Due estati prima ☆ Erica

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Passare dall'essere tre migliori amici ad essere una coppia più un terzo migliore amico era un passaggio estremamente delicato. E a cui, noi, probabilmente, non abbiamo mai dato la giusta importanza.
Nella mia testa le cose fra noi e Kai non erano cambiate più di tanto. Eravamo legati come sempre, ci presentavamo a tutte le attività del campeggio come sempre, eppure avrei dovuto notare che qualcosa aveva spostato l'equilibrio fra di noi.
Se prima organizzavamo scherzi l'uno a discapito dell'altro, ora mi dava noia se Kai mi faceva sembrare stupida o goffa davanti a Luca. Se prima passavamo le serate davanti al falò a scherzare e a prendere in giro gli altri ragazzi della nostra cabina, ora l'unica cosa di cui mi importava era sedermi di fianco a Luca, tenerci per mano, guardare con aria sognante il fuoco che si alzava libero nella notte e fantasticare di quella che sarebbe diventata la nostra relazione in futuro. Se prima eravamo Luca ed Erica e Kai, ora eravamo Luca ed Erica con Kai. Ed ero sicura che tutti, al campeggio, lo stessero notando. Tutti, tranne me.
Come se fossi stata rinchiusa in una bolla di fiori e cuoricini, io non vedevo molto altro oltre a Luca. A ripensarci mi ero comportata in modo veramente ignobile con Kai e proprio non so come abbia fatto a perdonarmi dopo tutto quello che gli ho fatto, anche se in parte inconsapevolmente. Per settimane non ero stata la migliore amica che si meritava, di cui aveva bisogno.
Come ogni sera da una settimana a quella parte, avevo fatto intrufolare Luca nella mia camera, nel piccolo appartamento che si allungava sopra la mensa. Non facevamo molto se non ascoltare musica, guardare film o starcene semplicemente a chiacchierare sdraiati sul letto, eppure ogni giorno non vedevo l'ora che arrivasse quel piccolo lasso di tempo fra la cena e il falò in cui potevamo sparire senza che nessuno se ne accorgesse davvero.
«Erica, perché non invitiamo anche Kai?» chiese Luca di punto in bianco.
Scossi la testa, perché non volevo vedere Kai in quel momento. Ero ancora arrabbiata con lui perché mi aveva fatto notare quanto appiccicata a Luca io stessi. Avevamo litigato poche ore prima al riguardo e la ferita era ancora troppo aperta perché io lo potessi guardare negli occhi senza rimettermi a sbraitare. Sarebbe stato meglio stare alla larga da lui per un po', cercando di farmi passare l'arrabbiatura da sola, prima di tornare a chiedergli scusa.
In quel momento non capivo quanto avesse ragione, ma progettavo di far finta di aver compreso il suo punto di vista, solamente perché non avevo voglia di litigare per una cosa che si stava immaginando lui. Io e Luca non eravamo sempre appiccicati. Era solamente geloso.
«Secondo me sarebbe carino se lo invitassimo, se mai scoprisse che mi hai mostrato la tua stanza quando lui non sa nemmeno della sua esistenza ci rimarrebbe molto male» continuò imperterrito Luca, guardandomi quasi dall'alto al basso.
Sbuffai. «Non c'è nessun male nel tenere dei segreti per noi due. Non deve sapere sempre tutto.»
«Ma è il nostro migliore amico.»
«E noi siamo fidanzati.»
«Sì, ma questo non vuol dire che dobbiamo tenergli delle cose nascoste» quasi ringhiò lui. Aveva le mani strette a pugno lungo i fianchi, le pupille leggermente dilatate. Non lo avevo mai visto così arrabbiato prima d'allora.
«Stiamo davvero litigando per questa cosa stupida?» chiesi, forzandomi di ridacchiare un pochino, cercando di alleggerire la situazione. Ma lui non parve accorgersi dei miei sforzi.
Roteò gli occhi verso il soffitto, sempre più adirato. «Non è una cosa stupida, Erica. Kai è il nostro migliore amico, il tuo migliore amico. Non ti stai accorgendo di quanto triste sia diventato in questi giorni? Forse dovresti smetterla di starmi attaccata come una cozza e lasciarmi respirare e magari lo vedresti anche tu.»
Aprii la bocca sconcertata, ma nessun suono ne uscì. Non sapevo come replicare a quell'accusa. Perché anche lui si comportava in quel modo? Si era messo d'accordo con Kai per darmi fastidio?
Alla fine lui se ne andò, senza nemmeno darmi il tempo di ricomporre i miei pensieri e rispondergli in maniera adeguata. Lo guardai uscire dalla porta della mia stanza quasi in trance, chiedendomi come mai le cose avessero iniziato ad andare a rotoli tutto ad un tratto.

Summer Nights ☆ {GIRLxGIRL}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora