Due estati prima ☆ Erica

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«Erica! Ti prego, parlami!»
«Non voglio parlare con te! Non farmelo ripetere un'altra volta!» sbraitai contro la porta chiusa.
Nessuno mi avrebbe mai convinto ad uscire da quella cabina. Nemmeno Kai. Sopratutto Kai.
Non avevo la minima intenzione di farmi vedere in quello stato dal mio migliore amico, mentre piangevo la perdita di quello che pensavo sarebbe stato il mio futuro marito.
Sicuramente pensava che io fossi solamente una grande stupida. Voleva farmi credere di essere preoccupato per me, ma sotto sotto se la rideva, contento di come alla fin fine era stato lui quello ad avere ragione: non mi sarei dovuta mai fidanzare con Luca.
Avevo rovinato il nostro trio, la nostra amicizia, la bellezza di andare al campeggio d'estate. Non avrei mai più rimesso piede in mensa, al lago, nelle cabine, senza vedere il fantasma di Luca e di tutto quello che eravamo stati. Avrei preferito morire che vivere un altro giorno in quell'agonia.
Tutti i giorni della mia misera vita erano destinati a passare in quell'inferno che mi ero creata con le mie stesse mani.
Kai era sicuramente felicissimo di potermi sbattere in faccia quanto lui avesse ragione e quanto io mi fossi sbagliata.
«Perché non apri la porta e ne parliamo a quattrocchi invece di urlarmi contro senza nemmeno avere il coraggio di guardarmi in faccia?» continuò imperterrito lui, la voce sempre più alta.
Probabilmente un piccolo capanno di campeggiatori aveva già iniziato ad incuriosirsi al riguardo, avvicinandosi lentamente a lui ed allungando le orecchie per capire che cosa stesse succedendo. Non che fosse una cosa difficile da indovinare dopo che tutti avevano assistito alla mia disfatta pubblica qualche giorno prima e alla repentina scomparsa di Luca da una sera all'altra. Sicuramente una versione della storia con aggiunte di grande immaginazione stava già facendo i suoi giri in mezzo ai ragazzi di tutte le età e nessuno si sarebbe fatto scappare un ultimo aggiornamento.
«Non è una questione di coraggio! Non voglio parlare con te e basta! Non ho nient'altro da aggiungere, ora vattene una volta per tutte!»
Mi aspettavo di sentire la voce di Kai ancora più forte, farsi spazio oltre al legno della cabina, ammaccando i miei timpani con qualche altra frase insulsa alla ricerca di convincermi a farlo entrare. Ero convinta che non si sarebbe arreso finché non gliel'avessi data vinta, o finché non fosse arrivato l'orario di cena, come era successo per i precedenti tre pomeriggi.
Invece, per qualche motivo, sembrava che quella volta fossi riuscita veramente a sfinirlo una volta per tutte.
Lo sentii sbuffare sonoramente, prima che i suoi passi echeggiassero sul porticato di legno, mentre si allontanava inesorabilmente da me.
Mi appoggiai con la schiena contro l'uscio, lasciando che la mia pelle stridesse contro il legno mentre mi abbassavo al livello del terreno. Con le ginocchia al petto e la testa abbassata lasciai che le lacrime tornassero a sgorgare a fiotti dagli occhi come ormai erano abituate a fare.
Ero finalmente sola. Sola come ero stata e sola come sempre sarei rimasta. Ma non per questo mi sentivo sollevata.

Summer Nights ☆ {GIRLxGIRL}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora