CAPITOLO 28

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La prima volta non fu quando ci spogliammo

ma qualche giorno prima,

mentre parlavi sotto un albero.

Sentivo zone lontane del mio corpo

che tornavano a casa.

"La prima volta non fu quando ci spogliammo" di

Franco Arminio

5 ANNI PRIMA

PEARL'S POV

Fisso lo schermo del mio cellulare con gli occhi sgranati e la mente che si rifiuta di accettare quanto accaduto. Non riesco a capacitarmi di ciò che ha fatto Demon. La chat con Isaac è ancora aperta mentre rileggo le parole che lui gli ha inviato spacciandosi per me.

Isaac dovremo smetterla di vederci.

Io amo Demon

A spezzarmi il cuore più di tutto è la sua risposta carica di dolore. Il messaggio risale a questa mattina ed io mi sento malissimo.

Forse non avrei dovuto seguire Demon ieri pomeriggio né, tanto meno, addormentarmi senza spegnere il cellulare impostando così il pin di blocco scherno.

Dovrei imparare a metterlo in generale e non solo per sbloccare la sim quando spengo il cellulare.

ISAAC: Lo so Pearl ma sarai sempre la mia Pimpi

Trattengo un ringhio rabbioso e spalanco la porta del bagno. Demon ruota la testa verso di me, gli occhi sgranati e i capelli bagnati che gocciolano sul pavimento. Il corpo seminudo è coperto solo da un asciugamano ma non ci presto troppa attenzione.

Gli mostro il cellulare con una smorfia indignata. Lui gli lancia un'occhiata distratta prima di guardarmi perplesso fingendo un'espressione innocente.

« Vuoi darmi una spiegazione? >> stridulo

« Ho messo le cose in chiaro >>

« Demon, cazzo! Ti avevo detto che non lo avrei visto più ma no... a te non basta la mia parola devi fare lo stronzo! >>

Sbuffa prima di afferrare un altro asciugamano e passarselo sui capelli strofinandoseli con forza. Continua a fingere che ciò che ha fatto sia insignificante.

Cazzo Isaac crede che lo abbia scritto io. Se non mi parlasse più per colpa di Demon non lo potrei mai perdonare. Mai!

Isaac per me è tutto e Demon deve imparare a farsi da parte e a non intromettersi nel mio rapporto con il mio migliore amico. Ho accettato di non vedere più Isaac ma non ho intenzione di smettere di parlargli.

« Tu non puoi comportarti così! Non puoi controllarmi hai capito? >>

« Controllarti? >> ripete scioccato << cosa stai insinuando esattamente? Che sono eccessivo? Che ti soffoco o qualche altra cazzata del genere? >>

« Sì! Sto dicendo proprio questo! >>

Mi osserva sbuffando prima di stringersi il naso tra le dita cercando di calmarsi. Mi lancia un'occhiata chiaramente indispettita prima di prendere un respiro e riprendere a parlare.

« Se ti soffocassi e controllassi come tanto credi che io faccia non credi che ti impedirei di uscire con le tue amiche, di andare in discoteca la sera e che ti obbligherei a chiamarmi ogni cinque secondi per dirmi dove sei? Oh e ovviamente ti chiederei di inviarmi delle foto per averne la prova! >>

(IM)POSSIBILE AMARTI ~ la storia di DemonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora