CAPITOLO 50

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Di rado va come ci aspettiamo che vada.

Per la precisione, mai.

Charles Bukowski

3 ANNI PRIMA

DEMON'S POV

Oggi Pearl è radiosa. Non fraintendetemi, lei lo è sempre, ma oggi ancora di più. È come un miraggio in mezzo al deserto: spettacolare. Il cuore salta un battito quando, con il suo profumo dolce, si avvicina per baciarmi.

La stringo a me e lei ridacchia quando inizio a oscillare, fermo sul posto, a destra e sinistra deciso a rimanere fermo, qui, con lei tra le mie braccia. Le sue dita delicate mi circondano il collo mentre lei resta a guardarmi.

« Auguri amore mio >> sussurro nel suo orecchio

« Auguri >> ribatte sorridente

Quattro anni insieme e ancora non mi sembra vero. Abbiamo affrontato molte difficoltà ma comunque non ci siamo mai lasciati, nonostante le mie mille paranoie. 

Prendo un respiro prima di staccarmi da lei e afferrarle la mano per condurla verso la mia auto. Le apro la portiera, in un fantastico gesto galante, e la lascio accomodare mentre raggiungo il lato guidatore.

« Dove andiamo? >> chiede, curiosa come sempre

« È una sorpresa >> ribatto evasivo facendola sbuffare

Ho prenotato in un ristorantino in montagna. Pearl me ne ha parlato moltissimo dal momento che, il suo cantante preferito, sembrerebbe aver passato una serata proprio in quel posto.

Grazie a Stella, che non era molto entusiasta di aiutarmi, sono riuscito a trovare il locale su internet e a prenotare un posto per questa sera. Un po' mi fa male che mia sorella non riesca ad accettare la ragazza di cui sono innamorato. 

Chiudo quasi sempre un occhio quando fa qualche battutina infelice e lo faccio perché lei è la mia sorellina e verrà sempre prima di chiunque altro.

Per quanto lei ci tenga a precisare che ci leviamo appena un anno io la vedo sempre come la bambina piccola e un po' bruttina che è arrivata a casa mia, coperta da una stoffa rosa, mezza addormentata.

E si avete capito bene: bruttina. Quando mamma me l'ha presentata, tornata dall'ospedale, ho pensato che fosse proprio brutta e bitorzoluta ma devo dire che con il tempo è diventata una principessa. Probabilmente "il brutto anatroccolo" è stato scritto pensando a lei.

Quando parcheggio nel piccolo spiazzale davanti al ristorante lancio un'occhiata di traverso a Pearl. Ha gli occhi e la bocca spalancati. Ruota il capo verso di me prima di iniziare ad urlare euforica.

Ho fatto centro!

Quando scendo dall'auto, lei è già scattata fuori. Corre da me e stringendomi forte inizia a baciarmi con passione.

« Grazie Didy, è perfetto >>

« Sono felice che ti piaccia >> sussurro sulle sue labbra, sorridendo come un deficiente

« Mi piace? Lo adoro >> mi corregge euforica saltellando

Ridacchio prima di afferrarle la mano e condurla dentro al ristorante. Pearl continua a guardarsi intorno e non perde tempo a chiedere al cameriere se il famosissimo Garrett Lee è davvero stato nel loro locale.

Lo strillo che emette quando ottiene risposta affermativa è così forte da allarmare tutto il ristorante, che ruota nella nostra direzione. Pearl sbianca di colpo e abbassa il capo mormorando una scusa. Cerco, invano, di evitare di ridere e Pearl, vendicativa come poche, mi tira una gomitata sul fianco.

(IM)POSSIBILE AMARTI ~ la storia di DemonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora