Capitolo 28 ☆ Erica

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Stavo facendo avanti ed indietro per la mia camera, le mani fra i capelli, mentre mi chiedevo se quello che stavo facendo fosse veramente la cosa giusta, quando Kai irruppe nella stanza.
«Da che cosa ti stai nascondendo?» mi chiese, senza troppi preamboli.
Lo guardai quasi in tralice. «Ti sembro forse una persona che ha intenzione di avere una conversazione con qualcuno, in questo momento?»
Lui alzò gli occhi al cielo, prendendo posto sul mio letto. Mamma aveva tolto le coperte più pesanti, lasciando solamente un copriletto e un lenzuolo. Come se qualcuno lo avesse mai usato durante l'estate.
«Non proprio, ma ti obbligherò a farlo, se necessario.»
«Come hai fatto a sapere che ero qua, comunque? Ma sopratutto, come hai fatto ad entrare?»
Kai si strinse nelle spalle, con nonchalance, come se fosse stato facile tanto quanto mangiare una caramella. «Ti ho vista sgattaiolare verso il retro della mensa e non sono stupido, ho fatto due più due. Poi mi ha fatto entrare Emma, sai, stai facendo preoccupare addirittura lei.»
Mi sedetti al suo fianco, incrociando le gambe sopra il letto. Facevo veramente fatica ad immaginare Emma in pensiero per me, tuttavia non era difficile credere che si preoccupasse della mia negligenza verso la cabina delle libellule. Ma non sarebbe successo, anch'io sapevo quale era il mio compito e come svolgerlo.
«Ora tocca a te parlare» continuò lui, dandomi una piccola spallata contro il braccio, spingendomi a prendere la parola.
Come ogni volta che si doveva parlare di sentimenti, la mia bocca parve cucirsi da sola, sigillandosi in una morsa salda, senza far uscire nemmeno il minimo suono.
Non avevo la minima idea di come avrei potuto mettere a parole tutto quell'ingarbugliato casino che avevo dentro la testa. Ma forse, era proprio quello il problema dal principio: non avrei dovuto cercare di spiegare i miei pensieri, avrei solamente dovuto buttate fuori quello che provava il mio cuore.
Quando vide che non avevo intenzione di proferir parola, Kai esalò un profondo respiro, socchiudendo gli occhi. Avrei quasi giurato che stesse per prendermi la mano, o qualcosa del genere. Per fortuna non lo fece, la situazione era già abbastanza imbarazzante in quel modo. «Senti, so che c'è qualcosa che non va, sai benissimo che non puoi nascondermelo. Sopratutto se non cerchi nemmeno di provarci e ti comporti in maniera così ovviamente strana davanti a tutto il campeggio, per giunta. Voglio solo sapere se c'è qualche modo in cui io possa aiutare.»
Ci pensai su qualche secondo, ma avevo seri dubbi che Kai mi avesse mai potuto aiutare. Per quanta forza di volontà ci avesse potuto mettere, quello non era un tipo di problema che si poteva risolvere con un paio di mani in più. Non avremmo dovuto spostare un mobile o finire un compito di matematica all'ultimo minuto. Era qualcosa di molto più complicato. E, al momento, non sembrava esserci soluzione migliore di quella a cui ero arrivata da sola.
Quindi no, non c'era nessun modo in cui poteva aiutare. E non esitai a dirglielo.
Lui parve rattristarsi, ma solamente per qualche frazione di istante, prima di tornare a sorridermi. «Beh, se cambierai mai idea e avrai mai bisogno di me sai sempre dove trovarmi.»
Vederlo alzarsi e dirigersi verso la porta, senza nemmeno provare a farmi cambiare idea, mi faceva sentire tutta strana dentro. Non era qualcosa che era solito fare. Lui si incaponiva sempre, ripetendomi le stesse domande fino allo sfinimento, senza mai lasciare che fossi io ad uscire vincente dalle nostre conversazioni.
Mi aveva sorriso, ma sembrava quasi che fosse arrabbiato con me. Kai diceva di conoscermi a fondo, ma anche lui non aveva alcun segreto per me. Sapevo che era il tipo da lasciare che la rabbia lo uccidesse da dentro, senza lasciar capire agli altri come si sentisse realmente. In un certo senso, ci assomigliavamo.
Lo bloccai, prima che potesse tornarsene al piano di sotto. «Sai, dovresti urlarmelo in faccia se ti sto facendo incazzare. Non fare tutto il simpatico davanti alla mia faccia per poi odiarmi nella tua testa, di nascosto.»
Mi stava dando le spalle e non potevo vedere il suo viso, ma le sue mani che si stringevano a pugno lungo i fianchi, quelli sì che le potevo vedere. Avevo fatto centro, quindi.
«Pensi davvero di potermi chiudere fuori, in questo modo, dopo tutto quello che abbiamo passato insieme e che io ti lasci fare senza provare nulla al riguardo?» replicò, senza nemmeno girarsi. «Certe volte sei così egoista che mi chiedo perché continuo ad essere così accomodante con te.»
«Non ti ho mai chiesto di fare nulla per me, non ti ho mai obbligato a lasciar perdere Bianca. Perché ti stai riferendo a Bianca, non è vero?»
In qualche modo, finivo sempre per pensare solamente ed unicamente a lei. Anche quando non avrei dovuto. Non necessariamente.
All'improvviso si girò, con uno scatto felino, un dito accusatore pronto a puntare verso il mio petto. «Bianca è solamente una punta dell'iceberg! Ci sono tantissime altre cose, oltre a lei! Ma non mi ha mai pesato, nulla di tutto quello che ho fatto con te, per te. Vorrei solamente che tu, in cambio, mi facessi la cortesia di dirmi la verità! Non mi sembra di chiedere molto!» La sua voce si stava alzando fino a volumi che mai avevo sentito raggiungere ad un essere umano. Nemmeno mia mamma, quando mi sgridava per qualche marachella, arrivava a quei toni e a quel rossore di viso.
«Ti ho già detto che non ho mai voluto nulla di tutto questo, quindi non devi aspettarti nulla da me, in cambio» gli sibilai in faccia.
I suoi occhi si assottigliarono, una luce assassina che li illuminava dal profondo del suo animo. «Non credo a nessuna di queste tue parole. La nostra amicizia non conta così poco per te.»
Aveva ragione. Ovviamente aveva ragione.
Non sapevo cosa sarei stata senza di lui. Kai era una parte importantissima della mia vita. E il solo fatto che l'avessi fermato prima che se ne potesse andare, ne era la prova schiacciante.
«Ho fatto un errore irrimediabile, okay?» lasciai andare la corda io, ormai troppo stanca per continuare a tirare. «Ieri sera ho baciato Bianca.»

Summer Nights ☆ {GIRLxGIRL}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora