Capitolo 41 ☆ Bianca

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Non so dirvi cosa fosse successo con precisione.
Sapevo solamente che Erica era sbucata fuori dal nulla, per poi abbracciarmi come non aveva mai fatto nessuno. Con le sue mani intorno al mio corpo e la sua testa appoggiata sopra una spalla mi strinse a sé con tutta la forza di cui era capace.
All'inizio non reagii, troppo scombussolata dalla sua presenza improvvisa e dalla realizzazione che avesse sentito tutto quello che io e Kai ci eravamo appena detti. Ma dopo pochi secondi la abbracciai anch'io, portandole le braccia dietro al collo e lasciandomi cullare da lei.
Per il resto della giornata non ci parlammo molto. Lei e Kai, insieme a tutti gli altri capo-cabina erano impegnati nella preparazione di giochi per la settimana successiva e avevano lasciato il pomeriggio completamente libero a tutti i campeggiatori.
Fino a sera mi sentii come un anima in pena, vagante per l'Ade in attesa del proprio processo. Non avevo idea di cosa avesse significato quell'abbraccio e di cosa sarebbe successo di lì in poi. E avevo quasi paura di scoprirlo.
Non riuscimmo a parlare nemmeno quella sera, sempre circondate dalle altre libellule e senza mai un attimo da sole.
Ovviamente quella notte non riuscii a chiudere occhio. Come avrei mai potuto farlo? Ogni particella del mio corpo sapeva che Erica si trovava proprio sopra di me, a pochissimi metri di distanza e io non volevo fare altro che parlarle.
Stavo ponderando l'idea di alzarmi e di svegliarla, fregandomene di qualsiasi altra cosa, quando fu lei a scendere dal suo letto, facendo scricchiolare la scaletta di legno che ci separava.
Quando vide che ero sveglia mi sorrise lievemente. «Vieni?»
«Dove?» chiesi di rimando io. «C'è il coprifuoco, dovremmo restare in cabina.»
La mia voce era un sussurro, ma anche se volevo sembrare arrabbiata non ci riuscii.
Erica alzò gli occhi al cielo nel buio della stanza. «Non ci scoprirà nessuno, non ti preoccupare. Lo abbiamo già fatto una volta, no?»
Mi tirò fuori dal letto, prendendomi per mano e io non posi alcuna resistenza nel seguirla, perché in fondo, in quel preciso momento, non me ne importava nulla di perdere dei punti se questo stava a significare avere un po' di tempo per stare con lei.
«Stiamo andando di nuovo al lago?» le domandai quando iniziammo ad avventurarci nei sentieri del campeggio.
Quella notte le stelle sembravano brillare più intensamente di quanto non avessero mai fatto, piene di speranza e di desideri.
«Sì, ti avevo promesso di insegnarti a nuotare, ricordi? Io mantengo sempre le promesse che faccio» rispose Erica, la solita voce strafottente questa volta leggermente più insicura.
«Certo» borbottai io.
L'ultima cosa che volevo fare era entrare nuovamente in quell'acqua buia, dove probabilmente si annidavano animali orribili e pronti a mordermi. Ma continuai a seguirla, perché se per parlarle avrei dovuto buttarmi in una fossa di squali, probabilmente lo avrei fatto. Solo se io mi fossi trovata all'intento di una di quelle gabbie che usano per fare le escursioni in mare, totalmente al sicuro, ovviamente.
Arrivare al lago, lasciammo i nostri vestiti sul solito sasso. Misi sempre i miei sopra i suoi, perché lei era disposta a mettersi un pigiama che aveva toccato del muschio, ma io proprio no. Lei si mise a ridacchiare quando mi chiese cosa stessi facendo e io le spiegai il perché.
Non ci addentrammo troppo nell'acqua, forse restammo più vicine alla riva di quanto non avessimo fatto la prima volta.
I suoi capelli incorniciati dalla luna e la pelle che rifletteva le piccole onde dell'acqua, mi riportavano alla mente il ricordo del nostro primo bacio e non riuscivo a far altro che pensare a quello.
«Allora, cosa devo fare per imparare a nuotare?» domandai quando Erica non ebbe ancora proferito parola sul da farsi.
Se proprio dovevo farlo, preferivo farlo il più in fretta possibile. Veloce ed indolore.
«Oh, beh, il primo passo è davvero facile» iniziò a dire lei. «Devi avvicinarti di più, però. Se no non riuscirò a prenderti in caso annegassi.»
Il solo pensiero di annegare mi fece ripensare alle mie scelte. Forse non era stata una buona idea seguirla fin lì.
Ma ormai non si poteva più tornare indietro, così mi avvicinai di qualche metro a lei. «Va bene così?»
«No, un pochino più vicina.»
Feci un altro paio di passi, finché non mi disse che ero nel posto giusto, ritrovandomi a pochissimi centimetri da lei.
Non mi avrebbe insegnato a nuotare.
Come avevo fatto a pensare che mi avesse fatto uscire nel bel mezzo della notte solamente per quello?
Guardandomi dall'alto al basso mi stava sorridendo con fare sornione. La odiavo.
«Posso dirti una cosa, prima di iniziare la nostra lezione?»
Erica annuì leggermente, la luce nei suoi occhi che si faceva sempre più brillante. «Certo.»
Mi morsi le labbra, stavo aspettando quel momento da tempo, ma non ero del tutto pronta a viverlo.
«Se io accettasi le tue scuse,» iniziai titubante, «tu mi prometti di non tirarmi mai più un tiro del genere? Sono seria, Erica.»
Non appena avevo iniziato a parlare, Erica era diventata tutta sorridente, come una bambina a cui era appena stato detto che quel giorno, invece di andare a scuola come al solito, sarebbe andata a Disneyland.
Le tirai un piccolo schiaffo sul braccio per farla smettere prima che iniziasse a ridere. «Sto cercando di avere una conversazione seria.»
Lei scosse la testa, facendo ondeggiare i corti ciuffi rossi, sempre tutta sorridente. «Lo so, lo so. E ti prometto che non succederà mai più. Non avrò più paura di dire che tu mi piaci un sacco, Bianca.»
Il mio cuore stava battendo all'impazzata e anche se era piena notte e non faceva più caldo come durante il giorno, potevo sentire i palmi delle mie mani sudare.
Stare intorno a lei, negli ultimi tempi, mi rendeva troppo nervosa e vulnerabile per i miei gusti.
«Ti piaccio davvero?» le chiesi, mormorando la domanda.
Studiai ogni centimetro del suo volto mentre mi rispondeva. Dalla punta del naso agli occhi grigi, dalla fossetta sul mento fino alla curva delle sue labbra.
«Più che davvero» rispose lei in un sussurro.
Mi alzai sulle punte dei piedi, finalmente azzerando la distanza fra di noi.

Summer Nights ☆ {GIRLxGIRL}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora