Alex mi spense il telefono, definitivamente, tagliando la ormai piccola linea che univa me a Bianca. Era una delle cose più difficili che mi era mai toccato fare. Dovete credermi.
In confronto a tutto quello che avevo passato nei miei precedenti diciotto anni di misera vita sembrava una sfida insormontabile. Che è tutto un dire, visto le giornate di sofferenza passate a credere che io e Bianca non saremmo mai diventate una coppia.
Continuavo a fissare il mio telefono, nella speranza che in qualche modo si accendesse da solo, con il pensiero della mente. Ma, ovviamente, lo schermo continuava a rimanere completamente nero e morto.
Alex, dall'altro lato del tavolo della biblioteca, mi guardava con fare alquanto scettico.
«Se non riesci a darle nemmeno lo spazio per vivere in tranquillità una giornata scolastica quanto credi che durerà la vostra relazione?» chiese con fare saccente. «Secondo me neanche un paio di giorni. Si stancherà di te e si romperà le scatole di doverti rispondere ogni due secondi, solamente perché hai bisogno di attenzioni.»
Strinsi i pugni delle mani, aggrappandomi con forza alla stoffa dei miei jeans scuri. C'era un motivo se io ed Alex non eravamo mai andati troppo d'accordo: in qualche modo, riusciva sempre a trovare il buco nella mia armatura, colpendo con uno scatto perfetto il punto in cui avrebbe fatto più male. E non aveva alcuna paura a sbattertelo in faccia. Non fingeva di farlo con preoccupazione o di aver detto qualcosa senza pensarci, sapeva che avrebbe fatto male, ma lo avrebbe detto lo stesso.
Ogni tanto avrebbe potuto usare un po' più di tatto, tutto qua.
«Non sto cercando di starle addosso solamente perché manca a me. Mi ha detto più e più volte che aveva paura al solo pensiero di tornare a scuola, volevo cercare di sollevarle il morale e farla sentire a suo ag-»
Alex fece segno con la mano di smettere di parlare, con fare quasi annoiato. «Va bene cercare di aiutare la tua fidanzata, ma tu stai andando davvero troppo oltre. Le hai letteralmente inviato ventiquattro messaggi, li ho contati io personalmente, nel giro di un'ora. Se non ti ha risposto è perché sta andando tutto alla grande e non c'è bisogno di te e della tua opprimente presenza.»
«La mia presenza non è per nulla opprimente» sibilai con rabbia, gli occhi socchiusi e la bocca che disegnava una linea dritta. «Sono sicura che, appena guarderà il telefono, Bianca sarà felicissima di vedere tutte le notifiche dei miei messaggi.»
La verità era che anch'io sapevo che stavo facendo troppo l'appiccicosa con Bianca, ma non lo volevo ammettere davanti ad Alex. Sapevo che questo sarebbe stato solamente l'inizio che avrebbe portato a problemi molto più grandi nel giro di pochi mesi. Le mie decine di messaggi si sarebbero trasformate in giornate in cui scappavo da scuola per andarla a trovare le quali sarebbero presto diventate notti completamente insonni perché sicurissima che Bianca non poteva non starmi tradendo. Lo sapevo, perché era già successo un'altra volta, con un'altra persona, e nulla lasciava pensare che non sarebbe stato così anche con lei.
Per questo avevo deciso di sedermi a pranzo con Alex e di superare la nostra relazione amara. Stavo veramente cercando di fare del mio meglio per far sì che le cose fra me e Bianca funzionassero alla perfezione, ma non era semplice con Alex che continuava ad attaccarmi in quel modo.
«Forse. O forse no. La soluzione migliore è lasciar passare qualche ora senza inviarle nulla. Sai, mi sono accorta che le hai scritto anche prima di venire qua. Che cosa ti ha fatto pensare che fosse una buona idea?»
Mi strinsi nelle spalle. «Magari non le erano arrivate le notifiche di quelli prima, che ne so io. E poi le volevo solamente raccontare una cosa buffa che mi era successa, non la stavo certo assillando per rispondermi.»
Alex mi guardò con fare scettico, un sopracciglio leggermente più alzato dell'altro. «Sta di fatto che lei non è entrata su Whatsapp da questa mattina alle sette e non vedo perché tu debba continuare a scriverle. E con questo direi che la questione è chiusa.»
«Quindi? Che cosa dovrei fare adesso secondo te? Vivere senza telefono fino alla fine della mia vita?»
«Sei sempre così esagerata» borbottò sottovoce, ma non abbastanza perché io non lo sentissi, per poi aggiungere con voce più alta: «No, aspetteremo solamente la fine della giornata scolastica, andrai a casa, farai i compiti o qualsiasi altra cosa tu voglia fare. Poi, dopo cena, lo potrai accendere nuovamente. Se ti avrà risposto - cosa molto probabile - potrai intrattenere una conversazione. Se invece non ti ha risposto la lascerai in space, finché non sarà lei a raggiungerti.»
«E se non mi scrivesse mai più? Che cosa dovrei fare secondo te?»
«Accetterai il fatto che non vuole più avere nulla a che fare con te.»
Sbuffai con forza. Suonava tutto così stupido.
Ovviamente Bianca mi avrebbe risposto appena avrebbe letto i messaggi. Ne ero certa. Non era ancora arrivato il momento per la nostra relazione di finire. Era totalmente fuori discussione.
Mi sembrava totalmente esagerato aspettare fino a sera per entrare su whatsapp e controllare se mi avesse risposto, ma avrei comunque cercato di aspettare la fine della scuola per riaccendere il telefono. In fondo, avevo due ore di laboratorio e Alex certamente non mi avrebbe più rivisto fino alla giornata successiva, quindi non mi avrebbe mai visto riaccendere il telefono. Tanto valeva far finta di dargli ragione.
Tuttavia una piccola parte di me stava iniziando a pensare. Era davvero strano che Bianca non avesse ancora letto i miei messaggi. Stavo iniziando a pensare che davvero le stessi dando noia con tutto quel trambusto. Speravo solamente che avrebbe capito le mie intenzioni pure e che non se la sarebbe presa per una cosa così da poco. Così speravo.
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Summer Nights ☆ {GIRLxGIRL}
RomanceOra disponibile su Amazon: https://amzn.eu/d/c1vqEYS Bianca sta cercando l'amore della sua vita. Erica vuole solamente far arrabbiare sua madre. Un campeggio estivo le porterà ad avvicinarsi l'una all'altra per poi non volersi più allontanare. ⚠️ATT...