CAPITOLO 23

107 7 0
                                    

Tutto si riduce all'ultima persona a cui pensi la notte,

è lì che si trova il cuore.

Charles Bukowski

DEMON'S POV

La giovane barista ammicca provocante mentre mi lascia il quinto calice di birra sul bancone. Abbassa volutamente il busto per permettermi di lanciare un'occhiata al suo decolté lasciato scoperto dalla camicetta eccessivamente sbottonata.

Ridacchio divertito mentre afferro il bicchiere senza degnarla di uno sguardo. Trangugio il liquido chiaro velocemente prima di sbattere il boccale ormai vuoto sulla lastra di vetro. 

Lancio uno sguardo alla donna che mi osserva vogliosa. Guardo i suoi folti capelli ricci e neri, gli occhi azzurri eccessivamente truccati messi in risalto da lunghe ciglia finte, i seni sodi, grandi e che puntano all'insù.

Se fossi venuto qui a inizio semestre non avrei esitato a farmi un giro sul suo corpo formoso ma adesso... adesso la guardo e la sua bellezza perfetta mi sembra troppo eccessiva.

Questa donna è troppo perfetta per essere vera. La guardo e non scorgo imperfezioni in lei... forse è questo a darmi fastidio. Sembra finta.

Stacey invece è perfetta per davvero perché ha mille difetti che la rendono solo più meravigliosa. Lei è vera... la guardo e so di vedere qualcosa di realistico.

Cosa so invece della barista di fronte a me che ora mi guarda mordendosi il labbro? Nulla. Non so nulla se non che vorrebbe essere scopata in questo momento.

Beh io non posso farlo. 

Mi asciugo la bocca con il dorso della mano, lasciando il bicchiere sul bancone, e mi alzo barcollante.

Afferro il portafogli e lascio una banconota sul bancone prima di uscire dal vecchio pub maleodorante e afferrare il cellulare. Assottiglio gli occhi mentre cerco di individuare il numero di Stacey in rubrica.

Quella stronza ragazzina a quest'ora sarà fuori con Jackson mentre io sono qui, fuori da questo posto losco e sudicio a struggermi il cervello pensando a lei, alle sue labbra che mi mancano fottutamente tanto e che adesso probabilmente stanno toccando quelle di un altro!

Faccio partire la chiamata, la linea risulta libera eppure quella nanetta insopportabile non mi risponde e la cosa mi fa infuriare, oltre a farmi immaginare cose che non vorrei neanche pensare. Cose come lei nuda che si muove sopra di lui come ha fatto con me quella sera.

Prendo un respiro prima di sbraitare contro la segreteria telefonica quando il bip prolungato mi dà il via libera.

« Stacey non puoi essere uscita con Boyer, cazzo! Ci siamo baciati io e te! E tu? Esci con quello! >> urlo sentendo la mia voce ovattata e biascicante << si può sapere che cazzo ti passa per la testa? >>

Butto giù la chiamata trattenendomi dalla voglia di scagliare il cellulare contro il muro del locale. È una stronza!

È una stronza e adesso glielo dico!

Faccio partire un'altra chiamata e ovviamente lei non mi risponde. Aspetto impaziente il segnale acustico prima di tornare ad inveire contro il nulla.

« Sei una stronza. Una vera stronza. Oggi hai detto di volermi parlare e poi esci con quell'idiota?! Di che cazzo volevi parlare? Di quanto Boyer ti renda felice? Di quanto è simpatico? Di quanto sia... perfetto? Pensi che non lo sappia? >>

Vaffanculo! Premo sul pulsante rosso e lancio il cellulare dentro alla tasca del pantalone prima di tornare dentro e ordinare un'altra birra. La barista sembra soddisfatta della mia presenza e il suo sguardo non manca di ricordarmi quanto vorrebbe essere sbattuta per bene.

(IM)POSSIBILE AMARTI ~ la storia di DemonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora