo scoppiettio del legno. Dopo le parole di Erica erano come un balsamo per le mie orecchie.
Ero stata veramente vicina a togliermi l'apparecchio acustico e rifiutarmi di starla ad ascoltare. Ma il problema era che al mio cuore sembrava veramente pentita e non stava aspettando altra occasione per iniziare nuovamente a battere velocemente, solo per lei.
La parte non razionale di me, che avevo iniziato a conoscere in quei giorni, le sarebbe saltata fra le braccia, incurante di tutto quello che mi aveva fatto passare e di come mi aveva fatto soffrire per settimane. Tutto sarebbe stato cancellato dalle sue labbra e dalle sue mani.
Ma la parte razionale di me, quella con cui ero in confidenza sin da piccola e che mai mi aveva abbandonato nei momenti difficili, continuava a pungolarmi la mente con il ricordo di Erica durante la camminata sù per la montagna.
Le due si combattevano fra di loro, cercando di portarmi su due sentieri molto diversi. Era come se un piccolo angelo e un diavoletto si trovassero sulle mie spalle, pronti a consigliarmi, come nei cartoni. Il problema era che non sapevo quale fosse l'angelo e quale il diavolo.
Mi afflosciai di fianco ad Alex, dove si trovava un piccolo spazio vuoto.
Cercai di studiare il cielo, come facevano gli altri, ma le stelle, in quel momento, non mi stavano portando alcun conforto, solamente altre decine di domande.
«Sembra che ti sia appena passato un treno sopra» commentò Alex, girando leggermente la testa verso di me. «Ti ho vista che sei sparita con Erica e Kai. La riconciliazione non sta forse funzionando come volevate?»
«Che cosa stai dicendo? Non c'è nessuna riconciliazione in corso» borbottai stanca io.
Anche se non vedevo bene la sua faccia, mezza buia e mezza tinta di arancione, potevo immaginare come stesse allargando le labbra in un piccolo sorriso schernitore. «Sì, certo, a chi credi di darla a bere? L'altro giorno è venuta ad aiutarti in una sfida, che avete pure vinto, tra l'altro, e oggi sparite per un'ora nei boschi. Pensi davvero che sia così stupido da non capire cosa sta succedendo?»
Lo stava dicendo come se non ci fosse stato il suo zampino in tutto quello. Ovviamente sapeva cosa stava succedendo, ma non ero proprio pronta a parlarne.
Anche se, forse un consiglio amico avrebbe potuto aiutarmi.
Mi girai sul fianco, lo sguardo diretto su di Alex invece che alle stelle, e anche lui fece lo stesso. Sdraiati in quel modo, sull'erba bassa di quel prato e la notte che ci circondava, mi sembrava veramente che fossimo solamente noi due.
Gli altri erano troppo impegnati nelle loro conversazioni e nella ricerca di stelle cadenti per fare troppo caso a quello che ci saremmo detti. O almeno, lo speravo tanto.
L'ultima cosa che volevo era che tutte le libellule venissero a conoscenza dei miei problemi in campo amoroso.
«Okay, beh, per raccontartela in breve, quando siamo rimaste da sole, lei mi ha baciato. All'inizio l'ho baciata anch'io, poi le ho subito detto di smetterla, che non poteva usarmi di nuovo in quel modo. Poi lei mi ha chiesto scusa e ha detto che in realtà prova qualcosa per me, ma aveva paura di lasciar andare Luca, o qualcosa del genere. Non ho molto capito questa ultima parte, non ha molto senso» gli spiegai velocemente io, al meglio delle mie doti riassuntive.
Lui parve soppesare la risposta per qualche secondo, prima di annuire pensieroso. «Erica è un po' strana, ma questo ragionamento è proprio da lei. Forse però dovresti parlarne con Kai, io non sono la persona più indicata per questo.»
Sul fatto che Erica fosse strana non c'era proprio nulla da ridire. Lo avevo ben capito da sola.
«Non penso sia una buona idea parlarne con Kai. Non so nemmeno se è a conoscenza di tutta questa faccenda, non voglio sembrare quella che va a fare la spia al migliore amico» replicai io, portandomi una mano alla faccia, strofinandomela con forza. «L'ultima cosa che voglio fare è fare litigare anche loro due.»
«Oh, credimi, Kai sa già tutto. Forse anche da prima che voi due vi baciaste. È abbastanza sveglio in questo tipo di cose, ma soltanto quando riguarda gli altri» ridacchiò Alex, ma potevo sentire una punta di amarezza in quelle ultime parole.
A me Kai non era mai sembrato un tipo che ne capisse molto di relazioni, ma Alex conosceva tutti da molto più tempo di me, quindi mi limitai ad assentire.
«Però non me la sento di andargli a chiedere consiglio, così dal nulla» aggiunsi dopo una breve pausa. Non ero pronta a lasciar cadere lì il discorso. «È il suo migliore amico, mi sembra di entrare in territorio nemico a fare una cosa del genere. Tu non credi?»
«Penso che tu ti stia facendo troppe paranoie, Bianca» tagliò corto Alex.
«E se cercasse di convincermi a stare con Erica solo perché è sua amica? O se facesse il contrario perché non pensa che io debba stare con lei? Potrebbe essere un po' troppo di parte.»
«Ripeto, Bianca, ti stai facendo troppe paranoie. Kai non e il tipo di ragazzo da pensare a queste cose. Non riesce nemmeno a dire le bugie. Qualunque cosa ti consiglierà di fare vedrai che è quello che pensa sia giusto fare» concluse Alex. «E ora cerchiamo di pensare ad altro. Queste stelle non esprimeranno desideri da sole.»
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Summer Nights ☆ {GIRLxGIRL}
RomanceOra disponibile su Amazon: https://amzn.eu/d/c1vqEYS Bianca sta cercando l'amore della sua vita. Erica vuole solamente far arrabbiare sua madre. Un campeggio estivo le porterà ad avvicinarsi l'una all'altra per poi non volersi più allontanare. ⚠️ATT...