(IM)POSSIBILE AMARTI ~ la storia di Demon

CAPITOLO 72

Il cuore vive finché ha qualcosa da amare,

così come il fuoco finché ha qualcosa da bruciare

Victor Hugo

1 ANNO PRIMA

DEMON'S POV

Cody è arrabbiato con me. Non gli va molto a genio il mio stile di vita fatto di alcol e donne. Il suo astio è poi peggiorato dopo il casino che si è verificato nella mensa universitaria qualche giorno fa.

Dopo un mese di intense e favolose scopate con la bella Janette il suo cavaliere ha scoperto il tradimento e si è messo ad inveire contro di lei davanti a tutto il Campus. 

Inizialmente sono rimasto in disparte ma quando ha iniziato a stringerle le braccia, sballottolandola a destra e sinistra mentre le urlava, per usare un gergo delicato, che fosse una donna dai facili costumi, non ci ho visto più e sono intervenuto.

Non è stata una bella idea visto che ha iniziato ad insultare anche me e mia madre così il tutto è finito con una bella scazzottata e quando Cody ci ha separati ha deciso di rincarare la dose.

Mi ha urlato contro che non mi riconosce più, che non gli piace la persona che sto diventando e che si vergogna di me, così gli ho detto che può anche andarsene a fanculo perché non mi interessa un bel niente di lui e di quello che pensa.

Ed ecco che ho sbagliato di nuovo perché di Cody mi interessa eccome. Lui è il mio migliore amico da sempre e senza di lui non è lo stesso. Adesso Cody non mi parla da una settimana ed io, che sono un orgoglioso del cazzo, non riesco ad andare da lui a chiedergli scusa.

« Sì... Demon >>

Janette geme sotto di me mentre mi muovo sempre più veloce tra le sue cosce. Irrigidisce le punte dei piedi e viene per la terza volta. Mi stacco da lei e mi accascio sul materasso al suo fianco senza parlare.

La testa invasa dai pensieri che non riesco a mettere a tacere. Dovrei andare dal mio migliore amico e chiedergli scusa per il mio comportamento.

Lui tiene a me e si comporta come si presume un migliore amico faccia. Eppure io non riesco ad accettare quello che mi dice. Che ripugni ciò che mi fa stare bene.

So che scopare con mille persone diverse non è proprio ammirevole ma è l'unica cosa in grado di silenziare la mia mente.

Jette resta ferma e ansante per qualche minuto e quando riprende fiato si alza, si riveste e si prepara per andare via. Su questo Janette è bravissima a differenza delle altre. Ha capito benissimo che insieme ci divertiamo e basta e non mi rompe le palle quando è il momento di andarsene.

« Demon... >> sussurra tornando sul letto << sei strano in questi giorni, tutto bene? >>

« Jette... smettila >> stridulo levandomi il preservativo e rimettendomi i boxer <<ci divertiamo. Non devo raccontarti i miei problemi >> bercio

« Questo lo so, Demon! Vorrei solo poterti aiutare come tu hai fatto con me. Anche se ti lasciassi andare qualche volta non cambierebbe niente. Non voglio più legami e mi va benissimo il rapporto che abbiamo >>

Scuoto la testa e mi rifiuto di parlarle. So che vuole essermi d'aiuto ma io non voglio dargli confidenze e lei lo capisce perché alla fine, sbuffando, se ne va. 

Dopo qualche secondo, la testarda, torna in camera mia. Si ferma sull'uscio e picchietta sulla porta per attirare la mia attenzione.

« Ho visto Cody stamattina >> sussurra << sembrava triste, parlagli >> e poi se ne va

Forse con Jette non serve neanche parlare più di tanto perché ha compreso tutto senza che gli dicessi niente. 

Mi rivesto e prendendo coraggio faccio quello che mi ha consigliato. Mi dirigo in università e raggiungo il bar dell'università dove trovo il mio amico circondato dai nostri compagni di football.

 Quando mi vede scuote la testa eppure lo intravedo il suo sorrisino soddisfatto.

Con la testa gli faccio cenno di raggiungermi fuori e lui lo fa. Mi raggiunge e quando si ferma davanti a me incrocia le braccia al petto, aspettando.

« Ciao >> sussurro

« Ciao >> ribatte rigido ed io sorrido

« Senti... ho riflettuto su quello che mi hai detto e... sì, sono diverso >>

« Ah, ah >> borbotta d'accordo con me << c'è altro?>>

Sbuffo e lo guardo di sottecchi. Che stronzo! Vuole proprio farmelo dire.

« E mi dispiace. Scusa se ti ho detto che non conti nulla. Non lo penso >>

« Io invece penso proprio che tu sia uno stronzo ma ti perdono lo stesso >>

Ridacchio prima di afferrarlo per una spalla e stringerlo in un abbraccio fraterno. Sorrido e mi sento meglio adesso che ho chiarito con Cody perché lui è il mio migliore amico. Il migliore in assoluto.

💙💙💙💙

Eccoci giunti alla fine di questo capitolo. Spero che vi sia piaciuto e ci vediamo venerdì con il prossimo.

Ci stiamo avvicinando alla fine e, come per lo scorso libro, ci saranno gli epiloghi di tutti i personaggi secondari che non hanno avuto spazio nel primo libro.

A venerdì.

Ammie