CAPITOLO 39

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È la paura di perderti che mi fa dire cazzate

Demon Drake

DEMON'S POV

Resto fermo sul divano esattamente come mi è stato ordinato. Tengo le gambe poggiate sul bracciolo facendo oscillare i piedi e la testa a penzoloni oltre la spalliera. È la posizione più scomoda che abbia mai assunto.

Mi sembra di essere un bruco, completamente avvolto su me stesso ma non ho la forza di muovermi assumendo una posizione più consona e sobria.

Ma i bruchi si avvolgono su sé stessi? Erano i serpenti forse? Alzo le spalle e decido che "bruco" renda comunque il concetto

Sorrido di sbieco quando mi accorgo che Stacey è stagliata davanti a me. Le braccia tese ancorante ai fianchi e il viso corrucciato in un'espressione contrariata e infastidita.

È la donna più bella che i miei occhi abbiano mai avuto il privilegio di vedere. Osservo i suoi capelli lucenti e i suoi occhi penetranti e mi chiedo se non sia un angelo mandato sulla terra per proteggermi e aiutarmi.

Mi ritrovo a ridacchiare tra me e me realizzando l'assurdità della cosa e quanto sarebbe terribile se fosse davvero così. Stella mi ha costretto a guardare un film con lei anni fa. Il protagonista si innamorava di un angelo e quando la missione di lei è terminata il suo compito era tornare in paradiso. Lei non poteva stare con lui.

Ovvio poi c'è stato il lieto fine ma quello era uno stupido film del cazzo questa invece è la realtà. Se Stacey è davvero il mio angelo custode mi rimetterà in sesto e poi sparirà. Non ci sarà nessun miracolo di natale come in quel film di merda che mi permetterà di tenermela con me per sempre.

« Ti sei rincretinito per caso? >> urla avvicinandosi a me

Rincretinito non mi sembra proprio un termine che utilizzerebbe un'entità celeste ma magari mi sbaglio. Sorrido mentre cerco di allungare, senza risultato, un braccio verso di lei per accarezzarle i capelli.

« No, perché? >>

« Hai guidato! >> sbotta illustrandomi il problema

Scuoto le spalle trattenendo l'ennesima risata, punto i miei occhi nei suoi e con fierezza le spiego il motivo che mi ha spinto a mettermi davanti al volante.

« Ho la patente >>

« Sei ubriaco! >> controbatte adirata << Non puoi guidare in questo stato >>

È decisamente un angelo... sta cercando di salvarmi la vita

« Avresti potuto ammazzarti >> continua a berciare infastidita o forse solamente preoccupata << O uccidere qualcuno >> aggiunge scioccata << Te ne rendi conto?>>

« Lo so >> borbotto sconsolato arrendendomi alla sua forza occulta.

Ma perché mi hanno spedito un angelo? Non potevano darmi qualcuno di reale da tenere con me per tutta la mia vita. Sono proprio nella merda perché lei mi piace così tanto che farla sparire non è un'opzione che voglio considerare, men che meno accettare.

Mi metto seduto oscillando vergognosamente e punto lo sguardo sul pavimento. Stacey si flette sulle ginocchia e le sue dita che premono delicate sulle mie ginocchia sembrano così reali da farmi credere che lei sia una donna per davvero e non un angelo che posso vedere solo io e le persone a cui lei lo permette.

« Perché hai bevuto tanto? >> domanda preoccupata << Cos'è successo oggi? >>

Le sorrido mentre le accarezzo il viso imprigionandole una ciocca ribelle dietro l'orecchio. La osservo in silenzio contemplando la sua bellezza divina. Sorrido come uno scemo mentre realizzo che probabilmente Dante, di cui tanto mi piace leggerne le opere, osannerebbe la sua bellezza paradisiaca.

(IM)POSSIBILE AMARTI ~ la storia di DemonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora