(IM)POSSIBILE AMARTI ~ la storia di Demon

CAPITOLO 12

Colui che è geloso non è mai geloso di ciò che vede;

ciò che immagina è sufficiente

Jacinto Benavente

SEI ANNI PRIMA

PEARL'S POV

Cammino per la piazza con un sorriso stampato sul volto mentre Isaac al mio fianco mi racconta della serata che ha trascorso ieri al ristorante.

« Erano due pazzi, te lo giuro >>

Conclude così il suo discorso dopo aver interpretato magnificamente la coppia che ha dovuto servire ieri sera. I due continuavano, a detta di Isaac, a litigare senza motivo e ogni volta se la prendevano con lui che, per portargli le ordinazioni, li interrompeva.

« Povero il mio Pooh >> borbotto stritolandogli le guance in due pizzicotti come fanno le vecchiette

« E dai, Pearl! >> sbuffa afferrandomi i polsi liberandosi dalla mia presa

Tiene le mani attorno a loro e li massaggia dolcemente con i pollici. Gli sorrido e lui contraccambia come sempre.

Mi afferra la mano e mi trascina dentro ad una gelateria. Mi indica la sedia obbligandomi a sedermi e si avvicina alla cassa senza neanche chiedermi che gusti voglia.

Mi sorride dal bancone e poco dopo si avvicina a me reggendo tra le mani due coni giganti.

« Panna e menta per te >> proferisce passandomi il cono su cui troneggiano i miei gusti di gelato preferiti << e crema e nocciola per me >> bisbiglia sedendosi al mio fianco.

« Quanto mi conosci bene Pooh! >> scherzo e lui ridacchia mentre con il cucchiaino mi frega un pezzo di gelato << ehi! >> stridulo leccando il suo

« Che schifo, Pearl! >> bleffa tirando fuori la lingua, un'espressione disgustata prima di fare lo stesso con il mio

Ridacchio e, tirando verso di me il gelato per proteggerlo dal suo assalto, mi sporco la guancia di gelato.

« Cavolo >> borbotto cercando di afferrare un tovagliolo

« Lascia, faccio io >> sussurra dolcemente Isaac passandomi il suo gelato perché lo regga tra le mani

Afferra il tovagliolo con una mano mentre con l'altra mi tiene fermo il mento. Mi sfrega la salvietta sulla guancia avvicinando il viso al mio. I nostri occhi si incontrano e per un momento i miei scivolano sulle sue labbra così vicine alle mie.

Arrossisco quando inizio a chiedermi se saranno morbide e soffici come appaiono alla vista.

Isaac le lecca velocemente prima di stirarle in un sorriso. Sollevo lo sguardo nel suo che trovo già fisso su di me. Mi tira un tenero puffetto sul naso prima di recuperare il suo cono gelato.

« Fatto >> sussurra

« Grazie >>

Appoggia il suo braccio attorno alle mie spalle mentre lecca il suo gelato. Osservo il suo profilo e mi sento stranamente in imbarazzo. Per la prima volta da quando lo conosco inizio a pensare che Isaac sia davvero bello.

Che fosse speciale l'ho sempre pensato ma non mi sono mai soffermata anche sul suo lato estetico.

Mentre osservo il suo naso delicato leggermente all'insù, i ciuffi neri e scombinati che gli cadono sugli occhi e le labbra rosse sporche di gelato penso che se mi baciasse mi piacerebbe.