CAPITOLO 56

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Quando soffri

può sembrarti che questa sofferenza duri per sempre.

Ma, sii certa, non sarà così.

L'inverno si trasforma sempre in primavera.

Nessun inverno dura per sempre.

Daisaku Ikeda

2 ANNI PRIMA

DEMON'S POV

La McGrath mi osserva in silenzio seduta sulla sua poltrona di pelle bianca. I capelli acconciati in una crocchia ordinata che lascia uscire solo qualche ciocca bianca che le cade attorno al viso incorniciandoglielo alla perfezione. Gli occhiali leggermente a punta stanno fermi sul suo nasino fine alla francese.

Tende le labbra fini, colorate di un leggero color fragola, verso l'alto mentre si sistema più comodamente sulla poltrona accavallando le gambe. Poggia il suo taccuino leggermente usurato sulla coscia mentre si rigira la biro tra le dita.

« Allora Demon... com'è andato l'incontro con la tua famiglia ieri? Sei stato bene?>>

« Mhmm >> mugolo osservandola di traverso mentre ripenso alla discussione avuta con Sean

Ha ucciso Pearl! Voi lo trattata come se fosse un santo, cazzo! C'è l'ha portata via! Io non la vedrò più e la colpa...

La colpa è mia ed io ne sono consapevole solo che nessuno sembra capirlo. Tutti vogliono giustificarmi e si ostinano a non vedere la realtà.

« Bene! >> ribatte con un sorriso << e con la famiglia di Pearl? Hai detto che ci sarebbero stati anche loro, vero? >>

« Già, è andata bene >> mento facendole storcere il naso << Kyla è adorabile come sempre e anche Tommy >>

« Sono felice >> afferma sorridente << e suo fratello? C'era anche Sean? Com'è andata con lui?>>

Abbasso il capo sulle mie mani, strette tra di loro, le nocche rovinate a causa dei pugni che ho tirato contro la parete quando se ne sono andati. La dottoressa Mcgrath le osserva di sbieco prima di scribacchiare qualcosa sulla pagina immacolata del suo quaderno.

« Beh lui... lui mi incolpa. È l'unico a vedere le cose per come stanno >>

« Demon >> mi richiama sporgendosi in avanti come tutte le volte che vuole farmi un discorso serio << ora faremo un gioco d'accordo? Io ti dirò delle frasi e tu mi dovrai dire cosa ne pensi e poi io ti dirò se hai indovinato, va bene? Se sbaglierai ti darò l'interpretazione corretta della frase >>

Che gioco di merda!

« Come preferisce >> abbozzo sedendomi composto

« Bene allora iniziamo con una citazione di Newton>> proclama sorridente << la verità si trova sempre nella semplicità, mai nella confusione >> dichiara nitidamente << cosa pensi volesse dire Newton? >>

« Questo è un gioco del cazzo! >> affermo facendole scuotere la testa

« Demon il mio gioco può anche non piacerti ma non te lo sto facendo fare perché ti causi piacere ma perché ti insegni qualcosa >>

Mi mordo il labbro mentre mi gratto la testa iniziando a riflettere sulla sua frase. Lo faccio solo per la dottoressa non per me. Vorrei alzarmi, uscire da questa stanza e mandare al diavolo tutto quanto ma mi piace parlare, se così si può considerare quello che faccio, con lei.

(IM)POSSIBILE AMARTI ~ la storia di DemonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora